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domenica 27 aprile 2008

Spaghetti a Fraser Island

Dopo che i limoni (tanti) e i pomodori (pochi) di Bundaberg ci hanno riempito (un minimo) le tasche di dollaroni, eccoci a farci un periodo di meritato vacanza.

L’ostello che ci ha ospitato la prima notte ad Hervey Bay era il più cheap in cui siamo mai stati (15$ a notte), probabilmente il prezzo è dovuto al disperato tentativo di attirare clienti perché l’accomodation è di buon livello: casetta pulita con addirittura bagno e cucina in camera! C’era anche un mega salone adibito a bar, sala giochi e cinema in cui, dopo aver scelto qualche canzone giocando a biliardo, abbiamo visto un film stupido in compagnia dei pochi altri ospiti del posto.
In camera con noi c’era un ragazzo tedesco (Cristopher) che mai avremmo pensato ci avrebbe accompagnato nelle avventure dei giorni seguenti.

La mattina successiva ci spostiamo in un ostello sul lungo mare dove abbiamo prenotato un pacchetto vacanza comprendente Fraser Island (self guided “safari” di 3 giorni e 2 notti su un 4x4) e Whitsunday Island (sailing di 3 giorni e 2 notti) per la modica cifra di 295$ più extra (circa 130$).

Di Hervey Bay c’è ben poco altro da dire, è una cittadina con nulla da fare e vedere, invasa dalla gente che vuole andare a Fraser. Sono rimasto colpito solo dai colorati macchinari da palestra sulla esplanade che costeggiava l’oceano e dall’incredibile andare e venire delle maree che coprivano e scoprivano la lunghissima e poco affollata spiaggia (che ci ha visti protagonisti di una salutista corsetta al tramonto (STI CAZZI ancora una volta!!!).

Al momento del briefing pre partenza, conosciamo gli altri partecipanti al tour: quattro ragazzi israeliani (mai visto uno prima d’ora) e una ragazza tedesca. Sebbene inizialmente fossi un pochino diffidente alla fine dei conti mi sono trovato proprio bene.. bel gruppetto! =)

Quindi 9 ragazzi e 1 jeep.. una Land Cruiser con più di 300000km visibile anche al buio.. indovinate un pochino quale potrà essere tra queste 4wd che aspettano di salpare su una boat molto in stile “sbarco in Normandia”:

Dire che lo spazio al suo interno era poco è un eufemismo.. oltre alle nove persone c’erano i rispettivi zainetti, il cibo e il bere (poca acqua e tanto alcool), l’attrezzatura da campeggio (3 tende triple, armamentario per cucinare e mangiare, bombola del gas, etc etc)! Solo durante il viaggio di andata c’è stata una parvenza di ordine.. già dopo la prima sera è stato il delirio, il paradiso del disordine.. potevi trovare di tutto ovunque! =)

Fraser Island è un’isola sabbiosa, senza strade e con qualche camping qui e là, davvero carini e rilassanti ma cari da far paura. La direttrice principale è la 75 mile beach.. una specie di highway di sabbia che può essere percorsa solo in accordo con l’andare e venire delle maree:

Il minuzioso itinerario proposto dall’ostello ci ha permesso di godere di tutte le bellezze di questo paradiso.. da laghi dolci (unici in posti in cui si poteva fare il bagno. L’oceano è pericolosissimo perché oltre a correnti e onde fortissime, è infestato da stingers, tiger sharks e poisonous jellyfish) a deserti, da relitti di navi a piscine naturali di acqua salata, da creek in cui puoi lasciarti trasportare dalla corrente a punti panoramici da cui puoi dominare gran parte dell’isola!
Vi lascio fantasticare con qualche pictures:

Mentre le giornate erano dominate da queste varie visite.. le serate stellate (mai visti dei cieli così nel emisfero nord!!!) erano dominate dal cibo, dal bere, da giochi più o meno stupidi (alcuni sono ASSOLUTAMENTE da importare in Italia) e con scene indimenticabili condite da tante risate!

Una cosa stra divertente era la volontà dei ragazzi israeliani di imparare qualche frase e parola in italiano.. da cosa dire ad una ragazza alle ovvie parolacce! Alla fine della fiera erano troppo divertenti.. si sentivano locuzioni scurrili e parole casuali italiane ogni momento.. “cazzo” “tartaluga” “puttana” “delonghi” “cazzo di pezzo” “spaghetti” “merda” “antonio” “porca vacca” “tu sei la pui bela ragaza che io abia mai visto”.. indescrivibilmente da morire dal ridere! =)
L’unica cosa che invece abbiamo imparato da loro è “sababa” che significa “cool” e lo puoi usare in tutte le situazioni! Chissà mai se mi capiterà in futuro di fare un salto nel loro paese.. di certo mi farò sentire! =p

Entrambe le notti abbiamo campeggiato in mezzo alla natura selvaggia (non in camping attrezzati) e, per uno che come me non aveva mai campeggiato in vita sua, è stata una bella esperienza che mi ha fatto imparare varie cose.. montare una tenda, guidare un 4x4 su percorsi più o meno impervi, fare i bisognini portandosi dietro una pala e il non usare sapone per 3 giorni! =D

Ieri ci siamo spostati ancora un pochino più a nord.. ad Agnes Water, famosa per le sue spiagge.

L’ostello in cui alloggiamo (Cool Banana) è davvero cool.. molto hippie, lounge, chill out.. un’atmosfera molto particolare.. forse il migliore ostello in cui siamo mai stati fino ad ora.
Anche le persone sono davvero simpatiche e aperte, abbiamo subito fatto amicizia con vari individui.. soprattutto con una ragazza svedese (bassa, tondina, mora e scura di pelle………..) in camera con noi.. non sta zitta un secondo, è davvero vivace, allegra e simpatica! =)

Oggi valuteremo attentamente la possibilità di seguire un corso PADI per conseguire il certificato internazionale per il diving (immersioni) in mare aperto. È molto più cheap qui in Australia (in particolare più a nord vai e più costa per via della barriera corallina) che in Europa e, in posti che visiteremo in futuro, sarebbe grandioso averlo. Valuteremo sul momento perché non è una spesa (soldi e tempo) ridicola, perché non abbiamo mai provato a fare immersioni prima d’ora, perché non è qualcosa di così facile e via dicendo.

Progetti a breve/media scadenza ancora non si riescono a fare.. in testa c’è solo la ferma volontà di fare l’intero giro del paese (circa 15000km). Bisogna incastrare troppe cose: vacanza di Barbara (ci vorrebbe raggiungere a Cairns dal 22 al 28 maggio), lavoro, spostamenti (macchina?!), soste, varie ed eventuali! =)
Ad occhio e croce l’unica cosa che sembra sicura è che non saremo fuori dal Queensland prima di metà Giugno! Questo stato ci porterà via un sacco di tempo e di risorse ma dovrebbe essere l’unico con così tanti punti di interesse.

Anche questa volta vi saluto con una perla.. per la precisione con gli alberi del piacere, gli alberi che sono amati dalle donne e dai gay! =D

Ora Spaghetti (nickname creato da Shay e Dror, due dei ragazzi israeliani) va a lavarsi perché ha ancora sabbia ovunque.. incredibile come sia bastarda!!!

And remember.. be dingo smart: don’t feed the dingo and don’t leave scraps on the ground, they are very skinny but they are not starving. They are not pet, don’t pat the dingo. If you see a dingo look firmly in its eyes, don’t run away, don’t scream, don’t wave your hands in the air. If necessary fight aggressively and hit it with something hard.

domenica 13 aprile 2008

My magic diary

Ennesimo esperimento: dato che è davvero poco piacevole scrivere in una botta sola un intervento del blog, provo a scriverlo in più volte.. magari la sera quando ho qualcosa da dire mi metto lì col laptop e scrivo un po’.. il risultato è qualcosa in stile diario.

Raimbow Beach, Sabato 5 Aprile

Che abbia già trovato risposta ai quesiti del mio ultimo intervento?!
Se è così è bastato davvero poco e la risposta era alquanto banale.. magari nei prossimi giorni scoprirò che quanto sto per dire non è vero o è vero parzialmente o magari lo confermerò! =)
Quello che mi mancava era un po’ di avventura.. un’avventura che non ha nulla a che fare col genere femminile (anche se farebbe bene.. =D).. il semplice uscire un attimo dagli schemi, dal “sentiero tracciato”.

Ed è proprio questo che ho fatto oggi.. è durato poco ma mi ha dato tanto. Siamo partiti in mattinata da Surfers Paradaise e abbiamo raggiunto a metà pomeriggio Raimbow Beach (che non si sa bene se sia chiamata così perché le scogliere assumono i colori dell’arcobaleno o perché si vedono 200 miliardi di arcobaleni!!!).. ridente cittadini in mezzo al nulla.. =D
Eccola.. oltre quello che vedete ci sono due ostelli, due benzinai e un campeggio, oltre naturalmente alla spiaggia.

Subito dopo il check-in all’ostello (la fermata del bus era dall’altra parte della strada) ci siamo diretti verso la spiaggia senza sapere bene cosa avremmo trovato.. o meglio.. con qualche speranza indefinita di vedere il paradiso.. =p
Sebbene il posto sia splendido, rimango un pochino deluso perché mi aspettavo il fini mondo. Tra una foto e l’altra facciamo due passi sulla spiaggia che è davvero particolare: strettissima e “preda delle onde”.. una bella sensazione affondare nella sabbia molle e godere del massaggio dell’acqua che andava e veniva!

Ad un certo punto c’è qualche scoglio che sbarra il passaggio.. mentre la Cri decide di fermarsi io e Dani li superiamo sfruttando l’attimo in cui l’onda si ritraeva.. da qui in poi è stato un piccolo percorso ad ostacoli che ci ha portato in un punto della spiaggia in cui poche persone arrivano. Siamo saliti sulle sand dunes alla nostra destra.. ripide, super farinose e variopinte..

Dopo esserci divertiti a camminarci sopra (sembrava di avere a che fare con sabbie mobili) abbiamo scattato un sacco di foto verso il mare.. perché?! C’erano un sacco di arcobaleni che univano nuvole, orizzonte e mare.

Proprio in questo momento ho riprovato l'ebrezza di essere Vivo.. lì c’eravamo solo noi due, il panorama era splendido, il rischio per arrivarvi, il vento, il tramonto.. WOW! =)

Il ritorno l’abbiamo fatto per una via più sicura perché la marea continuava a salire ed era meglio non sfidare troppo la natura.. in questo tragitto mi accorgo che mi era caduto il biglietto del bus (che ci sarebbe servito anche l’indomani), per fortuna Dani lo vede subito e corre a raccoglierlo in mare urlando “ODDDIOOOOOOOOOOOO”.. salvo e salvi dalla reazione della Cri.. =)

Comunque.. la morale che ho tratto è questa: forse non sono fatto per stare in grosse città, per girarle e per vederle in lungo e in largo.. è un qualcosa che mi lascia poco.
A pensarci in effetti non mi è mai piaciuto “visitare” (non sono un Village People, un villeggiante.. lo sanno bene i miei genitori che hanno dovuto portarsi dietro per tanti anni un figlio che non poteva sopportare questo tipo di vacanza e che rompeva i coglioni all’inverosimile.. =D).
Ciò che mi piace è invece fare qualcosa di avventuroso, ancora meglio se ha qualcosa a che fare con la natura.. la wildlife.. =)
Farò in modo di conciliare entrambe le cose.. però già sapere che c’è un modo per darmi una sferzata di vita mi galvanizza.. =)

Bundaberg, Sabato 12 Aprile

Ed eccoci alla fine del quinto lunghissimo, estenuante e mal pagato giorno di lavoro in una farm di limoni.. la fatica si accumula giorno per giorno e non è nemmeno ripagata da un giusto ritorno economico.. morale continuamente in altalena.. ci vogliono due palle così. Ce le avremo per arrivare fino in fondo? =)

Una domanda sorge spontanea: .. ne vale la pena?! Per gli altri la riposta e'un seco no, per me invece è un nì positivo: da un lato mi piacerebbe riuscire a racimolare 3 mesi di lavoro in farm per poter in futuro richiedere un secondo visto.. chissà.. magari tra 5 anni decido di mollare tutto e di ripartire.. chi si propone per partire con me? =)

Penso ci siano lavori anche più stancanti ma comunque non è certo come stare a lavorare seduto dietro una scrivania: per 7 ore si cerca di raccogliere più limoni possibili da questi alberoni, più o meno alti e più o meno fitti, sistemati in file infinite. Hai una “cesoia forbiciosa” e una sacca da 25kg che va svuotata ogni volta in dei cestoni enormi (circa 700kg di capienza).. ogni cestone riempito sono 100$, il problema è che più di uno al giorno non lo riempi mica a meno di miracoli: innanzitutto nessuno mi aveva mai detto che gli alberi di limoni sono pieni di spine (dato che ci entri letteralmente dentro.. povere le braccia, martoriate di graffi), poi se la fila che ti hanno assegnato è generosa di limoni e sono facilmente accessibili sei fortunato se no pupùsettete.

In definitiva e alzati e chinati, e sali e scendi, e entra e esci.. arrivi a sera che hai dolori abbastanza imponenti ovunque.. soprattutto alle spalle.. ma in fondo è good così, è un’esperienza che voglio fare per mettermi un pochino alla prova anche in questo campo e che mi servirà per poter richiedere il secondo visto.. =)

Qualche passo indietro: lunedì, dopo 5 lunghe ore di pullman, abbiamo raggiunto questa cittadina (Bundaberg.. si pronuncia Bandaba’) in mezzo al Queensland in cui alloggeremo (presumibilmente) per due settimane lavorando. Presumibilmente perché l’idea iniziale era stare tre settimane però chi più o chi meno siamo rimasti un po’ tutti scottati.. ma questa è un’altra lunga storia.. =)

Il paese è molto esteso e tranquillo (si dice quasi fantasma) ma allo stesso tempo pieno di tutto.. sulla via principale ci sono un sacco di negozi e negozietti.. c’è addirittura un enorme centro commerciale con tanto di doppio ipermercato alimentare!!!
Di certo non è una città turistica.. ci sono grandi zone residenziali e vari ostelli che ospitano backpackers come noi che vogliono lavorare in farm, questa è infatti una zona molto ricca di questi tipi di lavoro.

L’ostello, seppure in posizione strategica, è davvero caro: 160$ a settimane (abbiamo saputo che l’anno scorso era 110.. ci fanno dentro da bestia sti cazzoni luridi rotolanti). La cosa migliore sarebbe avere una macchina (che forse compreremo prima di quanto previsto) e una tenda: dormi in caravan park a prezzi ridicoli (tipo 30$ a settimana a testa) e vai a chiedere lavoro nella farm che preferisci tu.
Tornando all’ostello: durante il check-in abbiamo scoperto che siamo nella worst stanza (è tutto pieno), non per pulizia o altro ma per il rumore.. qui molti si alzano presto e dalle 4am la gente che fa colazione in cucina fa un baccano enorme (la nostra room è praticamente dentro la cucina).. per ora dato che la sveglia è alle 8.30 è una tortura dovere rimanere sveglio per forza dalle 4 alle 6.
Siamo in camera con una coppia canadese (francesi) che domani scappa via perché proprio non si trovano bene. Sarà per il casino che regna in questa stanza che looks like a manicomio?! =)

Saluto con una chicca

CYA

venerdì 4 aprile 2008

Priorizzando l'ottica..

Ciao ciao Brisbane.. l’ultimo giorno nella city è stato segnato da due eventi: anche la Cri ha dato un taglio col passato ed è stato finalmente testato il suo tripod di notte.

Comunque dopo few days ci siamo diretti un’oretta a sud a Surfers Paradise, meta iper commerciale della Gold Coast fatta di vita in spiaggia e vita notturna (una sorta di Rimini della costa est australiana) a cui abbiamo provato ad adeguarci (c'e' anche un Hard Rock Cafe' e un Looney Tunes Store!!!).

Ieri sera siamo andati a ballare sfruttando il free drink offerto dall’ostello, oggi il tempo non ci ha permesso di fare una bella giornata di mare di 12 ore.. c’è caldo ma in spiaggia tira un vento assurdo ed è impossibile stradaiarsi è spogliarsi, ho provato 5 minuti e probabilmente tra un anno mi ritroverò la sabbia anche nei più reconditi orifizi del mio corpo! =)
Qui ci sono un sacco di grattacieli a ridosso del mare, un sacco di shops e un sacco di ristoranti.. e anche qui un tramonto mozzafiato.. l’ennesimo!!! I love Australia’s sunsets.. =)

Di racconti di cose fatte ce ne sono ben pochi questa volta, però ci sono vari racconti sui pensieri che legano il futuro che stanno dominando le nostre giornate: cosa fare? Dove andare? Come muoversi?
Come è naturale che sia essendo in tre, si scontrano varie idee, vari punti di vista e varie esigenze.
Il problema maggiore è che non ci mettiamo mai lì a parlarne seriamente, si continua a lasciare tutto in sospeso e a rimandare.. e il tempo stringe sempre di più. Really smart! =)
Some days ago per fortuna (?!?!?!) ci si sono strette drasticamente le alternative: è stato chiamato il numero verde dell’Harvest Trail, per sapere dove c’era lavoro in farm e muoversi di conseguenza.. ci è stato detto che lo stato migliore per trovare un job è il Queensland (dove siamo già) perché nel resto del paese un po’ per l’inverno e un po’ per la stagione assurda che è stata, c’è calma piatta o quasi (qui fa caldo tutto l’anno e ora si entra nella stagione secca.. spero di sopravvivere).. =p
Per cui la mia forte voglia di Tasmania è stata repressa a forza (per il momento) come anche quella del Victoria o di Perth degli altri guys. Però forse tirando la somme è stato meglio così.. =)
Il passo successivo è stato la scelta delle tempistiche lavoro-viaggio, il loro itinerario e il mezzo di locomozione. Ieri da Starbucks, dove Dani ha preso un buonissimo frappuccino alla fragola e panna montata, abbiamo finalmente affrontato un minimo seriamente questi topics!
Il giro pare essere definitivo e, a grandi linee, è il seguente: Cairns à Alice Spring à Darwin à Asia à Darwin à Broome à Perth à Adelaide à Melbourne à Tasmania à Sydney à New Zeland (magari in pieno inverno così da poter sciare.. volete mettere che gusto poter raccontare al mio ritorno di aver sciato in Nuova Zelanda???).. =)
Il mezzo di locomozione dovrebbe essere una macchina che proveremo ad acquistare prima di partire, sperando di essere fortunati e di prendere un buon mezzo.. i km da fare sono davvero tanti e anche il tempo in giro non sarà proprio poco.. soprattutto perché ci sarà da fermarsi a lavorare qui e lì quando ce ne sarà bisogno (un po’ mi spaventa perché non la vedo così facile come gli altri, ma vedremo.. volere è potere.. mal che vada vendiamo il corpo della Cri.. =D).
Ecco.. questo è il progetto.. quasi di sicuro alla fine di tutto quando rileggerò questo post mi metterò a ridere per la sua ingenuità! Chissà quante differenti situazioni saranno da affrontare e chissà quante modifiche saranno apportate all’idea originaria.

Stamattina ci siamo invece dati da fare per trovare un lavoro in farm.. abbiamo fatto qualche telefonata e la nostra prossima meta sarà Bundaberg (circa 400km a nord di Brisbane) dove alloggeremo in un ostello che ci troverà lavoro e ci offrirà il servizio di trasporto per la “modifica” cifra di 160$ a settimana (speriamo almeno il lavoro sia remunerativo).
Arriveremo lì domenica, dopo aver fatto tappa sabato a Rainbow Beach (quasi a metà strada), su un Greyhound (compagnia di pullman che gira quotidianamente tutta l’Australia in lungo e in largo).
Ciò ci farà slittare la visita di Noosa, Fraiser Island e delle Withsundays Island a quando avremo racimolato la grana sufficiente per pagarceli. Ma ormai abbiamo capito che chi vivrà vedrà.. e la domanda che ci poniamo ora è: riusciranno i nostri eroi a sopravvivere al duro lavoro nei campi? =)

Concludo con un augurio che mi faccio da solo: per una volta nella vita spero di riuscirmi a godere e di essere veramente soddisfatto di quello che faccio.. senza desiderare sempre un qualcosa di non identificabile.
Forse sono stato abituato troppo bene.. forse non ho mai imparato ad essere felice con quello che ho.. ma, sebbene sia triste da dire, non sto provando quello che pensavo. Ho desiderato per tanto girare l’Australia.. e ora che ci sono?!
Boh, è strange.. cosa mi manca?! Cosa sto cercando di più o di meglio?!
Conoscenze? Avventure? Soldi? Cambiamenti? Risposte?
Ormai dovrei aver capito che la felicità non si trova dentro qualcosa e non si può comprare.. che la serenità non ti pervade all’improvviso.. ma sta tutto nel vivere gli ostacoli, i problemi e i pensieri che ci capitano sul cammino.. è la vita!
Dopo queste banalità teoriche non sempre facili da mettere in pratica vedrò di seguire il consiglio di Dani di priorizzare la mia ottica.. ahahahahahah! =D

Bisous
Luca di Mare