Play/Stop musica

venerdì 25 luglio 2008

Da un paradiso ad un altro

È infine giunto il momento di mettere gli orologi un’ora e mezza indietro.. già già, siamo entrati nella terza e ultima “fascia oraria” dell’Australia.. l’immenso ovest (per la precisione siamo a pochi km dopo il confine in un campeggio davvero carino e ben curato).
Perché un’ora e mezza?!
Beh.. questo, se non l’aveste ancora capito, è un paese particolare e fantasioso: in pratica ora abbiamo recuperato i 30 minuti, che non so bene per quale ragione, non avevamo guadagnato spostandosi nel centro (le lancette sono state spostate di solo mezz’ora, ndr).

Nell’ultimo seguitissimo (=D) episodio ci eravamo lasciati con la visita al primo dei tre parchi naturali che popolano il Top End (estremo nord del Northern Territory), il Litchifield.
Gli altri due, in puro ordine di visita, sono il Kakadu e il Nitmiluk.
Il Kakadu National Park è il più grande e, probabilmente, il più famoso dei tre: è popolato da un’incredibile varietà di piante e animali (e quando dico incredibile non è un caso: 25 specie di rane, 51 di pesci di acqua dolce, 280 di uccelli, 120 di rettili e almeno 10000 di insetti), e incorpora siti di arte rupestre di grande ricchezza e rilevanza. È addirittura stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità (riconoscimento raro da parte dell’UNESCO) per via della sua importanza naturale e culturale!
Dopo questa bella premessa sentenzio subito che, sebbene oggettivamente sia un posto affascinante e molto bello agli occhi dei più, non sono rimasto tanto impressionato, anzi al contrario alquanto deluso.
Perché?! Non saprei dirlo con certezza, penso che dipenda da una somma di fattori tra cui:
- il clima: caldo e umido, caldo e umido, caldo e umido. Camminare in certe condizioni è tutt’altro che piacevole e agevole.. quando ti suda ogni parte del corpo solo a stare in macchina ti passa proprio la voglia. Come se ciò non bastasse abbiamo avuto il culo di provare sulla nostra pelle un rarissimo temporale nella stagione secca. Dopo cena ci siamo messi in tenda e mentre cercavo di rilassarmi, data la temperatura (ero umidiccio) e il prurito assassino (vedi dopo, ndr), sento qualche goccia preceduta da folate di vento.. dopo qualche battuta su cosa avesse potuto succedere (della serie.. me la sono tirata alla grande) per fortuna si quieta e mi addormento. Nel bel mezzo della notte mi sveglio di soprassalto perché sento delle gocce in faccia e sui piedi.. aveva ripreso a piovigginare e l’acqua passava attraverso le due zanzariere agli estremi di “casa”. Appena il tempo di capire cosa stesse succedendo che inizia un vero e proprio temporale.. catinelle d’acqua si abbattano sul campeggio per almeno due o tre ore. Io e il Bent ci sbrighiamo a chiudere la copertura ma era già entrata dell’acqua che ci ha tenuto compagnia fino a mattina.. la Cri e Dani invece sono dovuti scappare in macchina perché la loro tenda non teneva l’acqua e ormai galleggiavano in un mare. Che disastro!
- le zanzare: essendo le condizioni meteorologiche quelle sopra descritte il numero di queste ODIOSI insetti non era qualcosa di contemplabile nemmeno dal più potente calcolatore sulla faccia delle terra.. era semplicemente ovunque e non ti davano tregua un secondo.. quando passavano gli sciamo sembravano dei jumbo jet al decollo. Il risultato è che, nonostante l’insect repellent, ero pieno di piccole mozzicate stra pruriginose in ogni dove. Addirittura di notte o in macchina dovevi stare attentissimo (e velocissimo) ad aprire le porte perché ne entravamo quantità considerevoli col solo e sadico intento di succhiarti sangue.
Dopo questa esperienza ho imparato ad apprezzare le mosche, di cui mi sono lamentato in precedenza, che se non altro si appoggiano a milioni su di te ma non ti pungono.. tutto al più ti fanno il solletico quando ti ronzano attorno al viso;
- lo spettacolo naturale: probabilmente avrei apprezzato maggiormente il parco nelle stagione wet quando il paesaggio viene radicalmente trasformato, ma ora era abbastanza scarno e spoglio (passatemi gli aggettivi).. a parte i numerosi billabong in cui puoi vedere miriadi di stranissimi volatili e le pitture su roccia (alcune risalgono a più di 20000 anni fa), sono stato sorpreso da poco altro.


Oltretutto, non avendo un 4x4 e non volendo spendere più di 150$ per un tour organizzato, non sono potuto andare a vedere quelle che ritengo due attrazioni che mi avrebbero sicuramente colpito: Jim Jim Falls e Twin Falls (lo so, sto vedendo davvero tante cascate ma, che ci crediate o meno, ognuna mi lascia prontamente a bocca aperta!).
Per fortuna siamo riusciti a fare tutto quello che volevamo fare in due giorni invece che nei tre previsti per cui ce ne siamo scappati una notte in anticipo.

Come anticipato, la meta successiva è stata il Nitmiluk National Park che è suddivisibile in due zone: le Edith Falls e il Katherine Gorge.
Le prime sono bellissime cascate che formano una serie di fresche piscine naturali (in cui è d’obbligo farsi una nuotata) collegate da una assolatissima camminata che mi ha arrostito per bene.. se non altro d’ora in poi mi ricolorerò a dovere! =)
Abbiamo raggiunto questo incantevole luogo nel tardo pomeriggio e ci siamo fiondati in acqua per ripulirci dallo sporco, dal sudore e dalla fatica che una camminata di 13km al Kakadu ci avevano lasciato addosso.

In acqua, sotto la cascata, dopo una piccola esperienza con un serpentello d’acqua su un piede (ARGH!!!), abbiamo conosciuto una coppia di ragazzi di Melbourne che si sono rivelato davvero amichevoli e simpatici con cui abbiamo passato il dopo cena e due orette il giorno successivo. Direi che abbiamo stretto una piccola grande amicizia dato che ci hanno lasciato i loro contatti in modo da poterli contattare quando arriveremo nella capitale del Victoria. OTTIMO! =)
L’indomani, prima di salutare i due nuovi amici che stavano andando a nord vero il Kakadu, il Bent ha rincontrato due ragazzi italiani affabili che aveva conosciuto a Dubai quando stava volando verso Sydney (andatevi a leggere uno dei primi post del suo blog se volete saperne di più).

Rolando e Roberto (milanisti!) ci hanno poi tenuto compagnia per l’intera giornata che nel complesso è stata davvero positiva e divertente con visita (e bagno) a tutte le tre piscine naturali.

Divertente, per me, è stato soprattutto il momento in cui, dopo aver vinto la battaglia con la corrente, mi sono ritrovato ad osservare quei luoghi splendidi da dietro una cascata.
Divertente, per gli altri, è stato sopratutto il momento in cui mi sono esibito nei miei primi tuffi di testa.. è facile immaginarmi, basta pensare ad un sacco di patate in movimento.. se non altro la tecnica con cui esco dall’acqua è sopraffina.. =D
Poi anche loro ci hanno lasciato per andare a sto benedetto Kakadu.. chissà se ci rivedremo dalle parti di Broome tra qualche giorno.

Il Katherine Gorge è un canyon dalle pareti strapiombanti in cui scorre il Katherine river. Nella stagione delle piogge il fiume non scorre calmo come ora ma diventa un torrente impetuoso in cui si immettono tanti corsi d’acqua che hanno scavato sulle pareti ben 13 gole.

In questa stagione si può fare tutto: si può nuotare tranquillamente (anche perché gli unici coccodrilli presenti sono quelli d’acqua dolce che pare siano innocui per l’uomo), si può risalire il fiume in canoa e si possono fare favolose escursioni a piedi.

Noi naturalmente abbiamo fatto tutto.. ci siamo concessi addirittura il lusso di due giornate! =)
La prima è stata dedicata al trekking.. però, mentre gli altri si sono fermati alla prima gola per poi fare un salto a Katherine, io ho continuato da solo affascinato dall’ambiente circostante. Alla fine ho camminato per 30km.. mai fatta una cosa del genere! Nei miei piani iniziali c’era di raggiungere la seconda gola, fermarmi a fare il bagno e prendere il sole per poi tornare verso il campeggio anche perché era già abbastanza tardi per pensare di raggiungere quella successiva. Invece quando ho iniziato a camminare ho preso un ritmo davvero ottimo così ho deciso di mettermi alla prova con questa sfida (mi piacciono un sacco queste cose quando faccio del movimento.. fungono da stimolo). A fine giornata la mia soddisfazione era qualcosa di inimmaginabile.. ho fatto tutta quella strada nonostante sali scendi e un sentiero non sempre facile e per di più mi sono fermato 45 minuti a fare il bagno e a riposarmi (mentre ero a mollo ho visto un crocco che nuotava.. non ho mai nuotato così velocemente!!!). Naturalmente non ero fresco come una rosa (i piedi facevano male tanto quanto le spalle che hanno portato lo zainetto per tutta la giornata) ma ero davvero felice! =)
Il secondo giorno, tanto per riposarmi, l’ho passato in canoa.. ero col Bent ed è stato parecchio divertente: vedevi il tutto da un’altra prospettiva, da dentro il canyon.. wow! Non essendo molto abili, soprattutto agli inizi, sembravamo due idioti perché non riuscivamo ad andare dritti ed ero tutto uno zig zag faticosissimo! =)

Come se non bastasse il fiume è diviso di tanto in tanto da piccole rapide (o, come dice il mio compagno di imbarcazione, ripide) in cui devi scendere e portare la canoa per un pezzo.. non credevo fossero così pesanti, che fatica assurda!!! Al ritorno abbiamo provato a superarle stando in acqua ma siamo presto dovuti scendere e bagnarci per bene per portare in salvo la nostra canoa di un verde sgargiante!

Dopo le 4 ore pattuite col chiosco, siamo tornati alla base, ci siamo messi in macchina e siamo partiti alla volta del Western Australia assistendo allo scorrere di paesaggi davvero particolari, molto selvaggi e remoti (più dell’outback) in cui spiccavano qua e là dei cicciosissimi e altissimi baobab spogli.. irreali!

Quasi mi dimenticavo che prima di visitarci queste due parchi siamo andati a Darwin che, a causa degli innumerevoli bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale e dell’uragano Tracy circa trent’anni fa, è una città piuttosto piccola, moderna e senza storia.
Queste due foto sono davvero emblematica:


Una chiesa costruita dietro le rovine della suo antico ingresso e un’opera d’arte di dubbio gusto.. =D
Essendo una città “dall’atmosfera tropicale” non mi dilungo troppo con lamentale sul clima, quello che è certo è che qui non ci vivrei nemmeno morto, anche se mi piacerebbe farci una puntatina durante la stagione umida in cui hanno origine spettacoli tempeste con nuvoloni neri, lampi che illumino il cielo e venti forti.
Qui siamo rimasti due giornate piene (direi sufficienti per girarla) in cui, tra le altre cose, siamo stati:
- al Museo e Galleria d’Arte del Northern Territory. In questo luogo sono stato letteralmente rapito dalla sezione dedicata al ciclone Tracy che racconta attraverso fotografie, registrazioni radio (in una sala semibuia si può addirittura ascoltare la spaventosa registrazione del rumore del ciclone.. fa davvero venire i brividi!!!) e cinegiornali, quello che è successo durante e dopo la notte del 25 Dicembre 1974. All’alba la città era devastata: venti che soffiavano furiosi fino a 280km/h hanno annientato case (solo 400 rimasero intatte!!!), tagliato le comunicazioni col resto del mondo, distrutto linee elettriche, … . Senza dubbio uno dei più grossi disastri naturali che hanno mai colpito l’Australia;
- alla principale prigione di Darwin dal 1883 al 1979. Non sono mai stato in uno di questi luoghi, ma hanno sempre suscitato in me una certo interesse.. sono stato sempre attratto da documentari, film, serie tv, storie e leggende che rigardano i carceri. E questa era la prima volta che entravo in uno vero.. sebbene piccolo, in disuso e obsoleto mi ha fatto un certo effetto camminare nel giardino comune ed entrare nelle celle, nei bagni, nella cucina, nel patibolo, nella zona di massima e minimi di scurezza, nella zona per i ragazzi e per le donne.. semplicemente emozionante, ero un vulcano di emozioni diverse;


- al Mindil Beach Suset Market, mercato che ogni domenica attrae un sacco di persone a due passi dalla spiaggia quando inizia a calare il sole (inutile dire che anche qui abbiamo assistito a due tramonti da far cadere le palle.. degli occhi!).. quasi 200 bancarelle colorate e animate, molte delle quali sono alimentari e offrono cibi a buon prezzo.. in questo paradiso di cibo abbiamo avuto non poche difficoltà a barcamenarci tra le succulente e gustose offerte da specialità tailandesi, cingalesi, indiane, cinesi, malesiane, portoghesi, greche, italiane e altro ancora (macedonie di frutta, dolci favolosi, crepè squisite)!!! Avrei assaggiato tutto.. al solo pensiero di quella sera mi si apre lo stomaco, non ho mai visto un simile ammasso di ogni sorta di delizia possibile e immaginabile.. di sicuro se si passa dalla zona una capatina in questo posto è d’obbligo! Dopo (l’enorme) parentesi rifocillamento, abbiamo girato anche le bancarelle artigianali straripanti di oggetti di ogni tipo proveniente prevalentemente dal sud est asiatico.
È stata una serata che definirei magica.. un’atmosfera difficilmente ricreabile! =)

sabato 19 luglio 2008

Va dove ti porta il caldo..

Preparando la cena nella cucina dell’ostello ad Alice Springs, eravamo contenti per aver “prenotato” uno dei due tavoli illuminati su cui pappare occupandolo con due borsone cibo.
Usciamo coi piatti pronti e notiamo immediatamente che due tipe (tr**e st****e) si erano comodamente sedute al nostro posto per consumare i loro pasti (del ca**o).
Allibiti ci avviciniamo per prendere la nostra roba pensando che capissero che si fossero posizionate nel posto sbagliato e che ce lo avrebbero lasciato.. macchè.. luride vac**e! =p
Mentre noi cerchiamo un altro tavolo su cui sederci (al buio) Dani prende le nostre cose dal “nostro” tavolo: le due borse e le due padelle.
“They are ours” dicono loro.
“No worries, never mind” risponde Dani, sicuro di sentirsi dire qualcosa riguardo al tavolo rubato, prima di sedersi vicino a noi.
Dopo poco una delle due tipe si alza, viene da noi, mette le mani sulle due pentole e mormora: “Sorry but these pans are ours”.
Dani, accorgendosi di aver preso su cose non di nostra proprietà: “…ah…eh…mmm…sorry”!
Inutile dire che ci siamo messi a ridere.. hihi!

Comunque sì, siamo nuovamente nel cuore dell’Australia. Dopo una piacevole giornata ad Adelaide (andate assolutamente a vedere Kung Fu Panda e se non sapete cos’è andate a cercare informazioni su internet) col Bent e tutti gli i ragazzi asiatici di Waikerie, che hanno voluto stare con noi fino all’ultimo, siamo ripartiti e in due lunghi giorni di viaggio ci siamo fatto i circa 1500km che ci separavamo da Alice Springs.


Il tragitto è stato spezzato solo dalla notte nell’ostello sotterraneo di Coober Pedy (dove un gruppo di sloveni ubriachi ha reso parte della notte un incubo), da qualche sosta per fare delle foto per la strada e dalla visita ad un cratere (180 metri di diametro e 15 di profondità) creato da un meteorite che si è schiantato sulla terra, 4000 anni fa, alla folle velocità di 40000km/h!!!


Ad Alice ci siamo fermati due notti.. ci siamo presi un giorno per vedere quello che ci eravamo persi alla visita precedente per la fretta di andare a sud: la School of the Air e lo Standley Chasm.
La prima è una scuola che fornisce la prima istruzione (e un minimo di contatto sociale) ai ragazzini che vivono nelle zone più remote e solitarie dell’outback. Come dice l’opuscolo che ci è stato consegnato, con un bacino di utenza di 1300000km quadrati (quasi due volte la Francia) ma soli centocinque allievi, è la più grande classe del mondo (ben 1009km separano l'insegnante dal bambino che vive più lontano).
Gli adolescenti che raggiungono il settimo anno di studi e l’età di 13 anni, dovranno proseguire gli studi in modi alternativi: o lasciando casa per recarsi in una vera e propria scuola o per corrispondenza.
Dal 1951 ha subito profondi miglioramenti e innovazioni.. inizialmente il mezzo utilizzato per collegare la maestra all’alunno era la radio (a pedali), mentre ora i ragazzi possono beneficiare delle ultime tecnologie, come i computer e internet.
Un’idea davvero affascinante!


Invece l’abisso, facente parte dei West MacDonnel Ranges, non è stato nulla di trascendentale se non per la piccola avventura che abbiamo avuto col ritorno alla macchina.

Dopo aver aspettato invano il rosso fuoco che avrebbe dovuto invadere il chasm a mezzogiorno, abbiamo deciso di fare la camminata che ci avrebbe fatto fare un giro panoramico per tornare alla macchina: sali sali sali.. ci viene qualche dubbio che sia il sentiero giusto ma andiamo avanti lo stesso.. e così arrampica arrampica arrampica arriviamo in cima dove, oltre ad un forte vento, godiamo di un ottimo panorama. E ora dove si va per scendere?! Facile.. inventiamoci un sentiero dove non c’è. Detto fatto ci ritroviamo a scendere non si sa bene come e dove per questa montagna rocciosa tra passaggi più o meno facile e più o meno sicuri! Per fortuna, con estrema attenzione e cautela, arriviamo in fondo e ci ricongiungiamo al vero e proprio sentiero che dopo qualche salita e discesa ci riporta alla base sani e salvi.. ci siamo assolutamente meritati un bel pranzo unto al chiosco! =)

Dopo aver campeggiato nuovamente ai Devil’s Marbles abbiamo superato “Three Ways” (l’incrocio tra la Stuart Highway che va da nord (Darwin) a sud (Adelaide) e la Flinders Highway che va da est (Townsville) a ovest (Three Ways appunto)). Ciò significa che finalmente siamo entrati in territorio nuovo e inesplorato (quasi due mesi fa siamo andati in giù.. ora si va in su).. non che la strada e le ore di viaggio cambino, ma se non altro sai che stai attraversando in qualcosa di nuovo che ti può riservare sorprese da un momento all’altro (vedi questa casa semovente.. sticazzi che bestia)!


L’indomani, in seguito ad una sosta nel più vecchio (e assurdo.. è tappezzato da tante di quelle cianfrusaglie che non avete idea: mutande, reggiseni, magliette, flip flop, targhe, fototessere, documenti, banconote e chi più ne ha più ne metta) pub del Northern Territory a Daly Waters, eccoci a Mataranka.. patria delle piscine termali (ma naturali) di acqua cristallina.. in poche parole il posto ideali per ricaricarsi!


È davvero fantastico immergersi in queste acque calde (34°) e lasciarsi trasportare dalla corrente e fare un piccolo snorkeling (purtroppo non siamo riusciti a vedere nessuna tartaruga e, per fortuna, non ci siamo abbattuti in nessun coccodrillone famelico! =)


Ed eccoci finalmente nel Top End dove ad attenderci c’era il tanto agognato caldo.. nessuno di noi si sarebbe mai immaginato di trovare Questo caldo!!!
Essendo nella stagione secca mi aspettavo sì un’alta temperatura ma non tanto alta da far sudare a star fermi, da fiaccarti, da farti desiderare aria condizionata, bibite gelate e docce rinfrescanti, e da farti assistere a incendi ogni 50km!!! Come ormai sto ripetendo da giorni “non oso immaginare cosa ci possa essere nella stagione umida con un’afa a livelli imbarazzanti”.. dovrebbe essere la morte.. ma probabilmente da queste parti sono abituati!
Per nostra fortuna il primo giorno lo abbiamo passato al Litchfield National Park: foresta pluviale su un altopiano da cui scendono splendide cascate che si riversano in laghetti di pari bellezza. Inutile dire che il refrigerio offerto dal nuotare in queste piscine naturali è qualcosa di impareggiabile in giornate con tali condizioni meteorologiche.. altrettanto unici sono gli scenari offerti dalla natura del parco.. d’ora in poi mi immaginerò il paradiso in questo modo.. =)



Nel complesso è stata una giornata memorabile in cui ci siamo divertiti alla grande (ogni tanto sembravamo come dei bimbi che entrano in un parco giochi) ma allo stesso tempo stancati: siamo fuori forma come dei lombrichi tagliati a metà e il passeggiare (anche per brevi tratti) condito dal nuoticchiare ci ha devastato alla grande!

Ora siamo a Darwin.. staremo qui qualche giorno e poi ci muoveremo poco a ovest verso l’enorme Kakadu National Park. Leggendo qua e là pare che sia addirittura più bello e meritevole del Litchfield.. staremo a vedere, quello che è certo è che ora le nostre aspettative sono elevatissime.

Se sopravvivo a questa calura spero di poter aggiornare ancora.. se no ritenete questo l’ultimo post del mio blog e della mia vita.. =)

Saluti!

P.S. Oddio.. il momento in cui lo abbiamo notato è stato particolarmente intenso e pieno di pathos.. non ci ricordiamo di che colore sono gli euro (o quantomeno facciamo del casino)!!! Sarà ora di tornare a casa?! =)

martedì 8 luglio 2008

La benedizione del secondo agrume...

Ormai manca davvero poco.. domani appena la Cri finisce di lavorare si parte.. caldo, arriviamo!!! =)
È incredibile ma, contro ogni aspettativa, siamo stati qui 4 settimane.. 28 giorni di vivere lavorando, 672 ore per affezionarsi a questo posto e iniziare a chiamarlo casa, 40320 minuti di creazione di legami interpersonali coi coinquilini e coi colleghi.. alla fine dei conti è il primo posto, dopo Sydney, in cui abbiamo passato molto tempo senza muoversi.. ed è volato!
È altrettanto incredibile che ne sentirò la mancanza e mi dispiacerà andarmene.. non tanto per il luogo in sé, per quello che ho fatto o visto, ma per le persone che ho conosciuto e con cui ho condiviso gioie e dolori per lunghissimi 2419200 secondi.
Grazie Ian per le mille chiacchierate più o meno scherzose, più o meno serie, che mi hanno allietato tutte le colazioni e tutti i dopo lavoro.
Grazie John per essere stato il supervisor più simpatico e amichevole (e con un frasario spassoso) trovato nei campi di arance.
Grazie Corea 1 e Corea 2 (non sono due barche che partecipano alla Coppa America ma un ometto e una femminuccia asiatici, conosciuti anche come Cazzo di Legno e Giulia) per le lezioni reciproche di Italiano-Coreano, per la vostra cordialità, simpatia e affetto.
Grazie alle altre ragazze asiatiche per la compagnia, gli scherzi e l’amicizia dimostrata.
Ogni giorno che è passato siamo diventati sempre un pochino più gruppo lasciando da parte le enormi diversità e l’iniziale diffidenza. Tutto ciò è culminato con suppliche di non partire, giuramenti di tornare qui per salutare e pensierini reciproci che difficilmente ci faranno scordare cosa è successo in questo periodo della nostra esperienza australiana! So sweet!

Io e Dani da lunedì alla domenica lavoravamo nei campi e dal lunedì al giovedì ci facevamo 4 turni serali in fabbrica a stackare boxes.. in pratica eravamo alla fine della catena di montaggio dove arrivavano le scatole pronte ad essere ordinate e impilate per tipo e numero, prima di essere spedite America, in Giappone o chissà dove.. un lavoro tutto sommato stupido ma uno dei più provanti sotto il profilo fisico.
Alla fine della fiera preferisco questo tipo di agrumi a quello precedente.. sebbene ci siano diverse qualità e diversi tipi di alberi (alti, bassi, folti, spogli, carichi, scarichi, intricati, …) riempire i bin è più veloce, un pochino meno faticoso e doloroso.. magari perchè ora sappiamo cosa ci aspetta e lavoriamo con maniche lunghe e con calze a proteggerci le braccia, ma i la stanchezza, i rametti, le spine (tranne rari casi di lavori da 5 cm) si fanno sentire meno.
Ogni tanto è pure divertente trovarsi per le mani delle arance di dimensioni assurde (giganti o minuscole), con forme assurde o con escrescenze più o meno fini.. =)


Riagganciandomi al discorso amicizie.. qualche sera fa abbiamo fatto una mini festa in casa: un bbq coreano!
È suonato stranissimo anche a me quando l’ho sentito ma alla fine dei conti è stata proprio una bella serata.

La tavola era imbandita con tanto cibo, più o meno conosciuto.. da semplice carne e verdura alla griglia, a strani piatti orientali con annesse salsine e intrugli malefici, passando per pietanze come il sushi vegetariano e non.. ho provato quasi tutto tranne il cibo da loro definito piccante (probabilmente il piccante corano si potrebbe tradurre con morte italiana!).. =)
Il tutto è stato annaffiato da alcool: birre, vinello e vodka asiatica.. dopo giornate così piene e dopo non aver toccato drink di alcun genere per un sacco di tempo, inutile dire che è bastato davvero a far degenerare la serata.. mi sono proprio proprio divertito! =)


Un po’ come è successo ieri sera (la nostra ultima sera qui): mini festina tutti assieme con l’intrusione di una coppia di ragazzi italiani che abbiamo conosciuto pickando. Abbiamo comprato una torta (Pavlova), panna montata e frutta.. questo è il risultato finale:

Si capisce che è una bandiera italiana?! In teoria volevamo scrivere GRAZIE nei verde (kiwi), bianco (banana) e rosso (fragole) ma si sono verificati alcuni problemi tecnici.. =)
È stato ancora una volta davvero bello scherzare in “famiglia” tutti insieme.. i problemi linguistici sono stati spazzati via dai drinking game che sono stati proposti da tutte le nazionalità: giochi koreani, giochi italiani, giochi inglesi.. da morire dal ridere soprattutto al momento della spiegazione delle regole!!! =D


Domenica siamo invece andati a fare un giro tutti assieme in una cittadina qui nei dintorni (80km!!!).. il programma era molto semplice: un’ora di macchina, mangiare qualcosa, due passi e ritorno.
Siamo così andati a Loxton: Pizza Bar e camminata sul lungo lago con tante foto stupide, chiacchiere e risate.







Un altro evento che ha lasciato il segno (sebbene nel senso contrario) è quello che è successo a Ian, il signore australiano che vive qui da circa un anno. Questa cosa mi ha lasciato di stucco: una sera stavamo preparando la cena e lui stava guardando la tv seduto sulla sua sediolina quando un poliziotto si affaccia alla porta e gli chiede se la macchina parcheggiata lì fuori fosse la sua.
Così esce a parlare con gli agenti che dopo poco lo scortano in camera filmando tutto quello che accade.. non abbiamo capito cosa stesse accadendo finchè non lo abbiamo visto salire sulla loro macchina.. è stato arrestato, per di più dalla polizia federale che pare lo cercasse da tempo!!!
Cosa potrà mai aver combinato? Non aveva assolutamente l’aria di uno squilibrato.. è una persona colta, intelligente, educata, gentile, scherzosa e amichevole. Con chi abbiamo vissuto per tutto questo tempo? Probabilmente questi quesiti che ci assillano da giorni non avranno mai risposta.. l’unica cosa che sappiamo è che ora è in prigione in attesa del processo.
Mi dispiace davvero tanto non potergli parlare più e non poterlo salutare come avrei voluto.. =(

Ora tutto quello che mi interessa è ripartire e riposarmi.. sono sicuro che per un pochino riuscirò ad apprezzare il dolce far nulla legato al viaggo nel deserto che ci porterò su fino a Darwin.. e ci sarà anche il Bent sta volta.. sopravviveremo?! =)