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venerdì 25 luglio 2008

Da un paradiso ad un altro

È infine giunto il momento di mettere gli orologi un’ora e mezza indietro.. già già, siamo entrati nella terza e ultima “fascia oraria” dell’Australia.. l’immenso ovest (per la precisione siamo a pochi km dopo il confine in un campeggio davvero carino e ben curato).
Perché un’ora e mezza?!
Beh.. questo, se non l’aveste ancora capito, è un paese particolare e fantasioso: in pratica ora abbiamo recuperato i 30 minuti, che non so bene per quale ragione, non avevamo guadagnato spostandosi nel centro (le lancette sono state spostate di solo mezz’ora, ndr).

Nell’ultimo seguitissimo (=D) episodio ci eravamo lasciati con la visita al primo dei tre parchi naturali che popolano il Top End (estremo nord del Northern Territory), il Litchifield.
Gli altri due, in puro ordine di visita, sono il Kakadu e il Nitmiluk.
Il Kakadu National Park è il più grande e, probabilmente, il più famoso dei tre: è popolato da un’incredibile varietà di piante e animali (e quando dico incredibile non è un caso: 25 specie di rane, 51 di pesci di acqua dolce, 280 di uccelli, 120 di rettili e almeno 10000 di insetti), e incorpora siti di arte rupestre di grande ricchezza e rilevanza. È addirittura stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità (riconoscimento raro da parte dell’UNESCO) per via della sua importanza naturale e culturale!
Dopo questa bella premessa sentenzio subito che, sebbene oggettivamente sia un posto affascinante e molto bello agli occhi dei più, non sono rimasto tanto impressionato, anzi al contrario alquanto deluso.
Perché?! Non saprei dirlo con certezza, penso che dipenda da una somma di fattori tra cui:
- il clima: caldo e umido, caldo e umido, caldo e umido. Camminare in certe condizioni è tutt’altro che piacevole e agevole.. quando ti suda ogni parte del corpo solo a stare in macchina ti passa proprio la voglia. Come se ciò non bastasse abbiamo avuto il culo di provare sulla nostra pelle un rarissimo temporale nella stagione secca. Dopo cena ci siamo messi in tenda e mentre cercavo di rilassarmi, data la temperatura (ero umidiccio) e il prurito assassino (vedi dopo, ndr), sento qualche goccia preceduta da folate di vento.. dopo qualche battuta su cosa avesse potuto succedere (della serie.. me la sono tirata alla grande) per fortuna si quieta e mi addormento. Nel bel mezzo della notte mi sveglio di soprassalto perché sento delle gocce in faccia e sui piedi.. aveva ripreso a piovigginare e l’acqua passava attraverso le due zanzariere agli estremi di “casa”. Appena il tempo di capire cosa stesse succedendo che inizia un vero e proprio temporale.. catinelle d’acqua si abbattano sul campeggio per almeno due o tre ore. Io e il Bent ci sbrighiamo a chiudere la copertura ma era già entrata dell’acqua che ci ha tenuto compagnia fino a mattina.. la Cri e Dani invece sono dovuti scappare in macchina perché la loro tenda non teneva l’acqua e ormai galleggiavano in un mare. Che disastro!
- le zanzare: essendo le condizioni meteorologiche quelle sopra descritte il numero di queste ODIOSI insetti non era qualcosa di contemplabile nemmeno dal più potente calcolatore sulla faccia delle terra.. era semplicemente ovunque e non ti davano tregua un secondo.. quando passavano gli sciamo sembravano dei jumbo jet al decollo. Il risultato è che, nonostante l’insect repellent, ero pieno di piccole mozzicate stra pruriginose in ogni dove. Addirittura di notte o in macchina dovevi stare attentissimo (e velocissimo) ad aprire le porte perché ne entravamo quantità considerevoli col solo e sadico intento di succhiarti sangue.
Dopo questa esperienza ho imparato ad apprezzare le mosche, di cui mi sono lamentato in precedenza, che se non altro si appoggiano a milioni su di te ma non ti pungono.. tutto al più ti fanno il solletico quando ti ronzano attorno al viso;
- lo spettacolo naturale: probabilmente avrei apprezzato maggiormente il parco nelle stagione wet quando il paesaggio viene radicalmente trasformato, ma ora era abbastanza scarno e spoglio (passatemi gli aggettivi).. a parte i numerosi billabong in cui puoi vedere miriadi di stranissimi volatili e le pitture su roccia (alcune risalgono a più di 20000 anni fa), sono stato sorpreso da poco altro.


Oltretutto, non avendo un 4x4 e non volendo spendere più di 150$ per un tour organizzato, non sono potuto andare a vedere quelle che ritengo due attrazioni che mi avrebbero sicuramente colpito: Jim Jim Falls e Twin Falls (lo so, sto vedendo davvero tante cascate ma, che ci crediate o meno, ognuna mi lascia prontamente a bocca aperta!).
Per fortuna siamo riusciti a fare tutto quello che volevamo fare in due giorni invece che nei tre previsti per cui ce ne siamo scappati una notte in anticipo.

Come anticipato, la meta successiva è stata il Nitmiluk National Park che è suddivisibile in due zone: le Edith Falls e il Katherine Gorge.
Le prime sono bellissime cascate che formano una serie di fresche piscine naturali (in cui è d’obbligo farsi una nuotata) collegate da una assolatissima camminata che mi ha arrostito per bene.. se non altro d’ora in poi mi ricolorerò a dovere! =)
Abbiamo raggiunto questo incantevole luogo nel tardo pomeriggio e ci siamo fiondati in acqua per ripulirci dallo sporco, dal sudore e dalla fatica che una camminata di 13km al Kakadu ci avevano lasciato addosso.

In acqua, sotto la cascata, dopo una piccola esperienza con un serpentello d’acqua su un piede (ARGH!!!), abbiamo conosciuto una coppia di ragazzi di Melbourne che si sono rivelato davvero amichevoli e simpatici con cui abbiamo passato il dopo cena e due orette il giorno successivo. Direi che abbiamo stretto una piccola grande amicizia dato che ci hanno lasciato i loro contatti in modo da poterli contattare quando arriveremo nella capitale del Victoria. OTTIMO! =)
L’indomani, prima di salutare i due nuovi amici che stavano andando a nord vero il Kakadu, il Bent ha rincontrato due ragazzi italiani affabili che aveva conosciuto a Dubai quando stava volando verso Sydney (andatevi a leggere uno dei primi post del suo blog se volete saperne di più).

Rolando e Roberto (milanisti!) ci hanno poi tenuto compagnia per l’intera giornata che nel complesso è stata davvero positiva e divertente con visita (e bagno) a tutte le tre piscine naturali.

Divertente, per me, è stato soprattutto il momento in cui, dopo aver vinto la battaglia con la corrente, mi sono ritrovato ad osservare quei luoghi splendidi da dietro una cascata.
Divertente, per gli altri, è stato sopratutto il momento in cui mi sono esibito nei miei primi tuffi di testa.. è facile immaginarmi, basta pensare ad un sacco di patate in movimento.. se non altro la tecnica con cui esco dall’acqua è sopraffina.. =D
Poi anche loro ci hanno lasciato per andare a sto benedetto Kakadu.. chissà se ci rivedremo dalle parti di Broome tra qualche giorno.

Il Katherine Gorge è un canyon dalle pareti strapiombanti in cui scorre il Katherine river. Nella stagione delle piogge il fiume non scorre calmo come ora ma diventa un torrente impetuoso in cui si immettono tanti corsi d’acqua che hanno scavato sulle pareti ben 13 gole.

In questa stagione si può fare tutto: si può nuotare tranquillamente (anche perché gli unici coccodrilli presenti sono quelli d’acqua dolce che pare siano innocui per l’uomo), si può risalire il fiume in canoa e si possono fare favolose escursioni a piedi.

Noi naturalmente abbiamo fatto tutto.. ci siamo concessi addirittura il lusso di due giornate! =)
La prima è stata dedicata al trekking.. però, mentre gli altri si sono fermati alla prima gola per poi fare un salto a Katherine, io ho continuato da solo affascinato dall’ambiente circostante. Alla fine ho camminato per 30km.. mai fatta una cosa del genere! Nei miei piani iniziali c’era di raggiungere la seconda gola, fermarmi a fare il bagno e prendere il sole per poi tornare verso il campeggio anche perché era già abbastanza tardi per pensare di raggiungere quella successiva. Invece quando ho iniziato a camminare ho preso un ritmo davvero ottimo così ho deciso di mettermi alla prova con questa sfida (mi piacciono un sacco queste cose quando faccio del movimento.. fungono da stimolo). A fine giornata la mia soddisfazione era qualcosa di inimmaginabile.. ho fatto tutta quella strada nonostante sali scendi e un sentiero non sempre facile e per di più mi sono fermato 45 minuti a fare il bagno e a riposarmi (mentre ero a mollo ho visto un crocco che nuotava.. non ho mai nuotato così velocemente!!!). Naturalmente non ero fresco come una rosa (i piedi facevano male tanto quanto le spalle che hanno portato lo zainetto per tutta la giornata) ma ero davvero felice! =)
Il secondo giorno, tanto per riposarmi, l’ho passato in canoa.. ero col Bent ed è stato parecchio divertente: vedevi il tutto da un’altra prospettiva, da dentro il canyon.. wow! Non essendo molto abili, soprattutto agli inizi, sembravamo due idioti perché non riuscivamo ad andare dritti ed ero tutto uno zig zag faticosissimo! =)

Come se non bastasse il fiume è diviso di tanto in tanto da piccole rapide (o, come dice il mio compagno di imbarcazione, ripide) in cui devi scendere e portare la canoa per un pezzo.. non credevo fossero così pesanti, che fatica assurda!!! Al ritorno abbiamo provato a superarle stando in acqua ma siamo presto dovuti scendere e bagnarci per bene per portare in salvo la nostra canoa di un verde sgargiante!

Dopo le 4 ore pattuite col chiosco, siamo tornati alla base, ci siamo messi in macchina e siamo partiti alla volta del Western Australia assistendo allo scorrere di paesaggi davvero particolari, molto selvaggi e remoti (più dell’outback) in cui spiccavano qua e là dei cicciosissimi e altissimi baobab spogli.. irreali!

Quasi mi dimenticavo che prima di visitarci queste due parchi siamo andati a Darwin che, a causa degli innumerevoli bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale e dell’uragano Tracy circa trent’anni fa, è una città piuttosto piccola, moderna e senza storia.
Queste due foto sono davvero emblematica:


Una chiesa costruita dietro le rovine della suo antico ingresso e un’opera d’arte di dubbio gusto.. =D
Essendo una città “dall’atmosfera tropicale” non mi dilungo troppo con lamentale sul clima, quello che è certo è che qui non ci vivrei nemmeno morto, anche se mi piacerebbe farci una puntatina durante la stagione umida in cui hanno origine spettacoli tempeste con nuvoloni neri, lampi che illumino il cielo e venti forti.
Qui siamo rimasti due giornate piene (direi sufficienti per girarla) in cui, tra le altre cose, siamo stati:
- al Museo e Galleria d’Arte del Northern Territory. In questo luogo sono stato letteralmente rapito dalla sezione dedicata al ciclone Tracy che racconta attraverso fotografie, registrazioni radio (in una sala semibuia si può addirittura ascoltare la spaventosa registrazione del rumore del ciclone.. fa davvero venire i brividi!!!) e cinegiornali, quello che è successo durante e dopo la notte del 25 Dicembre 1974. All’alba la città era devastata: venti che soffiavano furiosi fino a 280km/h hanno annientato case (solo 400 rimasero intatte!!!), tagliato le comunicazioni col resto del mondo, distrutto linee elettriche, … . Senza dubbio uno dei più grossi disastri naturali che hanno mai colpito l’Australia;
- alla principale prigione di Darwin dal 1883 al 1979. Non sono mai stato in uno di questi luoghi, ma hanno sempre suscitato in me una certo interesse.. sono stato sempre attratto da documentari, film, serie tv, storie e leggende che rigardano i carceri. E questa era la prima volta che entravo in uno vero.. sebbene piccolo, in disuso e obsoleto mi ha fatto un certo effetto camminare nel giardino comune ed entrare nelle celle, nei bagni, nella cucina, nel patibolo, nella zona di massima e minimi di scurezza, nella zona per i ragazzi e per le donne.. semplicemente emozionante, ero un vulcano di emozioni diverse;


- al Mindil Beach Suset Market, mercato che ogni domenica attrae un sacco di persone a due passi dalla spiaggia quando inizia a calare il sole (inutile dire che anche qui abbiamo assistito a due tramonti da far cadere le palle.. degli occhi!).. quasi 200 bancarelle colorate e animate, molte delle quali sono alimentari e offrono cibi a buon prezzo.. in questo paradiso di cibo abbiamo avuto non poche difficoltà a barcamenarci tra le succulente e gustose offerte da specialità tailandesi, cingalesi, indiane, cinesi, malesiane, portoghesi, greche, italiane e altro ancora (macedonie di frutta, dolci favolosi, crepè squisite)!!! Avrei assaggiato tutto.. al solo pensiero di quella sera mi si apre lo stomaco, non ho mai visto un simile ammasso di ogni sorta di delizia possibile e immaginabile.. di sicuro se si passa dalla zona una capatina in questo posto è d’obbligo! Dopo (l’enorme) parentesi rifocillamento, abbiamo girato anche le bancarelle artigianali straripanti di oggetti di ogni tipo proveniente prevalentemente dal sud est asiatico.
È stata una serata che definirei magica.. un’atmosfera difficilmente ricreabile! =)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Scorsa veloce prima di andare a nanna
Domattina lettura "placida" assaporando i particolari Kisses

Anonimo ha detto...

Tra zanzare e coccodrilli, camminate e tuffi, canoa e mangiate ... te la sei cavata bene! Belle le immagini dei parchi e dei ... guys = D
PS Come vedi non siamo riusciti a dormire sapendo del nuovo post Love

Anonimo ha detto...

Favoloso il trekking , come allievo di montagna non potevi fare di meglio; mi fa piacere che certe cose ti emozionino . Bellissimo anche la canoa . Ciao Pier

Anonimo ha detto...

Non so che cos'altro aggiungere ai miei commenti precedenti: però te lo ripeto: tutto ciò che vedi e ciò che ci fai "vedere " attraverso i tuoi racconti mi lascia stupefatta. Tieni presente che non ho mai viaggiato molto e tanto meno così lontano! A proposito di zanzare: dopo le "tue", detesto molto di meno le mie zanzare tigre.Ora so che non erano tramonti quelli di cui mi sono innamorata. A presto.

Anonimo ha detto...

Congratulations for your trekking and for your good swim with ... crocodiles!!!! Kisses