Il post sarà volontariamente lungo quindi se non avete tempo di leggere, rimandate il tutto ad un momento successivo contraddistinto da calma e pace interiore!
Vediamo di partire dal principio per potervi far capire un po’ tutto:
all’inizio c’erano solo due persone.. Adamo ed Eva.. mmm, non esageriamo!!! =)
All’inizio (martedì 27) c’erano due persone in procinto di lasciare l’Italia.. Luca e Cristina.. ora va decisamente meglio! =)
DRIIIIIIIIIIIIIN.. sono le 7:00 quando suona la sveglia, a vuoto perché non dormivo più già da una mezz’oretta, cioè da quando si erano svegliati mamma e papà. Mi alzo, mi vesto, preparo le ultime cose e poi finalmente ai 35 si esce di casa..arriviamo alla Ford Focus e, dopo aver salutato il dolce caggino cuoricino che ha deciso di voler puntare la sveglia all’alba per dirmi ciao, ecco il primo intoppo: la macchina non si accende!!! Allora volo su a prendere le chiavi dell’A3 che la sera prima avevo accuratamente messo in garage.. partiamo a tutta birra e ai 50 sono sotto casa della cri che, salutati papà e animali vari, sale in macchina con la mamma.
Il viaggio fino a Milano è ottimo, se si esclude la fila che ho dovuto fare per pagare il benzinaio (avevo ovviamente lasciato l’Audi in riserva) e il panico dovuto all’improvvisa sparizione del cellulare (trovato sotto il sedere del passeggero a fianco del guidatre.. no comment).
Imbocchiamo la tangenziale ovest ed ecco la coda.. rispondo a qualche sms pervenutomi nel tragitto o la notte cercando di stare calmo e non imprecare troppo contro tutti quei maledetti cazzoni che si trovano in giro alle 9:30 di mattina (alle 10 avremmo dovuto essere al check-in). Per fortuna dopo qualche km a passo di lumaca, all’improvviso si inizia ad andare normalmente (mi chiedo ancora come cavolo funzioni sta cosa) e riusciamo a raggiungere Malpensa in orario quasi perfetto.
Mamma Luca e Papà Luca vanno a parcheggiare mentre io, cri e Mamma Cri, dopo aver fatto “imbozzare” i nostri zainoni da 90litri ci mettiamo in fila per il check in, ci pesano le valigie, ci danno i biglietti aerei, ci danno il vaucher per l’albergo a dubai.
Poco dopo aver finito veniamo raggiunti dai miei genitori e da Cazzaro Bent e Capoclasse Capo.. facciamo un po’ di chiacchiere colazionando, andando in bagno e selezionando i giornali da viaggio, finchè quasi all’improvviso arriva il momento dei saluti.. baci, abbracci e belle parole per\da tutta la combriccola (sinceramente pensavo sarebbe stato straziante ma fortunatamente più in là di occhi lucidi non ho avuto!).
Da questo momento vengo pervaso da uno strano senso di enorme pace interiore inspiegabile, in stile post esame stressante, che mi accompagna fino alla salita sul boeing 777 della Emirates (che avevo la bellezza di 30 minuti di ritardo) tra l’acquisto di dentifricio, il lavaggio denti, due chiacchiere con due soggetti assurdi che andavano a Brisbane (una probabile coppia logorroica e gabberosa in cui lei si chiamava TABATA!!!).
Vediamo di partire dal principio per potervi far capire un po’ tutto:
all’inizio c’erano solo due persone.. Adamo ed Eva.. mmm, non esageriamo!!! =)
All’inizio (martedì 27) c’erano due persone in procinto di lasciare l’Italia.. Luca e Cristina.. ora va decisamente meglio! =)
DRIIIIIIIIIIIIIN.. sono le 7:00 quando suona la sveglia, a vuoto perché non dormivo più già da una mezz’oretta, cioè da quando si erano svegliati mamma e papà. Mi alzo, mi vesto, preparo le ultime cose e poi finalmente ai 35 si esce di casa..arriviamo alla Ford Focus e, dopo aver salutato il dolce caggino cuoricino che ha deciso di voler puntare la sveglia all’alba per dirmi ciao, ecco il primo intoppo: la macchina non si accende!!! Allora volo su a prendere le chiavi dell’A3 che la sera prima avevo accuratamente messo in garage.. partiamo a tutta birra e ai 50 sono sotto casa della cri che, salutati papà e animali vari, sale in macchina con la mamma.
Il viaggio fino a Milano è ottimo, se si esclude la fila che ho dovuto fare per pagare il benzinaio (avevo ovviamente lasciato l’Audi in riserva) e il panico dovuto all’improvvisa sparizione del cellulare (trovato sotto il sedere del passeggero a fianco del guidatre.. no comment).
Imbocchiamo la tangenziale ovest ed ecco la coda.. rispondo a qualche sms pervenutomi nel tragitto o la notte cercando di stare calmo e non imprecare troppo contro tutti quei maledetti cazzoni che si trovano in giro alle 9:30 di mattina (alle 10 avremmo dovuto essere al check-in). Per fortuna dopo qualche km a passo di lumaca, all’improvviso si inizia ad andare normalmente (mi chiedo ancora come cavolo funzioni sta cosa) e riusciamo a raggiungere Malpensa in orario quasi perfetto.
Mamma Luca e Papà Luca vanno a parcheggiare mentre io, cri e Mamma Cri, dopo aver fatto “imbozzare” i nostri zainoni da 90litri ci mettiamo in fila per il check in, ci pesano le valigie, ci danno i biglietti aerei, ci danno il vaucher per l’albergo a dubai.
Poco dopo aver finito veniamo raggiunti dai miei genitori e da Cazzaro Bent e Capoclasse Capo.. facciamo un po’ di chiacchiere colazionando, andando in bagno e selezionando i giornali da viaggio, finchè quasi all’improvviso arriva il momento dei saluti.. baci, abbracci e belle parole per\da tutta la combriccola (sinceramente pensavo sarebbe stato straziante ma fortunatamente più in là di occhi lucidi non ho avuto!).
Da questo momento vengo pervaso da uno strano senso di enorme pace interiore inspiegabile, in stile post esame stressante, che mi accompagna fino alla salita sul boeing 777 della Emirates (che avevo la bellezza di 30 minuti di ritardo) tra l’acquisto di dentifricio, il lavaggio denti, due chiacchiere con due soggetti assurdi che andavano a Brisbane (una probabile coppia logorroica e gabberosa in cui lei si chiamava TABATA!!!).
Si parte!!!
Saliamo con calma, prendiamo i nostri posti e poco dopo partiamo alla volta di Roma. 50 minuti di aereo occupati dall’utilizzo di videogame (ce n’erano una 50ina, non tra i più recenti ma anche grandi classici come Tetris,Pong, Solitario, Arkanoid, Space Invaders, Asteroids, Mahjong, …) e dalla visione della tv (io personalmente ho guardato i Simpson!).Nella capitale c’è un grosso cambio di passeggeri all’interno del nostro volo ek093, la loro visione ci accompagna fino alle 16 quando decolliamo alla volta di Dubai. Viaggio di 5 ore tutto sommato molto tranquillo, passato a mangiare (cibo improbo ma non tutto),
bere (di tutto a ogni ora), giocare (la Cri è diventata un tutt’uno con Mahjong), filmizzare (la scelta non era ampissima ma mi sono adeguato a vedere Transformer). A fianco avevamo una ragazza orientale molto silenziosa e tranquilla che non ha rotto le scatole come altri elementi più avanti.. tirando le somme è stata la migliore compagna di poltrona dell’intero volo!
Negli emirati arabi (UAE) dopo essere sbarcati ed essere rimasti impressionati dalla grandezza di questo aeroporto internazionaleci mettiamo in fila per il controllo passaporti per poter uscire da quell’enormissimo edificio e recarci al Millennium Airport Hotel. Sembra tutto anche quasi carino se non fosse che stiamo 1 ORA in fila in piedi quando in Italia saremmo stati praticamente sotto le coperte!!! Superata brillantemente questa rottura una navetta ci ha portato fino al nostro hotel.. un bel 4 stelle molto curato in cui finalmente è sparita dai nostri occhi quella nube impressionante di magribina di tutte le razze possibili e immaginabili (non pensavo ne esistessero tante.. hihi, meno male che non c’era il caggio con un lanciafiamme.. BURN THEM ALL!!!) he ci ha accompagnato nel viaggio fino a quel punto. Facciamo il check in e saliamo in camera.. stanza molto grossa con due letti singoli da una piazza e mezzo e un bagno molto gradevole. Ormai è notte fonda, ci lanciamo sotto la doccia per toglierci quella puzza immane di sudore che abbiamo raccolto fino a quel momento (ho pezzato anche la felpa!!!). Dopo aver scoperto che la gigantesca finestra non si apriva perché mancava il balcone, dopo aver sperimentato cosa fosse la tv araba e dopo aver provato in quante posizioni assurde si potesse stare in quel letti.. spegniamo la luce ma il sonno non arriva.. quando ci svegliamo 2 ore dopo probabilmente c’eravamo appena assopiti. Cmq ci alziamo, ci vestiamo, raccogliamo le nostre cose e andiamo nella hall a fare colazione.. il cameriere ci parla un inglese mezzo incomprensibile (non capivamo se ci stava elencando le lingue che sapeva parlare o i tipi di torte che poteva portarci.. =) ) ma ce la caviamo con l’english cake e un the caldo. Saliamo sulla navetta che ci riporta all’aeroporto e finalmente riusciamo a capire come cavolo è fatta la città (di notte e dall’aereo vedevamo delle cose che ci erano poco chiare).
Ci imbarchiamo e partiamo alla volta di Bangkok.. viaggio di 6 ore molto travagliato e agitato per colpa dell’essere che avevamo di fianco.. un ragazzo tedesco barbone che sembrava moribondo. Non si capiva se era drogato o in crisi d’astinenza ma non riusciva a tenere gli occhi aperti, a stare fermo (continuava ad andare dal posto al bagno e a muoversi anche da seduto) e stare dritto (cadeva una volta a dx, una sx, una davanti e una indietro). Fattostà che attrae l’attenzione della crew dell’aereo (molto gentile e disponibile) che prova a comunicare con lui senza troppo successo. Dato che infastidiva gli altri passeggeri (in prima persona noi) lo hanno portato non so bene dove per provare a risistemarlo con ossigeno o medicinali vari.. a bordo non c’era nemmeno un medico così provano a raggiungerlo via telefonica.. cmq sia dopo un po lo riportano al posto (con nostro grande sconforto), sembra tornato quasi sano ma ben presto riprende a fare come prima ma per fortuna cade in uno stato di catalessi profondo fin quasi a destinazione. Nonostante ciò la sua presenza ci ha decisamente rovinato il viaggio perché era davvero inquietante e angosciante.. per fortuna che a Bangkok cambia volo e ha un medico ad aspettarlo.Negli emirati arabi (UAE) dopo essere sbarcati ed essere rimasti impressionati dalla grandezza di questo aeroporto internazionaleci mettiamo in fila per il controllo passaporti per poter uscire da quell’enormissimo edificio e recarci al Millennium Airport Hotel. Sembra tutto anche quasi carino se non fosse che stiamo 1 ORA in fila in piedi quando in Italia saremmo stati praticamente sotto le coperte!!! Superata brillantemente questa rottura una navetta ci ha portato fino al nostro hotel.. un bel 4 stelle molto curato in cui finalmente è sparita dai nostri occhi quella nube impressionante di magribina di tutte le razze possibili e immaginabili (non pensavo ne esistessero tante.. hihi, meno male che non c’era il caggio con un lanciafiamme.. BURN THEM ALL!!!) he ci ha accompagnato nel viaggio fino a quel punto. Facciamo il check in e saliamo in camera.. stanza molto grossa con due letti singoli da una piazza e mezzo e un bagno molto gradevole. Ormai è notte fonda, ci lanciamo sotto la doccia per toglierci quella puzza immane di sudore che abbiamo raccolto fino a quel momento (ho pezzato anche la felpa!!!). Dopo aver scoperto che la gigantesca finestra non si apriva perché mancava il balcone, dopo aver sperimentato cosa fosse la tv araba e dopo aver provato in quante posizioni assurde si potesse stare in quel letti.. spegniamo la luce ma il sonno non arriva.. quando ci svegliamo 2 ore dopo probabilmente c’eravamo appena assopiti. Cmq ci alziamo, ci vestiamo, raccogliamo le nostre cose e andiamo nella hall a fare colazione.. il cameriere ci parla un inglese mezzo incomprensibile (non capivamo se ci stava elencando le lingue che sapeva parlare o i tipi di torte che poteva portarci.. =) ) ma ce la caviamo con l’english cake e un the caldo. Saliamo sulla navetta che ci riporta all’aeroporto e finalmente riusciamo a capire come cavolo è fatta la città (di notte e dall’aereo vedevamo delle cose che ci erano poco chiare).
Anche in Thailandia è notte.. in pratica la luce l’abbiamo vista solo in Italia. Fanno scendere tutti dall’aereo perché cambia l’equipaggio. Non ce lo aspettavamo e usciamo anche noi. Arrivati al gate, scopriamo che l’aeroporto è praticamente deserto, così seguiamo una signora anziana (96 anni), che sedeva dietro a noi e che per il compleanno stava volando dall’Inghilterra a Sydney (che si pronuncia sidni) presumibilmente con la figlia, accompagnata da un inserviente fino al gate del successivo imbarco per il paese dei canguri. Qui “subiamo” gli ennesimi controlli al bagaglio a mano (non ce l’hanno mai pesato ma ad ogni airport, ne abbiamo visti 4, sia all’arrivo che alla ripartenza lo x raggiavano) e ci hanno fatto buttare via sia la bottiglietta di acqua (pagata 3€ a dubai) che l’amato dentifricio che ci ha salvato l’alito tante volte fino a quel momento.
Non passa nemmeno un’ora dallo sbarco che siamo ripartiti.. ora ci aspetta la parte di viaggio più lunga: 10 ore in aereo!!! Siamo cmq fiduciosi perché abbiamo programmato di dormire adesso in modo da arrivare a Sydney alle 9 di mattina belli riposati.. purtroppo è un’impresa ronfare in aereo anche se drogati di melatonina, tutto al più ci saremmo assopiti ogni tanto per un non più di 2 ore complessive (personalmente sono stato assalito da un sacco di ansia per quello che sarebbe stato una volta arrivati). Questo ennesimo tragitto notturno è stato davvero devastante.. il tempo non passava più e non sapevamo più cosa fare nonostante da Duabi in poi sull’aereo (Boing 777er) ci fosse una scelta molto più vasta di giochi, film e la possibilità di vedere il tragitto con tutti i vari dati. Per fortuna finalmente, dopo aver visto sorgere il sole sull’oceano, arriviamo a destinazione.. appena atterriamo mi diventano gli occhi lucidi.. non riesco a capacitarmi che sono appena arrivato dall’altra parte del mondo, che ho effettivamente raggiunto la meta di tanti miei sogni.. è assurdo!!!
Scendiamo, andiamo in bagno (mai visti cessi pubblici così belli e curati), validiamo il passaporto, ci facciamo attaccare il visto working holiday recuperiamo le valigie.. tutto molto velocemente e senza il minimo problema.
Interessante vedere bambini al guinzaglio.. ASSURDO!!! =)
Chiamiamo l’ostello e ci facciamo venire a raccattare.. vediamo il suolo australiano a pochi metri e non vediamo l’ora di metterci piede. Aspetta aspetta ma il tipo non arriva, così dopo qualche altra chiamata al tipo e dopo aver chiesto ad una hostess dell’aeroporto scopriamo che eravamo nel “meeting point” sbagliato!!! FANCULO.. =)
Raggiungiamo quello corretto e in effetti c’era il tipo con una decina di altri ragazzi appena atterrati chissà da dove ad attenderci. Ci identifichiamo e lo seguiamo fino al pulmino. La prima impressione di questa metropoli è buona.. la città sembra davvero gigantesca ma comunque molto curata, viva e attrezzata. L’unica cosa che ci colpisce è l’enorme caldo.. mi sa che ci attenderà un estate davvero pesante o magari è solo perché arriviamo improvvisamente da un paese in cui c’erano 0 gradi di notte.. boh, vedremo! Entriamo in ostello, facciamo il check in con Peter (ragazzotto molto gentile e disponibile), paghiamo, veniamo informati su come funziona il tutto e infine andiamo in camera. Rispetto ad altri ostelli che abbiamo visto sul tragitto questo esteticamente non era troppo diverso (palazzina abbastanza fatiscente) ma almeno è centralissimo. Salendo le scale spero che la camera sia carina o quantomeno presentabile. A parte che è l’ultima all’ultimo piano appena apro la porta non mi trovo di fronte a quello che mi aspettavo.. camera spartana, abbastanza sporca e davvero poco curata (w il minimalismo).
Ci facciamo la doccia e per far passare un momento di sconforto che ci ha assalito entrambi decidiamo di andare a farci un giro.. in fondo è una balle giornata assolata e io ho fame!!!! =)Raggiungiamo quello corretto e in effetti c’era il tipo con una decina di altri ragazzi appena atterrati chissà da dove ad attenderci. Ci identifichiamo e lo seguiamo fino al pulmino. La prima impressione di questa metropoli è buona.. la città sembra davvero gigantesca ma comunque molto curata, viva e attrezzata. L’unica cosa che ci colpisce è l’enorme caldo.. mi sa che ci attenderà un estate davvero pesante o magari è solo perché arriviamo improvvisamente da un paese in cui c’erano 0 gradi di notte.. boh, vedremo! Entriamo in ostello, facciamo il check in con Peter (ragazzotto molto gentile e disponibile), paghiamo, veniamo informati su come funziona il tutto e infine andiamo in camera. Rispetto ad altri ostelli che abbiamo visto sul tragitto questo esteticamente non era troppo diverso (palazzina abbastanza fatiscente) ma almeno è centralissimo. Salendo le scale spero che la camera sia carina o quantomeno presentabile. A parte che è l’ultima all’ultimo piano appena apro la porta non mi trovo di fronte a quello che mi aspettavo.. camera spartana, abbastanza sporca e davvero poco curata (w il minimalismo).
Ci accorgiamo subito che siamo in centro.. in 10 minuti a piedi raggiungiamo i Royal Botanic Gardens.. più o meno un paradiso terrestre caratterizzato da una fauna, ma soprattutto, da una flora assolutamente uniche e varigatissime!!! Ci guardiamo un po’ intorno (la nostra attenzione è catturata da bambini in uniforme scolastica che giocano su un prato e da alcuni alberi\animali mai visti), facciamo qualche foto e ci troviamo di fronte a un panorama impensabile: Sydney Opera House con dietro l’Harbour Bridge e fianco il centro della città pieno di grattacieli altissimi e con forme particolari. Ci sediamo su una panchina sotto un albero per realizzare tutto questo (siamo rimasti scioccati.. certe cose le abbiamo viste solo in foto e nella nostra mente) e poi decidiamo di dirigerci verso questi palazzoni altissimi. Mentre passeggiamo nel parco scopriamo che gli Australiani sono davvero iper attivi e molto sportivi, è pieno di gente che corre e si allena.. donne e uomini, anziani e bambini, da soli e in gruppo.. dovremo comprare al più presto le scarpe da corsa e seguire il loro esempio (magari non sotto il sole dell’una però).. =)
Raggiungiamo i palazzi ed entriamo in quel che credo sia il cuore pulsante del business di Sydney.. c'e anche BENT STREET!!!Decidiamo di cercare un internet cafè, chiediamo ma sembra che sia la zona sbagliata in cui cercare.. tutti ci consigliano di provare a King Cross, cioè il nostro quartiere. Così facciamo anche la nostra prima esperienza con la metro leggera (a due piani).. dobbiamo fare una sola fermata ma il costo del biglietto è di 3AUD.. STI CAZZI!!! Oggi ci documenteremo di sicuro sui mezzi di trasporto e sulle possibilità che offrono eventuali abbonamenti a tempo o a quantità.
A King Cross non troviamo nemmeno un posto che ci ispiri, ci sono solo stanzoni pieni di computer e gente.. noi vogliamo un posto carino tipo bar in cui possiamo bere qualcosa di fresco e rigenerante. Come conseguenza bypassiamo questa fase e andiamo a fare la spesa.. entriamo con l’idea di prendere poco (dobbiamo capire un attimo come funziona la vita, quali sono i ritmi, come si cucina, cosa mangeremo, …) ed usciamo con 5 borse di roba da questo centro commerciale sotterraneo enorme con una temperatura media prossima alla zero e con una varietà di prodotti
assurda anche se tutti stranissimi (in Italia siamo abituati troppo bene!!!).
Sistemiamo la roba nel mini frigo che abbiamo in camera, scendiamo nella hall e ci colleghiamo un po’ su internet, scriviamo due cazzate qua e là e torniamo in camera (sono solo le 17) con l’idea di riposarci due orette per poi cenare e andare a cercare un internet point da cui poter chiamare l’Italia.. fattostà che non abbiamo nemmeno il tempo di stenderci a letto (dopo aver messo le lenzuola.. si dice sheet e si pronuncia come shit, cioè merda) che siamo già addormentati.. stesi si sta davvero bene!!! =)
Ci risvegliamo alle 5 di mattina e da quel momento siamo svegli.. ci siamo slavucchiati, io ho scritto tutto sto papiro e la cri è immersa nella lettura della guida della città. Probabilmente, dopo aver fatto colazione in ostello (è compresa nei quasi 500 dollari che abbiamo speso per due settimane) faremo un giro più approfondito della città.. =)
p.s. odio le tastiere australiane!!!
p.p.s. mai visto una cucina comune del genere.. orrendamente sporchissima.. mi sa che compreremo tutta la cutlery del caso!!! =)
10 commenti:
Inspiegabilmente fino a 4 ano secondi fa era completamente impossibile rispondere... quindi ho dato la precedenza al blog della Cri!!
L'ostello dalle foto sembrava davvero bello.. non riesco a capire come potete criticarlo!! :)
Dai l'avventura è all'inizio... in bocca al wolf!!!
Notte... qui dall'altra parte del mondo dove l'acqua del gabinetto gira nel verso giusto si DORME!!!
A proposito... è vero che l'acqua del gabinetto gira al contrario??????
I SIMPSON ci hanno insegnato di si....
Sono Ernest, vostro vicino d'aereo.. puoi dire a tua amica... essere molto carina!!
Vengo ad alloggiare con voi..
ciao italia..ciao mamma..
Sono il gabinetto.. Luca ricordati di tirare l'acqua!!
Solo una puntualizzazione... non ho salutato animali vari ma solo la mia Jody... buuuaaaaa...
bello il racconto, da te questa vena narrativa non me l'aspettavo!
Let's rock!
Io vado a letto.Buongiorno a voi, buonanotte a me...
E bravo vitozzo...Voi almeno eravate in 2...Io a fare il viaggio da solo mi sparo...Tanto con tutti quei controlli una pistola passa sicuramente inosservata!:-))
La cosa ke vi invidio di + è il caldo.. quando inizi ad andare a lavorare in spiaggia e fare il bagnino/barman/beccafiga??
L'ostello sporco nn lo potrei sopportare... Poveri!!
Comunque dalle foto il posto sembra davvero bello, gira tanto e facci vedere!!
Cazzo che bella BENT st.!!!!:-)
E bravo Luca che ha la pazienza di scrivere tutto nel dettaglio..Però questo discorso deve valere per tutti i giorni della tua permanenza in OZ o almeno fino a quando non arrivo io!!!:D
Bello sto libro che hai scritto!!! quando lo trovo in libreria ? stronzate a parte mi pare una ficata per ora dai !!!
Se muoversi costa troppo cmq fatti dare uno strappo da un canguro, ti ci vedo bene dentro il suo marsupio....
Forza e coraggio che ce n'e' di roba da vedere e imparare !!!
Ebbravo il mio Luca.. Analizzando il tuo post in maniera quasi psichiatrica, ho veramente carpito quello che in questo momento provi. Una miscela di sensazioni una sopra l'altra eh? E come non comprenderti. Sei in un mondo nuovo, pronto all'avventura. Questo è molto bello e lo sarebbe per tutti, ma voi due farete grosse cose, ne sono convinto.
Il racconto è stato decisamente dettagliato e preciso, anche l'allegria utilizzata non è da meno. Mi fa piacere che la tua partenza sia stata "toccata" anche dai mitici Simpson, di cui (lo sai benissimo) sono un fan accanito ;-). Che dire, Bent St. mi sembra pericolosa =)).. pieno di persone dai capelli rossi corti vero? sempre pronti ad "ammonirti" eh? Stanne alla larga =)))). Una cosa volevo dirti. Ti ricordi la bambina che ho steso sulla neve tempo fa (ti raccontavo il mio battesimo di fuoco con lo snowboard)? Ecco, sappi che lei aveva il guinzaglio e il padre la teneva per quell'orrenda corda..e l'ho stramaledetta (la corda)!!! Ma checcavolo di figlia è se ha un guinzaglio?? io non so... guarda..
Chiusa parentesi..
DIVERTITEVI e portate alto il nome dei ragazzi italiani!!
ciao grande!
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