Play/Stop musica

mercoledì 28 maggio 2008

Free Fallin

Lo so.. vi ho fatto aspettare più del solito.. chiedo venia ma è dipeso da cause di forza maggiore.
Ora inserisco il post sullo skydiving, che avevo pronto già da qualche giorno ma non sono mai riuscito a caricare, per poi scrivere con calma tutto quello che è successo in questi giorni.. ce n’è per tutti i gusti e non sarà facile.. mi viene male al solo pensiero! =)

Finalmente l’ho fatto.. skydivig, diving in the sky!
Fin da prima di arrivare in Oz ero attratto da questa esperienza.. però, per un motivo o per un altro, non avevo mai deciso di farlo. Quale momento migliore per ricevere il battesimo del cielo se no in Australia, durante una splendida giornata con un cielo così blu che sembrava irreale e un panorama da mozzafiato?! =)
Per fortuna ho comprato il video del mio lancio.. è la domanda che fanno tutti ma è davvero difficile provare a spiegare quello che si prova in quei momenti!
La mia risposta?! Guarda l’evoluzione del mio viso nel video e vedrai che ti fai almeno un’idea! =)
Bando alle ciance, ecco le immagini:

Piccola parentesi prima dei commenti: c’è nessuno che abbia un po’ di soldi da darmi a fondo perduto per andare da un bravo chirurgo plastico e farmi asportare quei dieci kili di pelle in eccesso che mi ritrovo su tutto il corpo?! In faccia sembrava avessi delle bistecche al posto delle guancie.. =p

Altro quesito molto gettonato: hai avuto paura?!
Direi di no (ne sono quasi sicuro perché non ho avvertito il mio amico stimolo caccoso.. =D).. però l’ansia che ho provato è stata qualcosa di incredibile. Un crescendo di emozioni dal momento in cui ho infilato la tuta dopo aver ricevuto tutte le istruzioni del caso ed essere stato imbragato come un salsicciotto. Ma credo che sia questo quello che mi spinge a fare certe cose.. mi piace provare certe emozioni anche se mi creano stress! =)

I momenti peggiori sono stati due.. di durate diverse ma ugualmente impegnativi:
- i 10 minuti di salita in aereo per arrivare a 14000 piedi sono stati infiniti. In quell’aereoplanino rumoroso e tremante in cui stavamo in 6 (3 istruttori e 3 divers), strizzati come arance, ho iniziato a provare un eccitamento mai provato prima.. mentre continuavamo a prendere quota capisci che ormai non puoi più tornare indietro, ormai sei lì e a breve ti lancerai nel vuoto (l’uomo non è fatto per volare!!!).. se poi sei anche il primo dei tre e sei di fianco al sottile portellone di plastica trasparente che ti separa dal nulla (e da cui entra un sacco di aria gelida), guardare giù è quasi una sorta di masochismo! =)

- i 10 secondi che separano l’apertura di questa finestrella al tuo lancio. Cosa ho dovuto fare?! Ero seduto tra le gambe del mio divemaster (più di 8000 lanci), al suo segno dovevo posarmi sulle sue gambe, poi girarmi verso il vuoto e appoggiare i piedi su una mensolina attaccato alla fusoliera del catorcio. Facile?! Beh.. non c’è nulla di difficile se non dover fronteggiare un vento fortissimo che è come se ti volesse far stare dentro all’aereo e la sensazione che stai per perdere ogni più minima sicurezza che avevi a stare in un luogo chiuso. Non c’è stato nulla del tipo “uno, due, tre, via”.. semplicemente “VIA!” seguito da una caduta libera alla folle velocità di 200km/h!

Non ho potuto fare a meno di guardare cosa avevo sotto.. sembrava così lontano e all’inizio non sembrava nemmeno di cadere.. ma un attimo dopo realizzi cosa stai facendo e senti l’adrenalina che viene pompata prepotentemente nel tuo sangue.. che effetti può avere sul tuo corpo e sulla tua mente.. questo è quello che mi piace proprio tanto.. impossibile descrivere!!! =)
Mi sono ricordato che c’era qualcuno attaccato alle mie spalle solo quando è stato aperto il paracadute e abbiamo iniziato a scendere dolcemente verso terra galleggiando in aria. Sono vivo!!! Il mio minuto di caduta libera è passato così velocemente.. sebbene ne volessi ancora e ancora la mente era vuota, il corpo leggero e la pace interiore.. =)

Non mi risveglio nemmeno quando mi vengono date in mano le “redini” del paracadute e mi viene spiegato come manovrarlo.. tiri da una parte vai di lì, li tiri entrambi rallenti, li lasci entrambi acceleri. È stato fantastico piroettare vorticosamente in aria prima di dare una bella culata per terra e capire che è già tutto finito! Non riuscivo a smettere di sorridere! =)
Appena sono stato liberato dall’arnese da tutto l’armamentario sono corso ad abbracciare le mie due compagne di avventura.. in aereo eravamo tutti e tre sempre più nervosi e ritrovarsi a terra dopo quello che avevamo fatto era un motivo di gioia incredibile verso l’umanità intera.. =)

Lo rifarò?!
Non saprei..
è stato davvero fantastico ma credo che sia una di quelle cose che fai una o due volte e poi stop (a meno che tu non voglia diventare un freefaller).. giusto per provarle e sapere che ce la puoi fare! =)

A prestissimo.. see you on the ladder.. =)

venerdì 16 maggio 2008

Last stops on the east coast!

Dopo un post molto movimentato è fisiologico che ce ne voglia uno un minimo più tranquillo……!

Ok.. ok.. è tutta una balla.. ma nei giorni successivi alla crociera non è successo poi chissà cosa sebbene abbiamo girato non poco! =p

Come ampiamente ripetuto la prima tappa è stata Townsville, città da circa 150000 anime in cui l’obbiettivo era comperare un mezzo di locomozione (car, ndr). Ebbene.. nemmeno 3 ore e ci accorgiamo che questo agglomerato urbano, sebbene di dimensioni ragguardevoli (abbiamo rivisto i semafori dopo non so quanto tempo!!!), era tutto tranne che una meta di backpackers.. quindi addio sogni di gloria!
Le maggiori attrazioni (oltre Woolworths) erano la spiaggia che culminava in una rock pool (piscina artificiale dove poter fare il bagno senza pericoli.. le acque del Queensland sono infestate dalle box jellyfish, ossia meduse mortali.. poco simpa!) e il promontorio roccioso dal romantico nome di Kissing Point, esattamente a ridosso della pool.

Per via del tempo avverso e della poca voglia a scarpinare non siamo riusciti a salire sul monte da cui si poteva dominare l’intera città.. pare che ci fosse uno splendido panorama, soprattutto durante l’alba e il tramonto.. vabbè, mica si può fare sempre tutto! =)


Dopo due giorni di nulla facenza quasi assoluta ci siamo spostati su Magnetic Island, un’isola a 30 minuti dalla costa infestata da chiurli e possum. Il nome è stato dato da Capitan Cook (scopritore e primo colonizzatore dell’Australia nel lontano 1770, ndr) che, in loro prossimità, ha avuto dei problemi con la bussola di bordo.
Tralasciando i particolari sui nostri compagni di stanza nell’ostello (russatori e parlatori da oscar), le 48 ore sull’isola sono state trascorse metà a passeggio e metà in ostello (maltempo) a giocare a carte.
Per quanto riguarda le prime, abbiamo fatto la passeggiata che portava ai Forti.. cioè alle rovine di roccaforti celate sui monti all’interno dell’isola che, durante la seconda guerra mondiale, erano di importanza strategica per difendere il porto di Townsville (dove c’era gran parte della flotta australiana) dagli attacchi giapponesi. La camminata è stata lunga ma davvero piacevole e intramezzata da avvistamenti di Koala koalosi nel loro habitat naturale.

Per quanto riguarda le seconde mi sento di fare una piccola polemica: questa zona del Queensland è rinomata per essere le più soleggiata in assoluto (300/320 giorni di sole l’anno).. non so il perché e il per come ma noi siamo riusciti a beccarci 2 giorni di pioggia su 4 di permanenza.. viva le statistiche di sto cazzo!!! =)
Se non altro abbiamo avuto modo di fare un piccolo-grande confronto inter nos.. chi più chi meno, eravamo un po’ tutti girati storti e insofferenti. Personalmente con quel clima era difficile pensare a stare insieme altri 3 mesi. Quindi, prima di vincolarci con una macchina, è stato ritenuto saggio fare un piccolo summit o conciliabolo per chiarirci un attimo le idee. A quanto pare quello che è stato detto e quello di cui è stato discusso è servito a migliorare l’atmosfera generale.. sperando che ciò duri a lungo, siamo partiti con un nuovo slancio! =)

Mission Beach ha poi rappresentato la penultima tappa del nostro trip sulla east coast.
Mission Beach altro non è che una spiaggia dorata lunghissima di quasi 14 km che unisce vari paeselli tra cui quello in cui abbiamo alloggiato giusto per una notte (piovosa). Come si può ben capire dal nome, l’attrattiva è solo una ed è perfetta per il relax in un ambiente naturale molto ricco (siamo entrati nella zona tropicale dell’Australia.. ora intorno a noi è tutto verde, la vegetazione è cambiata radicalmente come anche l’umidità e le bestie!!!).

Questa, nei miei progetti, doveva essere una tappa importante perché era qui che avevo individuato il posto ideale per fare skydiving.. ma alla fine mi sono limitato a chiedere qualche informazione di massima e la giornata è stata occupata da una lunga camminata sulla spiaggia.

Ora finalmente siamo a Cairns, sempre strano ma dopo quasi due mesi abbiamo finito la east coast!!! Magari è perché siamo stati in mezzo al nulla per un sacco di tempo, ma appena abbiamo messo piede in questa città (quasi 100k abitanti) ci siamo accorti che era molto diversa da tutto quello a cui ci eravamo assuefatti: luci, colori, suoni, vita, locali.. non so spiegare esattamente il motivo, ma ci siamo sentiti tutti e tre elettrizzati da questo “incontro”.
Per di più a breve ci dovrebbe raggiungere Barbara per trascorrere la settimana di ferie di cui può godere e ci sono tutte le premesse perché quelli siano giorni davvero divertenti e piacevoli! =)

È comunque qui che compreremo una macchina.. oggi abbiamo visto e provato una ford falcon del 1992 di 2 ragazzi irlandesi, abbiamo fatto un’offerta e ora vediamo cosa ne pensano.. non siamo grandi esperti in meccanica, non siamo bravissimi a trattare, il nostro budget non è alto, ma siamo fiduciosi e speranzosi di cavarcela comunque! =)
È qui infine che farò skydiving.. stamattina ho prenotato: lunedì alle 11am sarò su un areoplanino grosso come camera mia, a 14000 piedi sopra Cairns a chiedermi chi me l’ha fatto fare di pagare tutti quei soldi per essere vicino alla morte. A parte questo “momento” di diarrea psicologica, credo che sarà un’esperienza che mi porterò dentro davvero a lungo, che lascerà il segno!
Il prossimo aggiornamento riguarderà certamente questo evento e dovrebbe essere corredato da un video e da qualche foto.. I’m really looking forward to jump!!! =)


Ora sono le 6.50 di mattina.. io e Dani siamo rimasti svegli quasi tutta la notte per sfruttare internet: l’ostello in cui stiamo alloggiando offre pacchetti di 12/24 ore consecutive di wireless internet (quindi col tuo portatile) a prezzi davvero ridicoli!!! Per metà giornata abbiamo speso 5$ che poi è il prezzo che trovi nella maggior parte dei posti per stare un’ora connesso.
Ciò ci ha permesso di scaricarci tutte le puntate della quarta serie di Lost che non siamo riusciti a vedere.. ora bisognerà valutare i modi e i tempi di visione ma sono sicuro che le faremo fuori a breve!!! =)
Alle 10 abbiamo il check out e alle 11 il check in in un altro ostello.. cercherò di non cadere asleep e di tenere duro fino a dopo pranzo, quando mi svaccherò sotto il sole e morirò lì! =D

Per salutarvi vi lascio a questo effetto inspiegabile registrato sul Magnetic Island.. spiegazioni scitnficamente provate sono ben accette!!! =)


sabato 10 maggio 2008

Sticazzi.. che 10 giorni!!!

Dato che arrivati in fondo a questo post sarete stremati fisicamente e psicologicamente, faccio un piccolo appunto ora: apprezzo molto i commenti che vengono lasciati, però sarebbe ancora meglio se usaste il proprio nome invece di un “anonimo”.
La cosa è molto semplice.. invece che cliccare su Anonimo cliccate su "Nome/URL" e scrivete il nome che volete che appaia. Grazie.. =)

Airlie Beach, 03/05/2008

Dopo tre giorni al Cool Bananas abbiamo preso un pullman che ci ha catapultati a nord ad Airlie Beach.. cioè di fronte alle famigerate Whitsunday Islands.

Ci siamo sparati quasi undici ore di viaggio notturno (incubo infernalmente provante) perché un simpatico colosso europeo ha comprato Great Keppel Island per farci dei resort.. quindi abbiamo dovuto skippare questa tappa intermedia.
Poco male?!
Eh no.. perché c’era da prenotare una settimana in advance i tre giorni e due notti in barca che avevamo comprato a Hervey Bay.
Risultato?!
Dobbiamo stare otto giorni in questa cittadina di mare, di sicuro più viva e carina di Agnes Water, ma in cui c’è davvero poco da fare.. nemmeno la spiaggia, solo una laguna artificiale bella ma piscinosa!!! Ora, io mi chiedo.. ma perché devi chiamare Airlie Beach un paese senza spiaggia?!?!?!?!?! -_-

Le giornate passano lentamente tra giretti, partitone a carte, procacciamento di cibo, internet, pensieri … . Di certo non ci aiuta l’ostello in cui stiamo alloggiando.. è davvero molto cheap, grande e in centro.. ma offre poco: non mi era mai capitato di vedere un’accomodation con una cucina così sfornita e grossa come il bagno di casa mia!!! -_-
Per di più l’altro ieri ci ha lasciato la simpaticissima, pazza e stra allegra svedesina: Mikaela è il suo nome.. alla fine ci siamo legati molto, la abbiamo ritrovata qui e abbiamo passato tutto il tempo assieme per quarantotto ore.

Giusto per rendere l’idea dopo che ci siamo salutati alla stazione del bus, i nostri cuori già tristi hanno dovuto sopportare la lettura di questo messaggio “I wish I had met you guys earlier”.

In questi giorni è anche arrivato quell’elemento del Bent a Sydney (ora dovrò aggiornare la lista del link qui a destra per aggiungere anche il suo blog). Lo vedremo prima o poi o rimarrà fermo sulla sua posizione anti italiana? =)
Ora sta alloggiando al Great Aussie e ha conosciuto Barbara.. a proposito, ormai pare sicuro che ci raggiungerà dal 22 al 28 maggio a Cairns. Per quella data noi dovremo avere già comprato la macchina così da poter andare tutti assieme a Cape Tribulation. La domanda da 100 milioni di $ è come riempire il periodo dal 10 (ritorno dai tre giorni di sailing) al 22 appunto.
La prima tappa sarà Townsville in cui faremo di tutto per munirci del tanto agognato mezzo di locomozione personale. Tutto il resto è ancora abbastanza oscuro, indefinito e confuso.. =)
Quello che è certo è che quando inizieremo a lavorare, dovremo darci dentro per qualche tempo! Ma questo pare un argomento traslato in avanti di un altro mesetto.
Qualche immagine simpa di Airlie Beach:
- qui esiste la polizia anti stronzi

- qui i bagni sono davvero particolari
- qui è stato avvistato il primo ragno di una certa consistenza e pelosità



Airlie Beach, 05/05/2008

Che bella giornata!!!
Forse è stata solo una giornata diversa dalle ultime, però ci voleva proprio per rilassarci.. ormai eravamo tutti sull’orlo di una crisi di nervi: day-tour a Blue Pearl Bay (spiaggia di coralli di una delle 74 isole che formano le Whitsunday).

La boat è a conduzione familiare (=D): catamarano piccino picciò (siamo in una 15ina di persone, quasi tutti adulti) con uno skipper americo-portoghese-australiano davvero navigato (non avrei potuto trovare un aggettivo migliore) e molto simpatico.. Josef!
Ci piazziamo subito a poppa a prendere il sole e a goderci quello che abbiamo intorno. Fase estremamente relaxosa della giornata interrotta solo dal briefing pre “introductory dive” (ebbene sì, finalmente abbiamo provato a fare i sub (Cri, non è una zuppa! =D)) e dalla distribuzione di tutto l’armamentario per lo snorkeling.

Dopo circa due ore e mezzo arriviamo a destinazione. Si inizia con lo snorkeling e mi rendo conto che io non lo ho mai fatto.. =p
Tutto ciò che ho per affrontare il nemico mare è una mutina (stinger suit), due pinne (fins), una maschera (mask) e un boccaglio (snorkel). Lo so, è stupido, ma ho provato una strana sensazione le prime volte che ho messo la testa in acqua.. è come se non avessi avuto nulla addosso per cui mi riempio d’aria i polmoni e chiudo gli occhi prima di immergermi.. =p
Fortunatamente mi abituo presto a respirare in quello strano tubo e inizio a godermi lo Spettacolo offerto dalla barriera corallina con tutti gli annessi e connessi. Non ho mai visto nulla di simile.. se non avessi dovuto tenere la bocca chiusa per rimanere in vita sarebbe stata da aprirla e tenerla spalancata.. =)
Penso che non sia qualcosa di trasmettibile a parole.. let’s try.
Sul fondale non c’è sabbia ma coralli, coralli ovunque, coralli di tutte le forme e colori esistenti su questo pianeta.. avete presente le foto che si vedono sui libri?! Ecco.. è lo stesso.. solo che sui libri ne vedi di un tipo alla volta.
Il tutto è condito da tanti di quei pesci che non avete idea.. grandi e piccoli, lunghi e corti, timidi (si nascondo tra i coralli o scappano quando ti avvicini e provi a toccarli) e incuriositi (ti guardano come per dire “ma tu chi cavolo sei?! Non sei un pesce!!!”), affamati (è uno spettacolo vederli cibarsi dai coralli) o gironzolanti, da soli e in branco, ma soprattutto colorati.. e con colorati voglio dire colorati colorati colorati! Alcuni sembravano usciti direttamente da disegni fatti da bimbi con tantissima d’immaginazione.. un sacco di tonalità differenti, un sacco di sfumature particolari e un sacco di striature inimmaginabili.
Un’altra cosa che mi ha estasiato è il silenzio che c’è sott’acqua.. forse è l’unico posto al mondo completamente suono-immobile (andrebbe usato nei vocabolari come esempio a supporto della definizione).. di sicuro è la prima volta nella mia vita in cui sento veramente il nulla. Ogni tanto mi dilettavo a fermarmi e trattenere il respiro per stare ad ascoltarlo guardando il mondo in fermento poco sotto di me. WAWAWIWI!!!

Chiudete gli occhi e provate a immaginarvi il vostro corpo che fluttua senza peso sul livello del mare, la vostra mente completamente sgombra da ogni tipo di pensiero e i vostri sensi che sono catturati dall’ambiente che avete davanti: la vista è fissa agli effetti generati dai raggi del sole che filtrano dalla superficie sul mondo subacqueo, l’udito è imprigionato nel più completo silenzio mai sentito, il tatto è concentrato nel capire se il movimento sinuoso degli anemoni davanti a voi è reale o è solo un sogno.

Dopo qualche minuto ho raggiunto la pace dei sensi e mi sono accorto che non pensavo più a come fare per respirare e muovermi.. all’improvviso ho visto una mandria di pesci incazzosamente affamati che brulicavano tutto intorno a me, scontrandosi con me e tra di loro, come se fossero impazziti. All’inizio non capivo cosa stesse succedendo ma appena alzo la testa e guardo cosa succede sopra il livello del mare, vedo Josef che lancia del cibo in acqua proprio in corrispondenza a dove stanno nuotando gli snorkellers.. che sensazione strana vedersi e sentirsi questa miriade di pesci muoversi freneticamente tutto intorno a te! =)

Dopo circa mezz’oretta io, Dani e Cri siamo chiamati a raccolta perché è il nostro turno per l’immersione prova. Anche se nella mia mente continuano a passare tutte le istruzioni impartite sulla barca, sono complessivamente molto tranquillo (contrariamente ad ogni aspettativa).
Dopo essere stati “investiti” con tutto l’armamentario del caso (giubbotto, bombole, pesi, respiratore,..), prima di spostarci in acque profonde, facciamo qualche piccolo esercizio a riva del tipo recupera il respiratore, togliti e rimettiti il respiratore sott’acqua, prendi confidenza nello stare completamente sotto il livello del mare.. ed è proprio quando provo sta cosa che mi sale un po’ l’ansia.. ho avuto qualche difficoltà a rilassarmi e trovare la giusta frequenza/profondità di respiro, era come se mi sentissi sempre a corto di fiato e tra di me pensavo: qui me la posso gestire, basta che mi metta in piedi e sono fuori, se però è lo stesso quando sono 5m sotto il livello dell’acqua sono fottuto!
Per fortuna riesco a calarmi nella parte e scopro che poi non è così difficile usare il respiratore, a parte le dieci mila bolle che ti sbattono sulla maschera quando sei fermo e sembra che te la vogliano portare via! =)
È giunta l’ora di iniziare.. non c’è nulla di particolarmente difficile da fare, giusto seguire il Divemaster (che poi è il mitico skipper) e i suoi segnali.. stop, su, giù, tutto ok?, guarda qui e là. Ci ha scattato varie foto subacquee.. purtroppo la qualità è quella che è, però un poco rendono l’idea (per di più le abbiamo avute for free invece di pagare 30$.. si vede che il boss ci ha preso in simpatia. O magari ha solo capito che siamo dei poveracci che pur di risparmiare finiranno in quella che pare la peggior compagnia per il sailing alle Whitsunday!).. =p

Qui sotto, dopo aver sfiorato i coralli (cazzo se tagliano!) e nuotato in un fiume di pesci (avete presente nei documentari quei pescetti picciotti che nuotano tutti nello stesso verso e direzione in branchi enormi?) facciamo amicizia con Priscilla.. una pesciona enorme e bruttina ma molto friendly che ci gironzola attorno facendosi accarezzare (com’era viscida!!!).
Lì sotto il tempo vola.. la mezz’oretta di diving mi è sembrata durare 5 minuti scarsi. Giusto il tempo per iniziare a sentirti a tuo agio e per prendere confidenza su come muoverti (avanti e indietro, a destra e a sinistra, in alto e in basso) che era già ora di uscire.
Magari è perché siamo scesi solo a pochi metri di profondità, ma non ho avvertito problemi di nessun tipo (i più comuni riguardano le orecchie e la testa per via della pressione). Comunque sia sono stato assalito da una voglia incredibile di seguire il corso per prendere il PADI! Vedremo.. =)

Il pasto è composto da pietanze fredde.. insalate, pasta, pollo, patate, pane, frutta. Nulla di che ma era tutto compreso nel prezzo e quindi particolarmente apprezzato. Dani docet: quando è a ufo non mi stufo! =D
Dopo di che si ritorna verso il porto di Airlie Beach, dove ci viene consegnato (tra gli applausi reciproci dei partecipanti e della ciurma) un attestato del nostro battesimo dell’acqua. MITICO! Di sicuro lo appenderò da qualche parte.. altro che pergamena di laurea.. =p
Al ritorno in camera costatiamo con orrore che è stata invasa da sei ragazzone inglesi che paiono ancora più casiniste delle cinque ragazze svedesi che sono partite la mattina, ma che almeno includevano due o tre elementi di discreto valore.. =)



Townsville, 10/05/2008

Stufo di smanettare col computerino di bordo e annoiato dalle tonnellate di musica che mi ero già sparato, prendo in mano la National Geographic della Cri sull’Australia per schiarirmi le idee su cosa poteva contenere questo continente che tanto avevo voluto visitare.
Mi ricordo, come se fosse ieri, che durante il volo di andata la prima cosa che mi aveva veramente colpito sulla guida erano le Whitsunday Islands.. e ora, dopo quasi 6 mesi, ci sono finalmente stato! Yuppy doo! =)

Come già accennato in precedenza abbiamo fatto sailing per 3 giorni (in realtà sono due) e 2 notti.. un pochino come Fraser Island: ammucchiata di backpackers (questa volta eravamo ben 23 e con un miglior assortimento tra i due sessi!!!) che si isolano dal mondo civilizzato per qualche giorno su una barca (questa volta la pink 4wd non era proprio utilizzabile).. =)

È stata proprio una bella esperienza.. personalmente non tanto per quello che abbiamo visto (anche se sono stato sulla spiaggia più bella al mondo) ma per la vita di gruppo: quando sei in un ambiente così limitato con ragazzi come te è normale fare amicizia, ridere, scherzare, giocare, fare gli scemi.. e per ora questa è la cosa di cui sento più la mancanza qui in Australia.
Apro una piccola parentesi riprendendo il pensiero dell’ultimo post di Dani.. durante queste 48 ore ho provato qualcosa di simile a lui.. più precisamente quando la seconda sera tutti facevano tante foto con e/o ad altri compagni di avventura. A tutti noi rimarranno per sempre scatti di gente sconosciuta, che probabilmente non rivedrai mai più, ma con cui hai condiviso tutto per un brevissimo lasso temporale quasi da potersi definire amici. Forse è l’incantesimo che coinvolge i viaggiatori, ma per me è qualcosa di davvero esaltante! =)

Whatever.. arriviamo al porto ancora intimoriti dagli ammonimenti ricevuti qualche giorno prima (“è la peggiore compagnia”, “è sporca e insicura”, “quanto vale la vostra vita?!”, “assolutamente non fate diving”, e via dicendo..) e appena vista la nave non è che lo spirito ci si sia risollevato più di tanto! Ma alla fine dei conti, è stata una delle poche note negative.
Salpiamo e ci gustiamo subitissimo il tramonto sul mare.. poi tra un sorso di goon e un altro si rompe presto il ghiaccio e si inizia a scambiare due chiacchiere con questo e quello. Il bello è che c’era costantemente la musica accesa.. ognuno poteva attaccare il proprio ipod “all’impianto stereo” della boat.

Per fortuna è arrivata la cena ad assorbire un po’ di goon nello stomaco perché, già il dondolio delle onde non è sempre gestibilissimo, non stavo molto dritto di mio! =p
Dopo poche ore di sonno scomodissimo (nella cabina-buco non riuscivo a tenere nemmeno le gambe stese e poi muoversi era un’impresa dato che lo condividevo con Dani)

e un’abbondante colazione, veniamo portati sulla famigerata Whiteheaven beach.. già il nome dice tutto, però qualche immagine non guasta.

Il bianco innaturale della spiaggia (il 94% è silicio finissimo.. è vetro!!!) gioca divinamente coi colori dell’acqua e del cielo.. d’ora in avanti è così che mi immagino il paradiso! Giusto per sottolineare il suo splendore, siamo rimasti tutti colpiti dal fatto che è proprio come nelle cartoline o nelle immagini che trovi in rete.. generalmente sono tutte modificate o ritoccate.. qui non ce n’è bisogno!!! =)

Il resto della giornata è passata tra snorkeling, una mega partitona a pallone in un’altra spiaggia (che poi era la stessa in cui eravamo già stati pochi giorni prima.. quella lunga e stretta circondata da 4 lati da oceano) e chill out in barca.
Cenando notiamo che, oltre una miriadi di pescetti, le luci della barca hanno attratto anche uno pescecane e un delfino.. amazing ma impossibili da fotografare per la scarsa luminosità!!! =)

In seguito, mentre molte persone si sono date ad una serata rilassante (chiacchiere sotto le stelle), un altro gruppo ha iniziato coi drinking games.. anche questa volta ne ho appreso qualcuno nuovo.
Senza dubbio quello che ha avuto più successo è stato il Ring of Fire (che dopo quest’estate molti di voi dovrebbero conoscere.. grazie Lillo)! In breve: su un tavolo c’è un intero deck di carde girato all’ingiù, ogni carta ha un significato (qualche differenza dalla versione italiana c’è) e a turno se ne pesca una.. potrebbe sembrare strano ma si beve sempre e comunque.. =D
Io, ancora un pochetto provato dalla sera prima, ho fatto semplicemente il guardone.. e devo dire che è decisamente meglio giocarci con gente che non conosci e lontano dal tuo habitat naturale.. non hai problemi a fare nulla di quello che può venirti imposto.. che scene e che rivelazioni!!! =D
Alla fine il tutto si è trasformato in un naked toga party.. in pratica tutti, oltre ad essere in basa tronca (ma tronca davvero!!!), erano nudi con addosso solo un lenzuolo fatto su come una toga romana! Oh mio dio che casino che è stato fatto.. vino e patatine ovunque sul punte, musica a volumi imbarazzanti, schiamazzi e cori verso le altre barche!!! Anche senza partecipare direttamente mi sono divertito come un pazzo! =)


L’indomani ci si sveglia dopo poche ore con i due della crew che tentano di pulire lo schifo che c’era sul ponte dopo la notte brava.. il bello è che, mentre la prima sera si sono dati a soft drink, la seconda ci hanno dato dentro pesantemente anche loro! Poveri!
Per fortuna ci si butta subito in acqua per un'altra sessione di snorkeling.. lo stare nell’acqua fredda a sognare guardando i coralli è davvero un toccasana un po’ per tutti.. assonnati e ubriachi! =)

La giornata e il tour pian piano volgono al termine navigando sonnecchiosamente verso il porto di Airlie Beach. Si fanno un po’ di foto.. ci si scambiano i contatti (facebook rules!!!).. si pensa a cosa è stato e a cosa sarà!
Una volta attraccati si torna verso i propri alloggi (noi non ce lo abbiamo e ci facciamo un bagno e una doccia abusiva nella Lagoon).. ora ci sono 12 ore da aspettare prima di prendere il pullman che alle 2am ci porterà s Townsiville.
Fortunatamente, a parte il sonno tremendo, non è stata così dura perché la gran parte della serata è stata passata a chiacchierare sorseggiando una birra con tutti gli altri.. avevamo infatti un tavolo prenotato per la serata al pub all’interno del nostro vecchio ostello.

Prima o poi si ritirano tutti nei loro appartamenti sopraffatti dal sonno, ci si saluta e non si sa se ci si rivedrà mai più. Per come sono fatto, queste cose mi lasciano sempre qualcosa di amaro dentro.. ma la vita va avanti come anche il viaggio che ora prevede l’acquisto di una macchina e di attrezzatura da campeggio.

Cosa salterà fuori?! Boh.. l’importante è il riuscire a recuperare dal traballio che ci ha lasciato tutto quel tempo in mare.. sembra assurdo ma spesso si prova la sensazione che si muova ancora tutto.. =)