Play/Stop musica

venerdì 22 agosto 2008

Vignando vignando

Mi sembra già passato un secolo da quella mattina con lo zaino in spalla (non succedeva da mesi ormai.. un piacevole ma pesante tuffo nel passato) in cui ho lasciato Perth su un confortevole bus con sedili pelosissimi e morbidissimi. Invece sono pochi giorni.. =) A pensarci è quasi assurdo.. per 24 estati (anni, n.d.r.) non ho fatto un emerito cavolo e ora è già la terza volta che mi trovo a lavorare nei campi! Sto decisamente recuperando il tempo perso!!! Sia Bundaberg che Waikerie mi hanno lasciato un segno importante facendomi crescere e insegnandomi un sacco di cose sia nella buona che nella cattiva “sorte”.. ora mi trovo appena fuori da Margaret River e, per fortuna, non è come se stessi facendo tutto per la prima volta.. grossomodo sapevo a cosa andavo in contro e come comportarmi nelle varie situazioni (psicologiche) che mi sarei trovato ad affrontare. Dopo la prima settimana di lavoro (quasi finita) non sono stato assalito dal solito sconforto.. o meglio diciamo che lo sto gestendo alla grande quel bastardo che prova a farsi vivo in ogni modo e nelle più diverse forme. Il grape pruning (potatura delle vigne), per quello che ho visto finora, è suddivisibile in due parti: in comune c’è il vigneto (per ora avevo sempre ammirato dalla macchina).. nel primo caso per ogni vite devi togliere i rami staccati e ingrovigliati (da una prima potatatura con le macchine?!) per poi proseguire arrotolando e legando quelli rimanenti (due o quattro in base al tipo di vino che viene prodotto in quel blocco) ai fili di ferro presenti stando però attenti a non spezzarli e dopo averli puliti dalle eventuali escrescenze rompicoglioni. Prima Dopo A vederlo fare al supervisor (per Dani: fisicamente è identico a Jason ma è meno dito in culo) sembra una vaccata.. intendiamoci, il lavoro non è per nulla difficile, però non è banale come sembra.. di certo, essendo ripetitivo, con la pratica non puoi che migliorare e velocizzarti. Nel secondo caso invece devi “semplicemente” potare le viti stra ingrovigliate da rami spessi come alberi. In questo caso la cesoia normale non era abbastanza e ci hanno fornito (98$!!!) una aggeggio che credo sia usato negli zoo per tagliare le unghie agli elefanti.. =) Ho usato le virgolette perché c’è tutta una trafila di regole da seguire.. cosa tagliare, cosa non tagliare, dove tagliarlo, come tagliarlo. Quando ci è stato spiegato la prima volta (da un tipo nepalese…….) nessuno avevo capito una mazza.. diciamo che per una giornata abbiamo rovinato delle viti. Il secondo giorno però eravamo solo noi (vedi dopo, n.d.r.) col supervisor (è simpatico, ha tanta voglia di parlare e si chiama anche lui John) che con grande pazienza ci ha seguito passo passo.. per cui dopo qualche ora siamo entrati nell’ottica e abbiamo iniziato a prunare decentemente. =) Come tipologia di impiego preferisco la prima (molto più easy, immediata e meccanica) per quanto concerne guadagni preferisco invece la seconda (si può arrivare a prendere anche il doppio!!!). Vedremo che sorprese ci riserberanno i prossimi giorni.. spero di non cambiare spesso così da prendere la mano e poter andare più veloce.. il che, essendo pagati a contratto (vite potata) significa più soldi!!! =) Certamente nessuno dei due è faticoso (fisicamente) quanto il picking.. però sono davvero poco movimentato.. sei praticamente fermo in piedi tutto il giorno a fare la stessa identica cosa per 8 ore.. l’unica salvezza contro la noia e i pensieri è ascoltare l’ipod ininterrottamente. Ciò nonostante anche sta volta ho scoperto dei muscoli che penso di non avere mai mosso: quelli delle mani! Passare 8 ore a stagliuzzare a destra e a manca con una cesoia non è per nulla piacevole.. ti svegli la mattina con i muscoli del palmo delle mani contratti e doloranti, i polsi fuori uso e le dita gonfie.. la mattina fare il pugno è un’impresa stoica.. sto solo aspettando le vesciche e i calli! =p Il meteo è abbastanza ballerino.. contro ogni nostra aspettativa quando c’è il sole fa caldo e ti abbronzi pure qui (per la felicità di Dani ho un segno della maglietta come non ho mai avuto!!!).. ma quando piove e tira vento non è troppo piacevole. A meno di nubifragi o grandinate non si abbandona la postazione: subito il secondo giorno abbiamo lavorato sotto l’acqua.. fortunatamente avevo il kway, ma a fine giornata ero alquanto zuppo.. soprattutto i piedi (non ci hanno ancora fornito i boots quei maledetti).. terribile! Questo sono io in tenuta da lavoro.. nice eh?! Un’importante nota di merito la ottiene l’ostello: sebbene fossi spaventato dal fatto che non era a Margaret River.. questo complesso, su un promontorio a 11km dal paese, dà sulla spiaggia (una delle più famose a livello mondiale per il surf) ed è davvero confortevole, pulito, ordinato, tranquillo e ben fatto.. una sorpresa!!! Anche i suoi abitanti sono simpatici.. ci saranno una decina di backpackers provenienti da Belgio, Germania, Inghilterra, Austria e Asia (stranamente sono pochi). Pian piano stiamo facendo un pochino gruppo soprattutto con due di questi: Andy, 26enne inglese, che ha la macchina e con cui andiamo a lavorare tutti i giorni e Wilhelm, 21enne tedesco, che è in camera con noi (dopo tre giorni dal suo arrivo in Oz si trova già in farm). Tutto ciò è ottimo perché sto parlando e ascoltando inglese molto molto spesso.. spero di imparare più in questo mesetto che nei 8 mesi da quando sono arrivato. Proprio perché non ho l’abitudine, mi risulta difficile tenere alta la concentrazione (input - output) per un certo lasso di tempo e mi viene pure mal di testa.. ma migliorerò! =) Qui ci rilassiamo in spiaggia dopo una faticosa giornata di lavoro: See ya fellas

giovedì 14 agosto 2008

In bocca al lupo guys!!!

Sono partiti.. stamattina hanno preso la macchina e hanno lasciato Perth.. e io sono rimasto qui.
Non lo avrei mai pensato di sentire un vuoto così grosso.. anzi spesso mi è capitato di volere questo distacco sia per manifeste incompatibilità che per la voglia di vedere come sarebbe stato.
Solo ieri sera quando siamo andati a letto ho veramente realizzato che in poche ore ci saremmo divisi.. che la Cri e Dani avrebbero preso una strada, mentre io ne avrei presa un'altra.. e proprio in quel momento mi sono accorto che mesi e mesi di convivenza quotidiana non si possono cancellare velocemente, ti lasciano un segno profondo.. mi continuano a scorrere davanti le cose belle e piacevoli fatte assieme, i problemi affrontati e superati in gruppo.. dall'arrivo a Sydney fino ad ora, 9 mesi dopo!
Mi mancherete ragazzi e mi dispiace sinceramente che siate andati via.. con entrambi ho condiviso dei momenti (belli e brutti, divertenti e tristi) che non scorderò proprio mai.. mentre scrivo ne visualizzo due in particolare: Crown Street con la Cri (e qui di ricordi ce ne sono a non finire) e Waikerie con Dani. =)
In bocca al lupo ragazzi (per una volta non ho avuto problemi o incertezze nel trovare il titolo).. alla fine della fierà è stato davvero splendido visitare tre quarti di Australia in vostra compagnia.. ci si rivedrà presto!



Per di più questa confusione sentimentale si manifesta nel periodo sbagliato.. dopo qualche giorno di ricerca, domani io e il Bent andremo a Margaret River (in bus) e lunedì inizieremo a lavorare in vigneti.. a quanto pare come potatori.
Detto così non sembra nulla di strano.. ma chi l'ha provato sa che in questi giorni hai dieci milioni di pensieri per la testa.. zero sicurezze e mille dubbi, tante speranze e parecchia paura di venire puntualmente bastonato.
Avrò fatto la scelta giusta? Come sarà il lavoro? Dove alloggerò? Riuscirò a contenere le spese? Riuscirò a mettere da parte abbastanza soldi? Ho tutto quello che mi serve? Cosa farò se succede questo o quello? Cosa farò se scopro che è così o cosà?
Tante seghe mentali che ti fanno passare la voglia di lavorare.. eviterei tutto volentieri, sono stupidate che ti fanno stare in ansia.. per ciò sto provando a concentrarmi sul fatto che ormai è fatta e che andrà tutto bene come (più o meno) le altre volte!

Ora basta pensieri e vediamo di ricapitolare cosa abbiamo fatto negli ultimi giorni.
Mi trovo nuovamente a Perth, senza dubbio la capitale più remota e difficilmente raggiungibile di tutta l'Australia (è addirittura più vicina a Giakarta, capitale dell'Indonesia, che a Sydney!!!).. da qualsiasi punto si arrivi si deve sia percorrere un percorso lunghissimo che attraversare un deserto.
In questi giorni ho avuto modo di girarla un pochino meglio.. sebbene sia una città (circa 1,5 milioni di abitanti) piacevole e ben costruita (in ciò gli australiani sono davvero avanti), magari sono io che preferisco il paesaggio naturale ma rimango sempre del parere che in Oz non si venga di certo per visitare questi grossi agglomerati urbani.. a parte Sydney non ho ancora trovato una metropoli che offra qualcosa in più di qualche spettacolare grattacielo, costruzioni futuristiche e splendidi parchi.


Questa appena sopra è la Bell Tower, costruzione innovativa che sorge sulle sponde dello Swan river, contenente le Swan Bells (12 campane risalenti al 15° secolo), ovvero il più grande strumento musicale del mondo.

Nei giorni scorsi ci siamo concessi un giro nella cosiddetto Great Southern, enorme area selvaggia caratterizzata da splendide coste (sigh sigh.. qui fa troppo freddo per godersele), foreste immense, ottime aziende vinicole e magnifiche fioriture primaverili.

Ero davvero molto attratto da questo angolino di Australia e, a posteriori, non sono rimasto per nulla deluso.
Il primo giorno lo abbiamo dedicato alla zona di Margaret River (proprio dove andrò a lavorare).. fiorente area agricola che offre innumerevoli possibilità di turismo enograstonomico. In poche parole ci siamo girati tutte le aziende vinicole, fabbriche di birra, fattorie di dolciumi e formaggi disseminate nelle colline circostanti. Il mio fine, più che degustare i prodotti locali per valutarne un possibile acquisto, era quello di ingozzarmi il più possibile con tutti i free tastings che queste offrivano: confetture, vini, formaggi, salse e salsine, cereali, caramelle, e chi più ne ha più ne metta. E' stata una giornata davvero intesa e faticosa (per lo stomaco) ma alla fine ero davvero siddisfatto, sia per la pancia piena che per i posti incantevoli che avevo girato!!!
Le seconde 24 ore sono state occupate dalla visita alle sbalorditive foreste meridionali che emergono tra gli spazi aperti della compagna coltivata. Qui crescono gli alti fusti degli alberi di jarrah, marri e karri.. così alti che non sono nemmeno fotografabili se non da dovuta (e ragguardevole) distanza. Alcune delle più grandi piante sono addirittura scalabili.. salire sulle altissime (dai 50 ai 75m) piattaforme di avvistamento posizionate in cima è un'esperienza davvero panoramica e adrenalinica.. talmente adrenalinica che mi sono dovuto fermare a metà strada perchè mi tremavano le gambe.. solo il Bent è arrivato fino in cima, è stato davvero coraggioso a salire senza alcun mezzo di sicurezza fino là in cima!


Una delle zone più famose è la Valley of the Giant.. in questa valle dei giganti i protagonisti sono alberi che vivono fino a 400 anni, che crescono ben oltre i 50 metri di altezza e con un diametro alla base anche di 20 metri!!!!!!!!! Bestiali!!!



Infine, il giorno prima di tornare a Perth, abbiamo deciso di passarlo nei dintorni di Albany senza correre a nord per vedere la Wave Rock (roccia alta 15 metri e lunga 110, scolpita dal vento e dalla pioggia con una forma di onda). Nei dintorni di questa tranquillo paese (più antico insediamento europeo del Western Australia) sono
presenti splendidi lookout sui soliti spettacoli naturali come i seguenti:



Sono rimasto impressionato dalla Wind Farm presente qui.. questa fabbrica di vento è data da una decina di enormi (altae 65 metri e con eliche di 34 metri) turbine eoliche che producono parecchia energia elettrica pulita.

Starci sotto mette timore.. sembra che le pesanti pale, che sibilano mentre tagliano il vento, ti debbano cadere in testa da un momento all'altro.. sono costruzioni tanto imponenti quanto affascinanti (capiscono ad esempio da dove tira il vento e si girano di conseguenza!).

Ora mi sento di dire che questo stato è, se non il più bello, sicuramente uno dei migliori.. e non si riesce proprio a capire come tutti siano così attratti dalla pubblicizzatissima East Coast, scordandosi (o proprio non sapendo) che dall'altra parte c'è qualcosa di molto ma molto più incantevole!
L'unico peccato è stata la fretta con cui abbiamo girato in questi ultimi tempi.. purtroppo per Dani i tempi stringono.. il che ha significato l'impossibilità di vedere tutto e, spesso, un frenetico fuggi fuggi da un luogo all'altro. Ma in fondo siamo backpackers e siamo amici.. si fa questo e altro! =)
Di sicuro questi ultimi giorni a Perth, almeno personalmente, me li sono goduti.. abbiamo fatto tutto con calma, senza fretta, rilassandoci in giro. Bello bello!

sabato 9 agosto 2008

Animal life

Ma quanto è simpa sto bestio?! =)

È ufficiale che in una prossima vita voglio reincarnarmi in un pellicano.. sono troppo belli!!! Appena torno in Italia vedo di trovare un super pupazzo morbidoso ad immagine e somiglianza di questo animalozzo! =)

Gli unici esseri viventi che ho avuto per casa sono stati due o tre pescetti e un piccolo pulcino per qualche giorno.. quindi sia perché a mamma e papà non piace avere bestiole per casa, sia perché il mio appartamento non è adatto ad accoglierle, sono cresciuto senza una particolare passione e attrazione per gli animali.. sì, mi piacciono ma non ho un interesse morboso.. =)
In questi giorni ho fatto esperienze fantastiche con loro.. ho nuotato con una tartaruga, ho inseguito un gruppeto di piccole mante e ho avuto delfini e pellicani a due passi da me!
Tutto questo condito da un ambiente di mare straordinario: fino a questo punto di spiagge ne ho viste e visitate molte e nessuna mi aveva fatto gridare al miracolo (ce ne sono di più belle in Sardegna o nel Sud Italia) come queste nel Western Australia.. semplicemente caraibiche!




Le foto sono rispetattivamente di Torquasie Bay, Coral Bay e Monkey Mia.
Nel pittoresco mare delle prime due (Ningaloo Marine Park) ci siamo concessi bagni di sole e tanto snorkeling.. inutile dire che una costa chiamata Coral Coast sia ricca di sorprese: è qui che si trova la più grande barriera corallina della costa occidentale che non ha nulla da invidiare al Great Barrier Reef in quanto a bellezza e biodiversità, oltretutto è più facilmente accessibile (in alcuni punti della penisola i coralli si trovano a poche decine di metri dalla spiaggia. Mi sono piaciute molto entrambe: la prima principalmente per la fauna marina, la seconda per l’infinita distesa sottomarina di coralli (se solo avessi avuto una macchina fotografica subacquea..)!
La spiaggia di Monkey Mia è famosa in tutto il mondo grazie ai delfini che arrivano qui tutti i giorni.. è talmente nota che, ogni mattina durante la distribuzione del cibo, c’è una confusione colossale.

È stato molto bello vederli a poca distanza ma è un pochino triste perché sembra quasi di essere al circo.. la sera prima invece, mentre facevamo due passi sulla battigia, abbiamo avvistato dei delfini che si erano avvicinati alla costa in cerca di cibo.. questo momento è stato doppiamente entusiasmante perché più “naturale”!


Nel raggiungere questi luoghi abbiamo fatto qualche piccola tappa intermedia tra cui spiccano Shell Beach e la Hamelin Pool.
Prima di metterci piede pensavo fosse piena di grosse conchiglie (shell), ma mi sbagliavo.. è proprio fatta di conchiglie!!! Non mi è mai capitato di vedere una cosa simile.. le spiagge che hanno avuto l’onore di ospitarmi sono sempre state o di sabbia, o di sassini o di roccia.. questa è davvero particolare!!!


Nei dintorni abbiamo anche visto una cava (sempre di conchiglie.. da lontano sembrano rocce normali).. è un materiale che viene usato per le costruzione ma anche, tra l’altro, come cibo per i polli che, grazie ai minerali presenti in esse, covano uova dal guscio più duro! =)

Hamelin Pool è una riserva marina che ospita una delle ultime colonie di stromatoliti.. di sicuro questa è la più grande e famosa al mondo.

Se siete allo scuro di cosa possano essere queste cose dal nome strano datevi una letta a cosa scrive Billy Bryson in “Un paese bruciato dal sole”: descrivere le stromatoliti. Hanno una natura talmente primitiva che non adottano nemmeno forme regolari. Le stromatoliti si limitano, diciamo così, a macchiare. Vicino a riva formavano larghe piattaforme leggermente ondulate che ricordavano l’asfalto consunto. Al largo erano sistemate a gruppi singoli che facevano venire in mente enormi deiezioni di vacca o magari feci di elefante con gravi disturbi di stomaco. La maggior parte dei libri la descrive a forma di mazza o di cavolfiore o persone a struttura colonnare, in realtà sono gocce grigio-nere senza forma, senza carattere o splendore. È giusto riconoscere subito che una formazione di stromatoliti non è bella e non colpisce. Posso quindi garantire che la vostra reazione vedendone uno strato per la prima volta sarà di emettere un “hmmmm” in quel tono vago, riflessivo, prudentemente favorevole che usereste se vi regalassero un divano che appare più bello di quel che sembrava, ma non così tanto da desiderarne subito un altro o un altro in assoluto. È un suono che dice: “Beh, ci penserò su”. Quindi non è il vederle che rende emozionante le stromatoliti, è l’idea di loro (in questo senso non hanno pari). Provate ad immaginare: state guardando delle rocce viventi, repliche funzionanti delle prime vere strutture organiche mai apparse sulla terra, state sperimentando il mondo com’era tre milioni e mezzo di anni fa (più di tre quarti del cammino a ritroso fino al momento della creazione terrestre). […]. Se osservate con attenzione a volte è possibile vedere minuscole bolle di ossigeno sollevarsi in un flusso continuo dalle formazione viventi. Questo è il loro unico trucco, non è molto ma è ciò che rende la vita possibile. Le bolle sono prodotte da microorganismi che vivono sulla superficie delle rocce (circa tre miliardi per metro quadro). Ognuno di essi è impegnato a catturare una molecola di anidride carbonica e un briciolo di energia solare e a combinarle per alimentare le loro modeste ambizioni di esistere, di vivere. Il sottoprodotto di questo processo estremamente semplice è proprio il piccolo sbuffo di ossigeno. Ma prendete un numero sufficiente di stromatoliti e lasciatelo respirare per un periodo abbastanza lungo e potrete cambiare il mondo. Per due miliardi di anni questa è stata tutta la vita presente sulla terra, ma in quel lasso temporale le stromatoliti innalzarono il livello di ossigeno nell’atmosfera del 20%, sufficiente a consentire lo sviluppare di altre, più complesse forme di vita: la mia, per esempio. La mia gratitudine era sincera. Il processo chimico che sinnesta rende le piccole cellule leggermente collose per cui minuscoli granellini di polvere e altri sedimenti si attaccano alle loro superfici e lentamente si legano e cementano nelle rocce che stavo osservando adesso.
Davvero davvero ammirevole.. =)

Una delle ultime deviazioni prima di raggiungere la fatidica meta (Perth) è stata il Kalbarri National Park che offre lunghe passeggiate nelle scenografiche gole sul Murchinson River e grandiosi panorami sulle scogliere frastagliate lungo la costa (abbiamo avvistato anche una balena!!!).


Oltre per quanto appena citato, questa tappa sarà da ricordare perché ha rappresentato la prima notte in ostello dopo tanto tempo.. sebbene il giorno il sole sia ancora tanto caldo, ormai di notte il freddo è diventato troppo pungente per resistere in una tenda.. in fin dei conti ci stiamo buttando nell’inverno! L’ostello lasciava un po’ a desiderare ma è stato particolarmente emozionante riprovare un letto benchè non fosse tra i più comodi.. =)
La notte dopo (Gerladton) è andata meglio.. il letto, sebbene stretto, era comodo e calduccio. L’unico problema è che eravamo in una location molto particolare.. scherzosamente l’abbiamo battezzata convento in quanto era un posto molto religioso in cui alloggiavano anche tanti vecchietti.. =)

Ieri infine siamo entrati a Perth e, dopo aver visto l’eterna ma strepitosa cerimonia di apertura delle olimpiadi su un megaschermo, abbiamo alloggiato forse in uno degli ostelli più brutti, disorganizzato e sporchi mai visti sulla faccia della terra (per fortuna già dall’inizio con le comiche alla reception l’abbiamo buttata sul ridere.. spero che qualcuno racconti approfonditamente perché ne vale la pena)!!! =)
Stasera cambiamo posto e domani partiamo per un piccolo giro alla sua zona a sud di questa città da quasi un milione e mezzo di persone che merita un più profondo studio prossimamente (prime impressioni ottime). Prossimamente quando il gruppo si scioglierà.
Io e il Bent rimarremo nella più grossa città di questo stato per qualche settimana cercando di guadagnare qualche soldino, mentre Dani e la Cri si avventureranno nell’infinto Nullabor che li porterà ad Adelaide. Qui ci sarà un ulteriore divisione con Dani che proseguirà verso Sydney (dove il 30 Agosto ha il volo di ritorno per l’Italia) passando per Melbourne.
Come è stato ampiamente dibattuto ha senso stare insieme finchè c’è comunione di intenti e entusiasmo in quello che si fa.. quando vengono a mancare questi due elementi è solo un trascinarsi senza senso che crea malumori e nervosismo. Per cui la cosa che ci è sembrata migliore da fare è stato prendere strade differenti in base alle proprie esigenze presenti e future.
Per quanto mi riguarda, dopo 3 settimane di vagabondaggio e campeggio, sento forte il bisogno di un periodo di stabilità e, magari, di un letto comodo. Non so se sia questa situazione un po’ così così che sto vivendo ultimamente ma, dopo 8 mesi lontano da casa, mi capita spesso di pensare al ritorno che, in base ai punti di vista, è sia ancora molto lontano che molto vicino.
Comunque di cose che mi piacerebbe vedere, di esperienze che voglio provare e di situazione che voglio vivere ce ne sono ancora molte.. =)

domenica 3 agosto 2008

Brum Brum


Prima di tutto voglio specificare che è stato un errore, non ho fatto nulla di mia iniziativa: come tutte le volte prima di rasarmi posizione il pettine del rasoio a tre millimetri e inizio l’opera di disboscamento.. dopo aver buttato nel cestino qualche manciata di capelli, molto tranquillamente mi appresto a fare un’altra passata quando, alzando gli occhi allo specchio, mi accorgo che ho una piccola porzione di testa rapata.. $£@ç#!!!
Sbadatamente avevo infilato male il pettine e mentre lo ripulivo dai capelli mi era cascato nel cestino.. potevo fare solo una cosa: continuare con la misura minima!
Che strana sensazione ho provato mentre Dani (io ero basito e non potevo continuare) mi passava il rasoio in testa.. non ero io quello che vedevo allo specchio.. sebbene sia da tanto tempo che porto i capelli corti, non mi ci vedevo proprio!!!
La cosa divertente è che i primi due giorni avevo del velcro durissimo in testa.. non so se posso rendere l’idea ma né le mani né i vestiti scorrevano.. provate ad immaginare come possa essere infilarsi (o togliersi) una felpa o asciugarsi la testa.. rimane tutto incastrato!!! =)
L’indomani per prendere il sole ho dovuto adottare soluzioni estreme:

Per fortuna qui in Oz i peli (tutti) crescono a delle velocità incredibili (povere donzelle.. =D) e ora la situazione è tornata sotto controllo!

La notte prima di arrivare sulla costa del Western Australia abbiamo dovuto campeggiare in mezzo al deserto perché si era fatto ormai buio (i fari della nostra car sono pessimi e a quest’ora le strade vengono attraversate da miriadi di canguri, ndr) e mancava ancora un’oretta alla città in cui ci eravamo prefissi di sostare.. un vero e proprio bush camping selvaggio affrontando il freddo, il terreno durissimo, potenziali animali e aborigeni ubriachi (quest’ultima la possiamo capire solo noi.. hihi)!
Purtroppo ci eravamo giocati delle fantastiche lune piene nei giorni precedenti, quando potevamo cavarcela in qualche modo con la luce, e abbiamo dovuto arrangiarci alla buona: cena alle 6 e tutti a letto alle 7.. =)
Se non altro è stato possibile vedere un cielo stellato come, probabilmente, mai rivederemo nella nostra vita.. in mezzo al deserto, lontano da tutto e da tutti, nessuna luce nemmeno a pagarla oro.. alzavi gli occhi e avevi un panorama mozzafiato a 360°.. sbalorditivo!

La mattina presto, ancora infreddoliti dalla nottata passata, siamo ripartiti alla volta di Broome dove abbiamo passato ben 2 giornate piene: una dedicata alla visita della cittadina e una al mare!
Arrivo qui con un sacco di aspettative avendo letto che è un posto meraviglioso con ampie spiagge esotiche, acque color smeraldo, un tramonto da far luccicare gli occhi ad un cieco, ristoranti (di influenza asiatica) da gourmet, etc etc!
Sognate con me per un attimo.. c’è il sole, la temperatura è alta e decidete di rilassarvi per una giornata intera in spiaggia

la sabbia e l’acqua hanno un colore unico


dato che non c’è tanta confusione e vi stendete a prendere il sole dove preferite. Nemmeno il tempo di stendersi che siete già addormentati e i vostri cinque sensi fluttuano accompagnati dal canto dei gabbiani e dall’infrangersi delle onde sui sassi poco distanti.

Appena svegli pranzate con una macedonia e una bibita fresca prima di andare a fare due passi su questa distesa bianca infinita.

È già arrivata sera ma non è proprio il momento di tornarsene a casa. Prendete posto in uno dei bar a ridosso della spiaggia e ordinate un cocktail.

Il sole pian piano scende e vi gustate il cambiare dei colori del mondo che vi circonda…




Quando ad un tratto la vostra attenzione è catturata dall’incedere lento di una lunga carovana di cammelli che trasposta persone assorte a guardare il tramonto.

Questa è più o meno la giornata tipo di chi fa un salto da queste parti.. =)

Le mie aspettative vengono quindi rispettate alla grande anche se qualche neo rimane: questo, che è nato come un centro perlifero giapponese, è ora un luogo da resort a cinque stelle in cui l’industria turistica è molto (troppo) sviluppata.. qui ci vieni SOLO per farti una vacanza (mi aspettavo decisamente qualcosina di più da questo posto sotto il profilo urbano)!
Oltretutto siamo stati un pochino sfortunati perché ci siamo persi la luna piena per una decina di giorni.. il che significa essersi persi la “Staircase to the Moon” (Scala per la Luna), un’esperienza particolare che deve il suo nome all’effetto otticodi una scala color rosso e oro creata dal riflesso della luce lunare sul mare.

Con qualche tensione più o meno esplicita all’interno del gruppo, abbiamo lasciato Broome alla volta del Karinjini National Park.. l’ennesimo parco nazionale, l’ennesimo posto in cui serve un 4x4, l’ennesimo luogo pronto a stupirti nuovamente. Questa zona d’Australia è sorprendentemente piena di parchi naturali descritti come idilli, che però con la nostra cara macchina vecchietta non sono esplorabili.. se mai dovessi tornare qui negli anni a venire lo farei anche per avventurarmi (un termine migliore non poteva essere usato) in questi luoghi remoti e meravigliosamente affascinanti.. strade sterrate, percorsi tortuosi, grandi fiumi, roboanti cascate, natura incontaminata e pericolosa, profonde gole, arcipelaghi e baie isolate, monti da scalare, panorami da godere, …

Mentre scrivo i miei compagni di viaggio sono andati a farsi un tour organizzato (che si è rivelato davvero bello) alla scoperta di tutti i segreti e le zone più inaccessibili del parco. A me è bastato quello che ho visto ieri in giornata durante un’interessante camminata all’interno di una gola che da un lato aveva una cascatella e dall’altro una pool incantevole in cui abbiamo fatto il bagno (l’acqua era gelata, profonda e di una trasparenza impressionante!).




Nei prossimi giorni torneremo sulla costa (siamo più o meno a metà) per goderci ancora un pochino di costa (che riserverà tante sorprese) e prima che il freddo inverno di Perth ci accolga a braccia aperte!