Play/Stop musica

venerdì 22 agosto 2008

Vignando vignando

Mi sembra già passato un secolo da quella mattina con lo zaino in spalla (non succedeva da mesi ormai.. un piacevole ma pesante tuffo nel passato) in cui ho lasciato Perth su un confortevole bus con sedili pelosissimi e morbidissimi. Invece sono pochi giorni.. =) A pensarci è quasi assurdo.. per 24 estati (anni, n.d.r.) non ho fatto un emerito cavolo e ora è già la terza volta che mi trovo a lavorare nei campi! Sto decisamente recuperando il tempo perso!!! Sia Bundaberg che Waikerie mi hanno lasciato un segno importante facendomi crescere e insegnandomi un sacco di cose sia nella buona che nella cattiva “sorte”.. ora mi trovo appena fuori da Margaret River e, per fortuna, non è come se stessi facendo tutto per la prima volta.. grossomodo sapevo a cosa andavo in contro e come comportarmi nelle varie situazioni (psicologiche) che mi sarei trovato ad affrontare. Dopo la prima settimana di lavoro (quasi finita) non sono stato assalito dal solito sconforto.. o meglio diciamo che lo sto gestendo alla grande quel bastardo che prova a farsi vivo in ogni modo e nelle più diverse forme. Il grape pruning (potatura delle vigne), per quello che ho visto finora, è suddivisibile in due parti: in comune c’è il vigneto (per ora avevo sempre ammirato dalla macchina).. nel primo caso per ogni vite devi togliere i rami staccati e ingrovigliati (da una prima potatatura con le macchine?!) per poi proseguire arrotolando e legando quelli rimanenti (due o quattro in base al tipo di vino che viene prodotto in quel blocco) ai fili di ferro presenti stando però attenti a non spezzarli e dopo averli puliti dalle eventuali escrescenze rompicoglioni. Prima Dopo A vederlo fare al supervisor (per Dani: fisicamente è identico a Jason ma è meno dito in culo) sembra una vaccata.. intendiamoci, il lavoro non è per nulla difficile, però non è banale come sembra.. di certo, essendo ripetitivo, con la pratica non puoi che migliorare e velocizzarti. Nel secondo caso invece devi “semplicemente” potare le viti stra ingrovigliate da rami spessi come alberi. In questo caso la cesoia normale non era abbastanza e ci hanno fornito (98$!!!) una aggeggio che credo sia usato negli zoo per tagliare le unghie agli elefanti.. =) Ho usato le virgolette perché c’è tutta una trafila di regole da seguire.. cosa tagliare, cosa non tagliare, dove tagliarlo, come tagliarlo. Quando ci è stato spiegato la prima volta (da un tipo nepalese…….) nessuno avevo capito una mazza.. diciamo che per una giornata abbiamo rovinato delle viti. Il secondo giorno però eravamo solo noi (vedi dopo, n.d.r.) col supervisor (è simpatico, ha tanta voglia di parlare e si chiama anche lui John) che con grande pazienza ci ha seguito passo passo.. per cui dopo qualche ora siamo entrati nell’ottica e abbiamo iniziato a prunare decentemente. =) Come tipologia di impiego preferisco la prima (molto più easy, immediata e meccanica) per quanto concerne guadagni preferisco invece la seconda (si può arrivare a prendere anche il doppio!!!). Vedremo che sorprese ci riserberanno i prossimi giorni.. spero di non cambiare spesso così da prendere la mano e poter andare più veloce.. il che, essendo pagati a contratto (vite potata) significa più soldi!!! =) Certamente nessuno dei due è faticoso (fisicamente) quanto il picking.. però sono davvero poco movimentato.. sei praticamente fermo in piedi tutto il giorno a fare la stessa identica cosa per 8 ore.. l’unica salvezza contro la noia e i pensieri è ascoltare l’ipod ininterrottamente. Ciò nonostante anche sta volta ho scoperto dei muscoli che penso di non avere mai mosso: quelli delle mani! Passare 8 ore a stagliuzzare a destra e a manca con una cesoia non è per nulla piacevole.. ti svegli la mattina con i muscoli del palmo delle mani contratti e doloranti, i polsi fuori uso e le dita gonfie.. la mattina fare il pugno è un’impresa stoica.. sto solo aspettando le vesciche e i calli! =p Il meteo è abbastanza ballerino.. contro ogni nostra aspettativa quando c’è il sole fa caldo e ti abbronzi pure qui (per la felicità di Dani ho un segno della maglietta come non ho mai avuto!!!).. ma quando piove e tira vento non è troppo piacevole. A meno di nubifragi o grandinate non si abbandona la postazione: subito il secondo giorno abbiamo lavorato sotto l’acqua.. fortunatamente avevo il kway, ma a fine giornata ero alquanto zuppo.. soprattutto i piedi (non ci hanno ancora fornito i boots quei maledetti).. terribile! Questo sono io in tenuta da lavoro.. nice eh?! Un’importante nota di merito la ottiene l’ostello: sebbene fossi spaventato dal fatto che non era a Margaret River.. questo complesso, su un promontorio a 11km dal paese, dà sulla spiaggia (una delle più famose a livello mondiale per il surf) ed è davvero confortevole, pulito, ordinato, tranquillo e ben fatto.. una sorpresa!!! Anche i suoi abitanti sono simpatici.. ci saranno una decina di backpackers provenienti da Belgio, Germania, Inghilterra, Austria e Asia (stranamente sono pochi). Pian piano stiamo facendo un pochino gruppo soprattutto con due di questi: Andy, 26enne inglese, che ha la macchina e con cui andiamo a lavorare tutti i giorni e Wilhelm, 21enne tedesco, che è in camera con noi (dopo tre giorni dal suo arrivo in Oz si trova già in farm). Tutto ciò è ottimo perché sto parlando e ascoltando inglese molto molto spesso.. spero di imparare più in questo mesetto che nei 8 mesi da quando sono arrivato. Proprio perché non ho l’abitudine, mi risulta difficile tenere alta la concentrazione (input - output) per un certo lasso di tempo e mi viene pure mal di testa.. ma migliorerò! =) Qui ci rilassiamo in spiaggia dopo una faticosa giornata di lavoro: See ya fellas

8 commenti:

Anonimo ha detto...

bellino l'ostello!
anche se la mi esperienza non è minimamente paragonabile alla tua anche io inizio ad arrivare in ufficio con la mente un pò più consapevole rispetto alle prime volte...benvenuti a noi nel mondo del lavoro...:)
baci

Anonimo ha detto...

Fellas??? Con tutte queste esperienze, se non trovi lavoro come dott in economia, puoi sempre lavorare in campagna = D quindi porta a casa le cesoie da "elefante" ...possono sempre servire in casa o fuori Love

Anonimo ha detto...

La potatura è una abilità molto importante che non tutti sanno fare.Esempio:per il mio giardino, alla fine dell'inverno, devo chiamare un signore che faccia una corretta potatura alle mie piante (poche). Quando la faceva mio marito( poi mi sono opposta), l'albicocco non metteva neppure i fiori. Quindi ...impara l'arte e mettila da ...Ciao

Anonimo ha detto...

Here I am at last!! I have just returned from Ireland, really beautiful country and very nice people!!! So, now I can keep reading you again, it's always charming. Kisses

Anonimo ha detto...

Ciao lulu..
come sei bello in versione "potatore"
smack!

Bent! ha detto...

1)
Non è nepalese ma indiano!
2) E' ovvio che non si capiva una mazza mentre spiegava: ogni 10 parole metteva 4 "this one" 3 "gap" e un paio di "cut"!Credo che siano le uniche 3 parole che conosce visto che quando parla con John ha dei seri problemi nell'avere una conversazione lineare.. Anche se devo ammettere che John (è un grande!:-D) quando parla non si capisce una sega con quel suo accento australiano stretto!!!;-)

Anonimo ha detto...

Ciao "fella" Hai rovinato molte viti in questi ultimi tempi ? = D Love

Anonimo ha detto...

oddio...stanotte ti ho sognato!! ho sognato che tornavi e ti vedevo entrare con uno zaino enorme,più grosso di te in casa mia... e io piangevo piangevo (perchè ero contente!)...