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lunedì 9 giugno 2008

E' incredibile..

È incredibile!
Ma chi lo avrebbe mai solo pensato?! Qui fa freddo.. molto freddo!!!
Mi ero abituato troppo bene col clima della east coast, ero solo fuggito all’arrivo dell’autunno verso nord o proprio ero impreparato a questo repentino cambio di clima?!
Mentre i primi giorni e le prime notti erano qualcosa di gestibile.. ormai è sempre più dura: giornate fresche e frizzanti nonostante il sole che picchia (oggi a mezzogiorno c’erano 20° e tirava un’arietta montanara poco simpa) e notti polari.. mancano solo gli orsi bianchi!
In tre in tenda vicini vicini, dentro il sacco a pelo, con nemmeno un cm di pelle scoperta, vestiti pesantemente non si può quasi stare. Ti svegli nel bel mezzo della notte a tremare.. porca paletta, non mi era mai capitato!

(In uno di questi momenti abbiamo avuto una curiosa avventura con un micino che provava ad entrare in tutti modi nella nostra tenda (probabilmente per ripararsi dalla temperatura): è stato divertente perché stavo sonnecchiando tutto avvolto nel sacco a pelo e sento qualcosa che mi picchietta in testa.. erano le sue zampe! Oppure Dani, sempre in dormiveglia, si gira, apre gli occhi e vede il muso del gatto a 2 cm al di là della rete interna della tenda.. “ODDIOOOO, UN GATTOOOOO”!!! =D ).

Per non parlare di quando suona la mattina devi mettere la testa fuori dallo sleeping bag e poi il corpo dalla tenda.. vedi pure il fiato!!! BRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!!
Non per altro stiamo sperimentando nuove vie di sopravvivenza: letto riparato e macchina.
Ci siamo provati a concedere qualche notte in un letto in ostelli alquanto spartani (forse definirli ostelli è anche un complimento per quei prefabbricato in finto legno con spifferi in ogni dove).. se non altro abbiamo dormito sotto calde coperte che un minimo ci hanno protetto dal freddo che invade il red centre durante le ore di buio.
Abbiamo anche provato a chiuderci in macchina: abbiamo riempito la tenda con tutta la roba che riempiva il baule, abbiamo buttato giù i sedili e ci siamo stesi dentro i sacchi a pelo! Penso sia molto buffo vederci lì incastrati ma, anche se non è troppo comodo, si può godere di un minimo di tepore in più.. =)
Ciò nonostante non vediamo l’ora di ristabilirci tra quattro solide mura!!!

È incredibile!
Pensavo di aver già assistito a tutti i cambiamenti di quello che ci stava attorno.. un niente che da verde passava a giallo e poi a rosso.. ma pur sempre di niente si trattava! E invece ora il rosso niente è diventato rosso qualcosa.. =)
Le infinite distese desertiche hanno lasciato il posto ad un paesaggio fantastico.. non saprei come definirle ma sembrano enormi, lunghissime e rosse catene montuose che si ergono ai lati della strada per kilometri e kilometri. Se prima bello guardare fuori dal finestrino, ora lo è molto di più.. il paesaggio è sempre diverso e ti colpisce ogni curva e dosso che superi (anche guidare è più vario e piacevole)!
Non per altro in questa zona ci sono da visitare i vari MacDonnel Ranges, il King Canyon, Ayers Rock, i monti Olgas e una miriade di gole e golette mozzafiato (spesso raggiungibili solo con 4x4 coi contro cazzi.. uffi). La cosa bella di questi posti è che, sebbene invasi da turisti, sei quasi sempre da solo e puoi goderti tutto al massimo.

I MacDonnel Ranges sono dorsali che si estendono a est e ovest di Alice Springs e che racchiudono bellezze più uniche che rare: sono ricche di sentirti di tutte le difficoltà (addirittura c’è una camminata di 242 km da fare in 12 giorni) costellati da una serie di paesaggi suggestivi come gole, canyon, piscine naturali in cui prosperano ancora flora e fauna selvatiche.
Sono un tipico esempio di come i fenomeni climatici e atmosferici possano plasmare il mondo.. mille mila milioni di anni fa qui c’erano fiumi, era tutto coperto d’acqua!



Il Kings Canyon, sempre nella stessa zona, è uno dei luoghi più spettacolari in cui sia stato.

Qui abbiamo fatto una lunga camminata godendo di viste mozzafiato: dopo aver risalito la parete rocciosa su ripidi scalini naturali, abbiamo costeggiato il bordo del canyon (a pochi cm da un abisso di circa 100 metri) fino ad arrivare nei Giardini dell’Eden (è incredibile pensare che in un luogo così aspro e arido ci sia una vegetazione simile.. il canyon protegge questa zona ricca di piscine naturali che di conseguenza pullula di una fitta e rigogliosa vegetazione tropicale.. ciò è segno che un tempo qui il clima era davvero ben diverso da come è ora) , proseguendo infine attraverso un labirinto di enormi cupole rocciose fino al parcheggio.
In certi punti ti sembrava di camminare su Marte, in altri ti venivamo i brividi per essere davvero vicino alle pareti che cadevano giù a picco, in altri ancora ti sentivi una cosa sola con la natura.. splendido!



Ayers Rock è incredibile!

Uluru (così chiamata dalle popolazione native) è uno dei soggetti che tutti conoscono dell’Australia.
Alta 348 metri, lunga 3,6 km, 9,4km di circonferenza, 860 metri sul livello del mare e (udite udite) si stima che i suoi 2/3 siano sotto la sabbia!!!
Non importa quante immagini tu abbia visto, niente ti può preparare alla prima visita: una volta che ne sei alla base, la tocchi e ne esplori il perimetro capisci davvero perché è una delle bellezze del mondo.
Da un lato siamo stati sfortunati perché abbiamo preso l’unico giorno nuvoloso (e con qualche goccia di pioggia) degli ultimi 256 anni, ma dall’altro è stata una fortuna perché hanno chiuso il percorso che porta alla cima (super ripido), per cui non sono nemmeno caduto in tentazione!
Così, dopo aver fatto un giro al cultural center per conoscere un po’ di storia della roccia e delle popolazioni aborigene che la ritengono sacra, ne abbiamo fatto il giro a piedi.. a vederla in foto sembra un cosone massiccio e compatto, invece ha una sagoma davvero particolare modellata da fenditure, gole e crateri anche di grossissime dimensioni. Per di più non ne esiste una parte uguale ad un'altra (date un occhio a QUESTA foto aerea).. bellissima!


Al tramonto è uscito finalmente il sole e abbiamo potuto godere di tutta la carica mistica di Uluru.. per capire bisogna essere lì in quei momenti! =)


I Monti Olgas sono incredibili!

Il suggestivo agglomerato di monoliti arrotondati di Kata Tjuta (così chiamati dalle popolazione native) è a soli 30 km da Uluru ed è ugualmente affascinante sebbene molto meno famoso. La roccia più elevata è addirittura più alta di 200 metri di Ayer Rock!
Qui abbiamo fatto una camminata tra le pareti, gli orridi e le fenditure di questi misteriosi massi.. il tempo è stato splendido ed è stato davvero fantastico entrare in questa specie di groviglio roccioso!



In tutto ciò ci sono capitate anche alcune disavventure più o meno divertenti.
Mi è capitato di rimanere insaponato sotto una doccia al freddo e al gelo, i 15 minuti più lunghi della mia vita dove ti passa per la testa di tutto per evitare di uscire nudo e insaponato! =p
Una gelida mattina ci è anche successo di chiuderci fuori dalla macchina (ancora bisogna capire come sia stato possibile lasciare le chiavi dentro quella cassaforte di mezzo).. per fortuna con l’aiuto di due ragazzi italo-svizzeri prima e con un tipo della roadhouse dopo siamo riusciti ad aprire la portiera senza rompere nulla!
Momenti poco piacevoli ma che creano folklore al viaggio.. =)

La tappa successiva è stata Coober Pedy. Questa poco fiorente cittadina a duecento km oltre il confine del South Australia è famosa per due cose: opali e vita sotterranea.
Arrivando da nord siamo rimasti colpiti da quanti scavi nel deserto ci siano.. queste miniere sono facilmente individuabili perché consistono in mucchietti più o meno grossi di sabbia.. è proprio quello che si dice sfruttamento intensivo delle risorse del territorio! =)

Quello che è sicuro è che qui non vivono di turismo.. il paesello in sé è molto brutto e mal curato, le case sembrano delle favelas che cadono a pezzi e le attrazioni sono davvero ridotte al minimo.
La caratteristica più interessante, come accennato sopra, sta nel sottosuolo: hotel, chiese, case, negozi e gallerie non sono in superficie!!!!
È davvero incredibile che ci sia un mondo nascosto a qualche metro sotto il livello del terreno per difendersi dal caldo torrido della zona (la temperatura underground è stabile intorno ai 25° lungo tutto l’arco dell’anno). Questo ad esempio è la nostra camera di ostello:



Se Dio vuole domani arriveremo a Port Agusta dove alla fine speriamo di registrare la macchina a nostro nome e dedicarci al lavoro. Abbiamo infatti telefonato all’Harvest Trail e ci è stato detto che, in questo periodo invernale, ci sono comunque buone possibilità di essere assunti in farm di limoni (ARGH!!!) o di uva o chissà cosa.. incrociamo le dita e prepariamoci a rifare il guardaroba per l’inverno.
Per quanto riguarda il futuro non si sa.. ci penserò tra un mese! =)

P.S. Un grosso grazie al signore che ci ha donato due biglietti per entrare nel parco nazionale di Uluru. Hanno validità di tre giorni e siccome, con la moglie, c’erano già stati hanno ben pensato di donarli.. e noi siamo stati i prescelti.. 50$ risparmiati.. w gli australiani e i loro modi!!! =)

P.P.S. Auguro tanto divertimento a mamma e papà che tra pochi giorni partiranno per Creta e si godranno due lunghe settimane di vacanza nel lusso! =)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie! Cmq c'è sempre un posticino caldo =D e comodo per te nella suite!
Posti veramente fantastici, resoconto vivace e coinvolgente. Al rientro da Creta ci ospitate un po' sulla vostra "ammiraglia"? Tanto che lavorate possiamo preparare la pappa = ) Baci

Anonimo ha detto...

E' proprio vero che la cultura arriva con l'esperienza diretta... Quale libro può descrivere ciò che hai espresso tu in queste pagine?
Le foto , il racconto e le tue osservazioni mi hanno coinvolto ( mi sembrava quasi di essere lì con voi...)Provo a fare una faccina =)!

Anonimo ha detto...

Meraviglioso..

Anonimo ha detto...

amazing!
ma ti è arrivata poi la mail?
kisses

Anonimo ha detto...

Here we are again, at last! We have remained without computer for one month. Now we can resume to read your posts, today it took us quite an hour!!!! Kisses

Anonimo ha detto...

senza parole.....meglio di una visione intensiva di super quark!!!ma da quelle parti nessuno soffre di claustrofobia??!!baci baci ali

Anonimo ha detto...

davvero tutto mozzafiato . Cmq deve fare davvero freddo se considero che in Italia dormivi d'inverno con la finestra aperta ed il riscaldamento chiuso.
ciao

Anonimo ha detto...

...e a lezione in pieno inverno sempre con magliette a mezza manica! :-D

Bent! ha detto...

Quello per far areare le sue ascelle!!!:-D