Play/Stop musica

martedì 21 ottobre 2008

10 giorni in 10 ore!

10 giorni in 10 ore è il titolo migliore che potessi dare a questo post.. servono almeno 600 minuti, non per leggere quello che ho scritto e vedere le foto, ma semplicemente per caricare il blog! =p

La cosa migliore da fare è aspettare il momento giusto per intraprendere questa maratona oppure leggerlo a piccoli pezzettini*. Già riuscire ad arrivare a metà sarebbe un successo! =)

In bocca al lupo!

*Non mi ritengo minimamente responsabile di eventuali crisi di sonno sul lavoro, di computer che si piantano o di decimi di vista persi! =)

Iniziamo subito con le cose importanti: ecco dove abbiamo percorso i 4000km.

Cape Otway, Domenica 12 Ottobre

Abbiamo lasciato la bellissima Melbourne alle 8.30 di mattina.. carichi come dei somari.. sulla nostra nuovissima (appena 1500km) e fiammeggiante (a parte una patatina fritta trovata sotto il sedile era davvero tirata a lucido) Hyunday Getz rossa!!!

Ok, il colore potrebbe lasciare un pochino a desiderare ma è stato buffo perché, ridendo e scherzando prima di andarla a ritirare, fantasticavamo sui colori e speravamo di evitare proprio quello.. è caduta a puntino.. hihi!

Il nostro piano per la prima giornata era vedere quella che da molti è considerata un’attrazione immancabile dell’Australia (si parla di più di 7 milioni di visitatori all’anno!!!): la Great Ocean Road.

È una delle strade costiere più spettacolari al mondo che -ad ogni curva fa esclamare ai passeggeri un “Oh!” di stupore mentre per chi è costretto a guidare l’esclamazione tipo è “Che cos’è? Com’è fatto”-!

Non per altro è disseminata di belvedere più o meno al livello della strada.. ci è infatti capitato sia di accostare nelle apposite piazzole che di allontanarci dalla strada principale per inerpicarci su stradine con salite tanto ripide che la nostra povera macchinina soffriva un sacco (non ho mai guidato una macchina così poco potente.. in fin dei conti è una city car.. ma mi è sembrato così assurdo che arrancasse in salita in prima fin quasi a fermarsi)!

La parte che ho preferito è stata quella da Lorne ad Apollo Bay.. è la parte più selvaggia di percorso: la strada è stretta, da un lato, dalla montagna coperta di verdissimi alberi, dall’altro, dalle scogliere che strapiombano sul mare.. è addirittura piacevolissimo per chi guida, non mi sarei davvero mai stufato di serpeggiare in quel tratto!

Ma prima di arrivare qui (le cartine la fanno partire a Torquay e la fanno finire a Warrambool) siamo passati per Geelong e la Bellerine Peninsula che ci hanno offerto, in quella che è stata una magnifica giornata di sole, uno spettacolo davvero impagabile di spiagge e mare!

Siamo anche finiti a Bells Beach che è uno dei pointbreak più famosi al mondo.. ogni anno a Pasqua qui si svolgono i campionati del mondo di surf. E non ci vuole molto a capire il perché.. a parte il numero esagerato di persone in acqua, le onde sono davvero grosse, lunghissime e molto frequenti.. solo guardare quelle persone dilettarsi nel loro sport preferito mi ha emozionato.. chissà se riuscirò a provare!!!

A Lorne ci siamo incontrati con Dan che, adorando questa zona, si era concesso un week end in giro con la madre. In fondo lui è proprio il tipo per queste posti.. adora girare in lungo e in largo.. più il luogo è remoto, selvaggio e naturale e più gli piace! Non mi ricordo se l’ho già scritto a suo tempo, ma praticamente ogni anno con la morosa si concedono uno o due mesi di vacanze in giro per l’Australia sul super attrezzato 4x4 che si ritrova!

Loro stavano finendo di pranzare, siamo stati in compagnia mezz’oretta e, oltre a ricevere un altro invito a tornare a Melbourne e stare da loro (questa volta dalla mamma), siamo stati istruiti sulle cose assolutamente imperdibili e su quelle che possiamo saltare da lì ad Adelaide.. mitico! =)

Come da lui previsto il nostro itinerario per il primo giorno era assolutamente improponibile.. alle 19.30, quando abbiamo deciso di pernottare in un bellissimo campeggio a Cape Otway ci siamo accorti che aveva ragione. Ma comunque abbiamo stabilito di non correre e fare quello che vogliamo fare di volta per volta.. poi tra qualche giorno tireremo le somme e decideremo il da farsi.



Mount Gambier, Lunedì 13 Ottobre

Stasera è davvero ufficiale.. nonostante le migliori intenzioni, abbiamo un giorno di ritardo sulla tabella di marcia. Il che, per ora, non è preoccupante in quanto abbiamo affittato la macchina per 24 ore in più giusto per aver un pochino di margine (“we know our chickens”).

Stasera stiamo campeggiando a Mount Gambier (una ventina di kilometri dentro il South Australia) in un caravan park che possibilmente è ancora migliore di quello di ieri.. non sono mica abituato ad erbette così soffici, bagni così nuovi e puliti, cucine ben fornite e prezzi così bassi (la gavetta nel deserto è servita eccome.. ora è tutto in discesa)!

Stamattina ci siamo svegliati verso le 6.30 e ci siamo concessi una più approfondita visita di Cape Otway che offre spiagge perfette per fare fotografie e due passi, ma non di certo per fare il bagno.. ho capito perché in questa zona ci sono stati così tanti naufragi in passato.. il mare è proprio incazzoso: correnti fortissime e onde altissime si scontrano e si infrangono sulla spiaggia ruggendo in modo incredibile! Chissà durante le tempeste cos’è qui!!!

Da vedere è un grandioso spettacolo ma piuttosto che mettere un piede in acqua mi faccio tirare dei pugni da uno dei wallaby presenti in zona.. =)

Se quello che ho visto ieri mi è piaciuto dieci, quello che ho visto oggi mi è piaciuto venti. A mio avviso questo secondo di Great Ocean Road non ha nessun rivale!!!

A parte qualche bel paesaggio bucolico che ci ha fatto scattare qualche bella fotografia nella parte interna del tracciato (zona di Lavers Hill, ndr) il tratto che indubbiamente ci ha fatto scaricare le batterie delle macchine fotografiche è quello intorno a Port Campbell che accoglie scogliere che svettano nel mare tumultuoso. Sono state proprio queste condizioni, nei millenni, a scavare la roccia dando origine ad un numero indefinito di gole, archi, faraglioni e aperture dalle forme più o meno strane (tra i più belli meritano un ottimo voti i famigerati Dodici Apostoli).

Come se ciò non fosse sufficiente a togliere il fiato, le nostre preghiere per un meteo come quello odierno sono state ascoltate: il forte vento, oltre ad ingrossare il mare, ci ha regalato una successione di fasi nuvolose e fasi assolate che hanno reso l’esperienza davvero indimenticabile.. una mezza apocalisse!

Ci sono anche interessanti storie legati a questi posti.. una di queste potrebbe dar luogo a nostro avviso ad un Titanic 2 (ora chiamo Spielberg e glielo propongo in cambio di qualche milione di $)!

In seguito ad un estenuante viaggio, sul ponte di una grossa nave inglese si tiene grande festa per l’imminente attracco a Melbourne. Purtroppo la Loch Ard fu sorpresa durante l’ultima notte di navigazione da una tremenda tempesta che la scagliò contro le rocce vicino alla riva.. i superstiti furono solo due: una ragazza 18enne figlia di immigrati irlandesi e un ragazzotto che faceva il mozzo. Dopo ore e ore di lotta per sopravvivere alle tremende condizioni del mare con l’ausilio di un pezzo vascello rovesciato, Tom riuscì a raggiungere una gola della costa ormai sfinito.

Poco dopo sentì grida e pianti provenienti dal mare e vide Eva che tentava di resistere alla furia del mare aggrappata ad una roccia. Tom si buttò subito in suo aiuto e, allo stremo delle forze, riuscì a potarla in salvo sulla spiaggia.
Qui si rifugiarono in una grotta e si addormentarono mangiando sardine e bevendo del brandy sbattuti a riva dopo il naufragio (prego evitiamo tutte le malizie del caso).

L’indomani Tom, appena sveglio, scalò le pareti impervie della gola in cerca di aiuto e per fortuna dopo poche ore l’odissea di queste due ragazzi vide la parole fine con l’intervento dei soccorsi.

Mi è sembrato così strano essere nel posto che ha rappresentato un incubo per queste due persone.. è come se provassi ad immaginarmi i loro spostamenti, i loro pensieri e la loro disperazione in quei difficili momenti.

Inutile dire che le mille soste fotografiche e le mille camminatine per raggiungere i vari belvedere ci hanno portato via un sacco di tempo (davvero molto di più di quello che avevamo programmato). Ma non ci siamo fatti prendere dalla frenesia e abbiamo proseguito secondo la nostra tabella di marcia: dopo una breve sosta a Warrambol nell’ennesimo vano tentativo di avvistare delle balene, abbiamo fatto tappa nella graziosissima e tranquilla città marina di Port Fairy.

Questo posto, fortemente consigliato anche da Dan e Monique, mi ha davvero incantato.. se avessi avuto più tempo ci avrei passato certamente una giornata facendo due passi per le lunghe vie fiancheggiate da altissimi pini e rilassandomi (con un bbq!) sul fiume costellato da bei cottage e variopinte barche!

Ancora non contenti di ciò ci siamo rimessi in macchina con destinazione Mount Gambier.. ormai la Great Ocean Road era finita e ci siamo spostati nell’interno per fare i 200km restanti (non sono più abituato a stare in macchina per così “lunghi” tratti.. che noia) in mezzo a fresche foreste e sterminati prati verdi (il South Australia era proprio vicino)! =)

Seppure non fosse più troppo presto ci siamo fiondati all’ufficio turistico per raccogliere quante più informazioni possibili sul Blue Lake, i Sinkhole e il Mt Schank.

Il primo è considerato la più grande attrattiva di questo lussureggiante paese da 23000 abitanti.. si è formato all’interno di uno dei crateri presenti in zona e in estate assume un color blu zaffiro che ancora oggi non trova una soddisfacente spiegazione. Purtroppo noi ci siamo dovuti accontentare di una normale tonalità acqua ma è stato comunque interessante girarci attono e leggere qualcosa in più: ad oggi è usato come riserva idrica per la zona (la qualità dell’acqua è davvero elevata) anche se il livello sta calando in maniera preoccupante a causa della scarsità delle precipitazioni.

Il secondo richiamo è costituito dalle numerose grotte e cave in cui sono stati allestiti rigogliosi giardini sotterranei (a cui le foto non rendono assolutamente giustizia.. andate a cercare su google immagini i Sinkhole di Mount Gambier) o in cui è possibile fare speleologia subacquea.

Infine, ma non per ultimo di visita, c’è il vulcano estinto a 10 minuti di macchina dal paese. Qui abbiamo fatto una bella passeggiata che ci ha portato sul crinale prima di farci scendere fin dentro al cratere.

È stato esaltante pensare che lì dove siamo stati noi milioni di anni fa c’era qualcosa di completamente diverso con una forza distruttiva paurosa.. ora non so quante gente si possa fregiare di essere mai stata dentro un vulcano e, ancora di più, non so quanta gente possa vantarsi di aver avuto l’arroganza di farci la pipì dentro.. grandioso! =D


Giornata davvero da segnare sul calendario con un grosso cerchio rosso.. mi ha emozionato tantissimo questo pezzo di Australia. Spero di poter dire la stessa cosa di quello che mi aspetta nei prossimi tempi! Passo e chiudo.



Victor Harbour, Martedì 14 Ottobre 2008

Non sono nemmeno le 6 quando apro gli occhi e sento il mio corpo dire “brutto coglione.. che diavolo fai?! Richiudi gli occhi e riposati!”.. purtroppo però era ormai ora di alzarsi e ho passato gli ultimi minuti pensando a cosa sarei andato incontro oggi cercando, nel contempo, di far riprendere al mio corpo una temperatura accettabile dopo una notte piuttosto freddina.. =p

Questi pensieri di certo non hanno aumentato il mio sprint ad uscire dal sacco a pelo e dalla tenda (è sempre un trauma sta cosa) perché il progetto prevedeva tanti kilometri e cose non troppo interessanti da fare e vedere.. vabbè -mi dico- ogni tanto ci sta anche questo, in fondo il paese è così vasto che è impensabile essere sempre nel cuore del divertimento! =)

Ormai è mezzanotte e anche stasera non sono riuscito ad andare a letto presto (per un motivo o per un altro succede sempre qualcosa che ci fa stare svegli fino ad orari non consigliabili a backpackers che si alzano presto e girano tanto) però mi sento davvero sereno e rilassato.. è stata una giornata strepitosa.

Abbiamo iniziato con la visita al piccolo Canunda National Park.. invece delle pubblicizzate dune di sabbia, siamo rimasti impressionati dagli scorci panoramici e dalle formazioni rocciose sparse in mare.

Se tutto ciò si trovasse nella zona finale della Great Ocean Road sarebbero così fotografate che i flash le avrebbero consumate, invece sono in un posticino sperduto sulla costa sud del South Australia e nessuno viene a vederle!!! Chissà quanti posti magnifici ci sono in Australia che la maggior parte dei visitatori non conosce e si perde.. nemmeno la Lonely Planet ne parla! Se non altro non c’è ressa e te la godi! =)

Abbiamo proseguito verso nord passando per vari paesini come Beachport (bella strada panoramica e curioso lago in cui è facile stare a galla per l’enorme concentrazione di sale presente nelle sue acque).

Robe (oltre a qualche foto sulla spiaggia qui siamo andati nel centro visitatori per prenotare il traghetto verso Kangaroo Island per domani).

Kingston (piccolissima località pressoché inutile, con una brochure ridicola che però ha attirato la nostra attenzione per la presenza dell’enorme aragosta –kitsch- in fibra di vetro con cui Bryson ci ha fatto sorridere).

Meningie (in realtà qui non c’è proprio nulla se non un lookout imbarazzante messo lì su una collinetta per attirare ignari turisti. Però nei dintorni abbiamo sia fatto conoscenza con un animale mai visto prima [una specie incrocio tra una lucertola e un coccodrillo] che camminato nei pressi di un lago salato di un color rosa acceso a causa di alghe sul fondale che rilasciano beta carotene).

Direi che questo South Australia è davvero caratteristico sotto il punto di vista naturale.. come siamo rimasti impressionati mesi fa quando ci siamo avvicinati ad Adelaide, sono rimasto ancora colpito da queste distese di prati e di coltivazioni verdissime.. davvero riposante guidare in questi luoghi. Qui ad esempio ci sono bellissime vigne in fiore e prati sterminati:

Infine siamo arrivati a destinazione verso metà pomeriggio: Victor Harbour.

Può sembrare poco credibile che trovi sempre dei posti tanto belli, sempre più belli.. dato che non ho le capacità linguistiche per districarmi in una dovuta differenziazione, fate un voto di fiducia e prendete il primo aereo per questa cittadina nella Fleurieur Peninsula.. =D

È la perfetta meta di villeggiatura e, forse per una delle prime volte, ce la siamo goduta veramente.. abbiamo fatto tutto con calma e senza la minima fretta.. il relax e la pace che ci ha assalito è qualcosa di unico!

Non credete però che siamo rimasti seduti sul bordo della spiaggia o che ci siamo limitati a fare due passi sulla esplanade!

Per prima cosa abbiamo razziato il Vistor Centre (appena entrato chiedo “ma che ore sono qui?!”.. tra fuso orario e ora solare ci siamo incasinati non poco.. =D) e, con la macchina, siamo andati a vedere quello che poteva offrire il paese (voglio una casa qui.. anzi, meglio due.. o magari tre: una per l’estate, una per l’inverno e una per i weekend).

Poi ci siamo arrampicati sul promontorio a est della città da cui si gode di ottimi colpi d’occhio su tutta la zona circostante.

Da lassù abbiamo nuovamente cercato di identificare qualche balena ma le nostre speranze sono state frustrate ancora una volta. Non ci siamo persi d’animo e ci siamo diretti Granite Island sperando di avvistare qualche piccolo pinguino.. è quell’isola che si vede in lontananza nella seconda foto ed è unita alla città solo da un lungo ponte di legno che è percorribile su un vecchio tram trainato da cavalli.

Questo è stato probabilmente il climax della giornata.. oltre ad assistere ad uno splendido tramonto, abbiamo avvistato un piccolo pinguino simpatico che giocava tra le rocce e, calato il sole, ci siamo dilettati a fare foto in notturna.. non avevo a disposizione un treppiede (per ora) e ancora devo imparare bene ad impostare la mia macchina nuova ma mi sono davvero divertito un sacco, ci è volata un’ora in un battibaleno!!!

E ora me ne vado a nanna sapendo di poter dormire un’oretta in più in quanto abbiamo il traghetto a mezzogiorno e possiamo prendercela con calma facendo un altro giretto per il centro, i giardini e i parchi di questo Victor Harbour! =)



Somewhere on Kangaroo Island, Giovedì 16 Ottobre

Ho realizzato che non è perché siamo fortunati o ben organizzati, ma perché qualcuno lassù ci ama davvero. A parte tutte le coincidenze favorevoli e tutti i desideri che ogni giorno ci capitano e si avverano.. oggi ho visto la “cosa” più bella della mia vita.. disarmante dichiarazione vero?!

Kangaroo Island, isola a soli 13 km al largo della costa del South Australia, è considerata come un paradiso naturalistico popolato da un folto numero di specie animali endemiche, come un’importante regione agricola e come un perfetto luogo per rilassarsi sulle coste frastagliate (che però celano bianche spiagge e mari turchesi) o nelle foreste del suo interno.

Ci abitano davvero poche persone (una donna inglese che si è trasferita qui da pochi mesi, e a cui abbiamo dato un passaggio fino a casa perchè quella testa di cazzo di suo marito era finito con una ruota in un fosso, ci ha detto che alcune di queste non sono nemmeno mai state sulla terra ferma!!!), non esistono semafori, i centri cittadini di una certa importanza (1000 persone max?!) sono tre, la maggior parte delle strade sono sterrate e immerse nel selvaggio bush e quello che domina è solo la natura coi suoi suoni!

Ed è stata proprio una spiaggia che ci ha fatto apprezzare la pace più assoluta.. solo l’infrangersi delle piccole onde a riva e il canto degli uccellini sugli alberi alle nostre spalle.. sensazionale.. non c’era anima viva!!!

Poco più in là ci siamo imbattuti in qualche creatura del mondo animale che ci ha emozionato.. una piccola goanna e una famigliola di canguri che oziava all’ombra senza la benché minima paura!

Stupidi dai due incontri fatti siamo saliti su Prospect Hill a goderci il paesaggio.. giusto per rendere l’idea questo è il promontorio da cui l’esploratore Flinders rilevò la mappa dell’isola.. come per dire: la vista è assicurata! =)

Il numero di spiagge presenti sull’isola è davvero impressionante.. da quelle adatte al relax a quelle adatta al surf, passando per quelle in cui solo pensare di entrare in acqua è da pazzi.

Come se se varie passeggiatine sulla sabbia non fossero bastate, il colpo di grazia alle nostre scarpe è stato dato da un posto chiamato Little Sahara che, come suggerisce il nome, è una piccola distesa di enormi dune di sabbia che appaiono dal nulla in mezzo al bush!!!

Ma ancora una volta il meglio è venuto a fine giornata quando ormai rimangono le ultime cose da vedere e speri di farcela prima che cali il buio più completo.. dopo ieri né io né il Bent avremmo potuto chiedere di meglio e invece è arrivato improvviso sotto forma del Flinders Chase National Park. Questo parco nazionale occupa l’estremità sud occidentale dell’isola.. qui i paesaggi (sia dalla strada che sulla costa) sono già spettacolari di loro, se poi li vedi durante il calar del sole ti eccitano letteralmente.

È proprio questo quello che ci è successo.. quando ci siamo trovati di fronte all’Admirals Arch (arco creato dall’azione erosiva del mare) sembravamo due cretini sotto l’effetto di chissà quale droga: il cuore batteva forte, la pelle d’oca era quasi costante e non connettevamo. A parte essere le uniche persone presenti, siamo stati inebriati da quello che entrambi consideriamo lo spettacolo più bello in assoluto in 25 anni di vita (che probabilmente non sarebbe stato tale se fossimo arrivati 15 minuti prima o dopo.. culoni!).

Purtroppo le foto non rendono nemmeno un pizzico e sono stato addirittura indeciso fino all’ultimo se pubblicarne una o meno.

Solo questo posto mi ha spazzato via tutto lo scetticismo che avevo nei confronti di questa isola ed è valso la montagna di soldi che abbiamo speso per venire qui! Penso che qualunque essere umano che assista a quello che abbiamo visto noi, non possa che rimanerne letteralmente folgorato.. è stata un’esperienza allucinante, tant’è che subito dopo abbiamo avuto un calo adrenalinico in stile post esame!!! =p


Ad aggiungere un ulteriore tocco di classe ci hanno pensato le buffe (nei movimenti e nei versi) lontre marine e le Remarkable Rocks (insieme di imponenti massi di granito scolpiti da elementi naturali, posti su una pericolosa cupola che si butta in mare).

Nemmeno ce ne siamo accorti e già si era fatto buio. Potrebbe essere perché sfruttiamo le giornate fino agli sgoccioli o magari perché le riempiamo troppo.. =p

Comunque i 25km che ci separavamo dal campeggio (promosso anche questo) li abbiamo fatti nel buio più pesto (grazie al cielo i fari sono davvero validi) a velocità ridottissime in quanto la strada era invasa da canguri, possum e strani uccellacci della zona.. ma è stato bellissimo anche questo! =)

Ormai non so più cosa potermi aspettare da questo giro di 10 giorni.. ogni giorno penso di aver raggiunto il top e puntualmente la sera dopo vengo puntualmente smentito.. è difficile da credere anche per noi ma troviamo sempre qualcosa che supera quanto visto o fatto in precedenza. Il tutto sta nel capire: quando finirà?! =)



Victor Harbour, 16 Ottobre 2006

Difficilmente qualcosa mi avrebbe stupito come ieri.. e infatti così è stato, ma era impensabile continuare su certi ritmi a lungo!

Oggi abbiamo finito di girare l’isola visitando tutta la parte nord e non dalla strada principale.. ci siamo lanciati in quello che non abbiamo potuto fare con Vagina per vari mesi: sterrato! In linea di massima non potremmo nemmeno ora.. ma siamo stati il più attenti possibile e, oltre lo sporco (davvero ovunque), la macchina ha risposto alla grande.

Finalmente ho capito cosa provavano tutti quei guidatori che ci superavano a 20000km/h in più le poche volte che ci siamo avventurati fuori dall’asfalto! =)

Oggettivamente abbiamo visto dei posti splendidi, ma la cosa terribile è che sembra quasi che mi sia abituato a certi standard.. come diavolo sarà, ad esempio, tornare a Marina di Massa dopo aver visto solo mari cristallini bordati da spiagge bianche e deserte?! =)

I fari in questo luogo sono davvero splendidi:

Non da meno sono le campagne tra cui si snodano le stradine minori:

Senza assolutamente dimenticare i soliti animali che trovi più o meno ovunque:

Particolarissima è stata questa cassetta delle lettere di una casa sperduta nel nulla (sono sicuro che la Cri apprezzerà un sacco questo pensiero):

Simpatica è stata infine il giretto che ci siamo concessi in una farm di miele prodotto da api liguri (!!!).. non ho il palato per saper apprezzare i vari sapori del miele (uno addirittura prodotto con la preziosa partecipazione degli eucalipti), ma me ne sarei mangiati a quintali.. =p

Sebbene Kangaroo Island sia visitata per la stragrande maggioranza da persone anziane, da coppiette in viaggio di nozze o da ricconi, mi sento di consigliarla a chiunque ami la natura, l’avventura in posti remoti e incontaminati, gli animali e il relax senza il caos di gran parte dei luoghi di villeggiatura!

Ma quello che alla fine importa è che sia a me che al Bent sia davvero piaciuta!

Al mio ritorno andrò a parlarne con la mia dentista che a suo tempo me ne aveva caldamente consigliato la visita! =)


Halls Gap, Venerdì 17 Ottobre

600km: questo era il piano di oggi!

Da Victor Harbour (essendo arrivati tardi al campeggio e dato che ci seccava montare la tenda abbiamo addirittura dormito sui divani della cucina-sala comune!!!) siamo tornati in Victoria e per la prima volta da quando siamo partiti siamo riusciti a fare qualcosina in più di quello previsto dalla tabella di marcia: invece di fermarci ad Horsham abbiamo proseguito fino ai Grampians (per la precisione Halls Gap) dove abbiamo addirittura speso un’ora in giro! Miracolo divino! =)

Durante le ore di macchina abbiamo anche mezzo stravolto i piani futuri.. non con poche pene ho proposto di evitare le alpi.. mi sarebbe piaciuto un sacco andarle a vedere ma è oggettivamente una forzatura che ci porterebbe via tanto tempo prezioso e non mi permetterebbe nemmeno di gustarle. Così da domani inizieremo a riallinearci al piano originale fino a quando, dopodomani, recupereremo completamente il giorno perso. Un altro vantaggio è che in questo modo non dobbiamo correre come pazzi per visitare tutte le altre belle mete elencate nel progetto iniziale.

A tenerci compagnia nel lungo viaggio tra sterminate campagne ci ha pensato l’autoradio della macchina che però è stata utilizzata in modo stra avanti.. a casa mia si dice: la necessità aguzza l’ingegno. Dato che nelle zone attraversate il segnale radiofonico è davvero scarso, se non addirittura assente, e dato che di cd non ne abbiamo nemmeno uno non ci è rimasto che svegliarci! Il piccolo gioiellino montato sulla nostra Hyunday è anche Bluetooth:

Il che significa che è possibile interagire con l’autoradio con mezzi esterni dotati della stessa tecnologia di trasmissione dati. Ad esempio se si associa un cellulare è possibile sentire le voce di eventuali chiamanti (o riceventi) dagli altoparlanti e parlare dall’apposito microfono incorporato nella plancia. Ma noi siamo andati oltre: dato che ho un sacco di musica sul telefonino, l’abbiamo ascoltata così! Nessuna pubblicità.. nessuna canzone che non piace.. niente bla bla bla.. strafigo! =)

Comunque oggi non siamo stati solo chiusi nell’abitacolo da mattina a sera.. abbiamo fatto piccole soste in paesini strategici.

In uno di questi (Bordertown) abbiamo visto i rari esemplari di canguro bianco.. non sembravano molto felici rinchiusi in questo parchetto.. però erano davvero carini mentre sonnecchiavano all’ombra! =)

A Naracoote abbiamo invece fatto una toccata e fuga alle famose cave.. in pratica, dato che per l’ingresso dovevi per forza partecipare ad un tour guidato, ci siamo limitati a fare una bellissima fotografia ad un wombat trovato nel parco di fronte. Era davvero molto più grosso e peloso di quello abbracciato dalla Cri.. e soprattutto non abbiamo dovuto pagare!!!

Eccolo:

Dopo qualche altra ora in macchina siamo arrivati all’Arapiles State Park.. piccolo parco naturale che è considerato l’Uluru del Victoria dagli appassionati di roccia. Sebbene non me ne intenda credo sia davvero il paradiso degli scalatori.. ci sono così tante vie verticali da percorrere che non si sa nemmeno da dove iniziare.. ci si potrebbe stare giorni e giorni senza mai rifare lo stesso percorso!!!

Noi naturalmente abbiam preferito raggiungere la sommità tramite un sentierino corto ma davvero ripido e faticoso.. è stato il km più lungo (e fastidioso causa mosche idiote) della mia vita! Per fortuna in cima siamo stati ripagati da uno splendido panorama sulle verdi vallate circostanti:

Infine abbiamo fatto un’entrata trionfante nei Grampians (la Lonely Planet la descrive come una delle aree naturali più belle del Victoria).. dato che avevamo ancora tempo prima di buio ci siamo concessi un giretto alle McKenzie Falls mettendoci avanti di una buona oretta sul piano di domani!

Dopo aver visto le cascate più alte (in Queensland) e le più belle (nel Northern Territory) d’Australia, queste non erano nulla di speciale.

Mi sono però goduto tutto l’ambiente circostante.. non proprio montanaro, ma ci si avvicina molto (vedremo cosa ci aspetta domani!!!). Sono anche rimasto ingenuamente stupido da tutte le persone che si trovano in zona.. è sì venerdì, ma abituato all’isolamento e nella “spartanità” di Kangaroo Island non mi aspettavo tutta questa mondanità e “commercialità”.. mi da pure fastidio avere intorno queste frotte di umani! =)




Sale, Sabato 18 Ottobre

Happy birthday to you, happy birthday to you, happy birthdaaaaaaaaay lucaaaaaaaa, happy birthdaaaaaaaaay to youuuuuuuuuuuuuu!

Oggi è il mio compleanno ma non lo sento quasi nulla.. forse perché sono così lontano da casa, ma è come se fosse un giorno qualunque se non fosse per i messaggi e le telefonate che ho ricevuto nelle ultime ore.. qualcuno si ricorda di me nonostante la distanza abissale che ci separa.. viva viva.. GRAZIE people! =)

L’unica cosa che mi ha messo un pochino di tristezza è stato il parlare dell’Australia.. cavolo, certi posti e certe persone, certe abitudini e certi stili di viti, certi modi di fare e certi comportamenti mi mancheranno davvero molto.. non mi vedo molto in Italia, è così diverso.. farò una rivoluzione! =)

Stamattina abbiamo girato i Grampians in lungo e in largo.. molte delle attrazioni sono raggiungibili in macchina, mentre per alcuni belvedere devi farti quattro passi su sentieri più o meno impegnativi ma comunque in un ambiente floreale e faunistico davvero particolare!

Il mio grande rammarico è legato al meteo.. purtroppo oggi non siamo stati fortunatissimi è il sole è spuntato solo nel tardo pomeriggio quando stavamo guidando. Quindi non abbiamo apprezzato questi luoghi totalmente.. con la luce solare penso proprio che avrebbero assunto una connotazione diversa (più allegra? Più felice?).

Una cosa simpatica che abbiamo visto è questa:

Notato nulla di strano?! Guardate bene.. non è la solita cascata.. manca qualcosa!!!

Ancora nulla?

Suggerimento: osservate la base.

Sono sicuro che ora avete capito.

Dove diavolo finisce l’acqua?! Non c’è alcuna poccia!!! Non per altro è soprannominata la fall che sparisce.. =)

La passeggiata più lunga e impegnativa che abbiamo fatta è stata nei Wonderland Range.. direi che il nome (terra delle meraviglie) dice tutto.

Per la precisione abbiamo raggiunto i Pinnacles, formazione rocciosa da cui si domani tutta la valle sottostante:

E lo abbiamo fatto attraverso un sentiero che, seppur tutto modificato per renderlo accessibile a chiunque, ci ha messo di fronte ad alcuni passaggi davvero particolari (“Gran Canyon”, “Silent Street”, “Stretta scalinata”.. =D):

Poco prima di pranzo ci siamo messi in macchina con destinazione Sale che è un paesino nel sud est del Victoria che è il punto di accesso per il “Lakes District”. Sulla strada ci siamo fermati a Ballarat nei Goldfield (a solo un centinaio di km a ovest di Melbourne). Questa è una bella regione del Victoria, costituita da pittoresche cittadine e campagne ondulate che trasudano testimonianze tangibili dell’epoca della corsa all’oro. La passata prosperità di questa cittadina, di quasi 75000 abitanti, è attestata ancora oggi dai tantissimi edifici vittoriani presenti nel centro.. davvero caratteristici!

Forse è perché siamo ogni giorno un pochino più stanchi, ma seppure non esaltante è stata comunque una piacevole giornata in cui la cosa più emozionante è accaduta mentre guidavamo sulle tortuose strade dei Grampians: un simpaticissimo (FOTTUTO!) cangurello zompettante ci ha all’improvviso tagliato la strada saltando fuori dal bosco.. un po’ per culo e un po’ perché il Bent ha inchiodato subito lo abbiamo evitato di pochi cm.. io me lo ero già visto dentro la macchina! Non eravamo mai andati così vicino a fare un incidente.. per di più non è assolutamente comune, generalmente i periodi più rischiosi sono il tramonto e l’alba in cui, non si sa bene per quale strano motivo, tutti gli animali iniziano a sfilare per le strade.

Che il vento stai cambiando?!

Ora, prima di chiudere (me ne vado a letto!), mi rifaccio gli auguri da solo e tiro le orecchie a chi non si è ricordato di questa importantissima ricorrenza.. prrrrrrrrrr! =)



Tidal River, Domenica 19 Ottobre

Il Lakes District National Park?! ‘na bella merda!!! =)

Dire che questa lingua di terra, circondata da laghi e dall’oceano e ricoperta della vegetazione delle zone litoranee, mi ha deluso è un eufemismo.. non so bene cosa mi aspettavo, mi sono chiesto addirittura il perché di questa tappa.. ma la mia prima giornata da 25enne è iniziata davvero male con qualche ora persa a gironzolare tra Sale, Loch Sport e Seaspay.

Nemmeno la Ninety Mile Beach, spiaggia di ben 144km, ci ha colpito più di tanto.. la cosa che ha (inizialmente) attirato la nostra attenzione era questa:

In pratica doveva essere il relitto di una nave arenato da anni sulla riva dell’oceano.. quando lo abbiamo visto ci sono quasi cadute le braccia.. se non altro il nome era simpatico.. =)

Così in quattro e quattro otto ce ne siamo scappati verso il Wilson Promontory (tutti me ne avevano parlato benissimo) ma, studiando la mappa e qualche depliant arraffato qui e lì, decidiamo di fare una deviazione verso il semi sconosciuto Tarra Burga National Park (la Lonely Planet nemmeno lo cita). Cosa più saggia non avremmo mai potuto farla.. sebbene la giornata fosse nuvolosa, la fitta vegetazione della foresta pluviale di questo parco abbarbicato su un monte, è stata un toccasana. Sembrava di essere in un posto dimenticato da Dio, se non fosse stato per la stretta e tortuosa strada asfaltata.. era come essere nel mezzo della giungla.. pace totale!!! =)


Dopo una breve camminata nell’incontaminata foresta per vedere un ponte sospeso (presumibilmente la maggiore attrazione “fisica” della zona), siamo risaliti (con spirito ben diverso dalle prime ore del giorno) sul bolide rosso e abbiamo proseguito verso ovest.

L’unica altra sosta prime del Prom (come lo chiamano qui in Oz) è stata all’ennesima wind farm.. non ha molto senso, ma ne sono attratto in maniera incontrollabile.. queste enormi pale eoliche, generalmente poste in luoghi dove la vista è splendida, mi stuzzicano l’immaginazione e non riesco a fare a meno di fermarmi a contemplare la loro imponenza e il loro potente suono!

Infine, poco dopo pranzo, raggiungiamo quello che è uno dei parchi naturali più conosciuti e apprezzati del continente da tutti gli amanti della natura e delle camminate. Sono presenti quasi 100km di percorsi escursionistici di tutti i tipi.. dalla salite sui monte alle camminate sulle immancabili spiagge. Tutto ciò in un ambiente unicamente remoto e selvaggio, ma allo stesso tempo strabiliante!

L’ingresso è a pagamento ma comprende anche la tariffa per il pernottamento in tenda. Per cui, dopo due conti in tasca, ci è convenuto richiedere il pass per due giorni invece che farlo di un giorno (l’indomani) e pagare una notte in altro campeggio appena fuori. Comunque montiamo la tenda al volo e ci fiondiamo a vedere il tramonto sulla sommità del Monte Oberon.. poco più di 500m s.l.m. ma da cui si gode una vista a 360° da maciullarti i pochi neuroni rimasti!

Qui la temperatura è davvero bassa.. per lo più per colpa del vento gelido che tira da sud (sotto di noi c’è solo l’Antartide!). Così, nonostante i nostri tentativi di ripararci, abbiamo dovuto riscendere al campeggio senza vedere effettivamente il sole nascondersi all’orizzonte, per primi sintomi di congelamento a mani e faccia.. brrr.. =)

Tramonto che comunque abbiamo visto altrove (Whisky Bay):

Dopo una sofferenza atroce per farci la doccia (faceva davvero freddo e i bagni erano coperti ma aperti), ci siamo rifugiati nella lavanderia per farci qualcosina di caldo prima di andare direttamente nel sacco a pelo. Credo sia stata la prima sera in cui abbiamo chiuso gli occhi intorno alle 10.. ma davvero non si resisteva! =p



Philip Island, Lunedì 20 Ottobre

Nonostante ci aspettassimo il gelo più assoluto, la notte è passata più che tranquilla.. mi sono addormentato in 4 minuti netti (ogni volta faccio partire “Shine on you crazy diamonds” e non riesco mai ad ascoltarne la fine.. =p).. non ho aperto gli occhi fino alla sveglia nemmeno per andare in bagno nonostante tutti i liquami caldi ingurgitati prima di coricarmi!

Per sgranchirci le gambe, e aspettare che il sole facesse capolino tra le fitte nubi, ci siamo fatti due passi sulla spiaggia di fronte alla nostra piazzola.. purtroppo, mentre giocavo coi riflessi del cielo in acqua, il vento si faceva ancora sentire.

Probabilmente durante il buio il mare non è stato dei più tranquilli.. tant’è vero che il bagnasciuga era pieno di queste piccole medusine (che all’inizio calpestavo pensando fossero bolle d’acqua.. =p).

Finalmente, appena il sole è salito alto in cielo e la temperatura è diventata più accettabile, ci siamo preparati (tanto bene che non abbiamo preso nemmeno un goccio d’acqua!!!) e abbiamo intrapreso l’altra camminata in programma: dal campo base ad Oberon Beach, passando per Little Oberon Beach. In altre parole, anche oggi ci siamo fatti i nostri bei 15km a piedi.. =)

La camminata è stata davvero piacevole.. il sentiero costeggiava il mare seguendo la forma dei monti coperti dalle piante di malaleuca.

Ritengo di aver completato le due migliori passeggiate tra quelle fattibili col tempo e l’attrezzatura a disposizione. Infatti il modo migliore per godersi questa zona è quello di intraprendere uno o più di quei tracciati che ti tengono in giro dai 2 ai 4 giorni nelle zone più remote e altrimenti inaccessibili del parco. In un’altra vita mi piacerebbe tornare per farle tutte.. =)

Come il solito ci abbiamo messo la metà del tempo indicato per cui, prima di lasciare questo paradiso, ci siamo fatti il giro dei vari lookout e delle varie spiagge accessibili facilmente con la macchina (una di queste si chiama Squeaky Beach perché quando ci cammini sopra fa “squeak squeak”.. cioè cigola.. mitico!).

La tappa successiva (e ultima) del nostro viaggio è Philip Island.. isola, a nemmeno due ore a sud di Melbourne, che è famosa solamente per il gran premio di motociclismo (corso qui agli inizi di ottobre.. me le sono perso davvero per poco!!!) e per la parata dei pinguini che ogni sera escono dall’acqua e si vanno a rifugiare nelle tane sulle dune di sabbia.

Avendo un sacco di tempo a disposizione prima di sera, e non essendo quindi sotto pressione, abbiamo fatto delle porcate assurde.. l’avremo girata 200 volte in lungo e in largo senza mai concludere nulla: abbiamo fatto più di 100km in un isola lunga 25 e alta 15.. assurdo! =D

In realtà qualcosa lo abbiamo fatto:

…cazzo non la trovo...

Questi sono (o meglio erano) i miei amati occhiali da sole.. quando ci siamo fermati a far benzina, ci siamo lanciati in un car wash (dobbiamo cercare di nascondere le tracce di guida prolungata sullo sterrato). La scena è stata davvero assurda.. due coglioni che lavano la macchina con gli affari che si usano per pulire i vetri!!! =D

Proprio in questi momenti mi sono caduti a terra gli occhiali da sole (che avevo appesi alla maglietta) ma mi sono detto “li raccolgo dopo, tanto mi ricadono.. me li ricordo”. Naturalmente Mr Furbizia se n’è scordato e appena il Bent è partito mi è venuto un flash.. “cazzo! Gli occhiali”!!! Siamo tornati indietro e quello che c’è poco sopra è il risultato (mi erano cascati proprio davanti alla ruota).. se non altro i Ray Ban hanno lenti molto resistenti.. come hanno fatto a non spezzarsi ancora non lo so! =)

Tornando alle cose serie.. i nostri girovagare ci hanno portato a qualche belvedere sulla costa e sull’interno fiorito, al Coles (supermercato) della cittadina principale e alle Nobbies.


Queste ultime sono formazioni rocciose con qualche strano significato a me ignoto (purtroppo il centro informazioni era già chiuso) che fanno da nido ai gabbiani (i puntini bianchi).

Svolazzavano ovunque, cagavano a raffica e appena guardavi uno dei piccoli si incarognivano come pochi girandoti intorno gracchianti.

A parte queste splendide “immagini” di pupù e rabbia, è qui che abbiamo visto un altro stupefacente tramonto prima di rifugiarci in campeggio per la nostra ultima notte in tenda prima della Tasmania!

Siamo davvero stanchi e provati (fisicamente e mentalmente).. domani il progetto è semplice: andare a vedere il circuito motociclistico e avviarci verso Melbourne con tutta calma (dobbiamo riconsegnare la macchina entro le 18) per poi spostarci in aeroporto e aspettare il volo. Cercheremo di recuperare nelle 48/72 ore che passeremo fermi ad Hobart.. =)



Melbourne, Martedì 21 Ottobre

Stamattina ce la siamo davvero presa con calma.. il nostro unico impegno era alle 11 al circuito motociclistico di Philip Island.

Innanzitutto la sveglia è suonata alle 8 (ci siamo concessi ben un’ora e mezza in più del solito) e prima di metterci in moto verso le 10.15 abbiamo fatto colazione con tutta calma, abbiamo sistemato tutti gli zaini, abbiamo fatto un inventario di quello che sarebbe tornate utile (da portare dietro) e di quello che, sebbene utile, rappresentava un peso/ingombro non necessario.. =p

Nemmeno il tempo di entrare e veniamo accolti dai ruggiti dei motori delle super macchine sportive che stanno girando in pista.. inchiodiamo e ci fiondiamo a fare qualche foto attraverso le recinzioni.. una Ferrari rossa ci sfreccia subito davanti! Quale miglior carburante per la nostra eccitazione?! =)

Purtroppo non c'è modo di entrare sul tracciato se non facendosi un giro con un pilota professionista su un bolide di non so quanti cavalli (un attimino troppo dispendioso) o pagando migliaia di dollari per usare il proprio mezzo (auto/moto) nei pochi giorni all’anno in cui è permesso.. così pensiamo di farci un giro sui go kart finchè non realizziamo che sarebbe stato su una pista in miniatura costruita ad immagine e somiglianza di quella reale.. tristissimo!

Cosa ci resta da fare?! O guidare delle macchinine telecomandate oppure prendere parte ad un tour guidato.. naturalmente scegliamo la seconda ipotesi che comprende anche un giro nel museo.

Qui sono raccolti tantissimi cimeli, foto, ritagli di giornale e mezzi delle corse passate.. dalla preistoria ai giorni nostri.. curioso!

Poco dopo veniamo chiamati dalla guida che inizia raccontandoci un po’ la storia e l’evoluzione del circuito.. sebbene parlasse a razzo sono riuscito capire la maggior parte del discorso. In breve, agli albori delle corse, la pista era poco più a nord.. era uno sterrato di forma rettangolare (ho visto poi le immagini ed era tristissimo: 4 rettilinei e 4 curve) che causava non pochi problemi a causa delle sporco che le macchine alzavano al loro passaggio; i piloti, più che la strada, usavano come riferimento gli alberi ai lati! =)

Questa situazione cambiò radicalmente quando un gruppo appassionati di motori intuì le potenzialità dell’isola.. costituirono un club e raccolsero i soldi necessari per costruire il circuito tramite le iscrizioni.. quest’ultimo però cadde in disuso qualche anno dopo, per essere ripreso e ristrutturato da capo a piedi negli anni ’70. Nonostante i continui ritocchi che lo hanno elevato a centro polifunzionale (c’è un campo da golf, una piscina, una pista di go kart, un parco, un lago in cui pescare e fare sci d’acqua, etc etc), è in quel momento che si è assistito alla nascita dell’attuale pista.

Ci siamo poi spostati all’esterno per fare due passi nelle zone altrimenti inaccessibili.

La prima tappa era la torre di controllo.. in questo periodo è completamente vuota, ma se fossimo arrivati solo una settimana prima la avremmo vista ancora settata per la gara. È composta da più piani ma quello che mi ha intrippato maggiormente è l’ultimo dove stanno i direttori di gara.. è una sala stra tecnologica piena di monitor e comandi vari da cui si può dominare tutto!

Qui abbiamo assistito ad una dimostrazione di come funziona l’intero sistema.. abbiamo ad esempio imparato come vengono usate le telecamere (attraverso schermi touch screen e joystick) per studiare l’andamento della gara seguendo una macchina nel suo giro lanciato.

Successivamente ci siamo spostati ai box dove un meccanico armeggiava con un disco dei freni di una porsche più grosso del mio petto.. solitamente questa zona è ineccassibile anche per chi partecipa a questi tour guidati, ma siamo stati fortunati che uno dei piloti ci ha invitato a fare un giro!

Prima di salire sul podio (dove mi sono letteralmente esaltato) siamo passati dalla sala stampa.. abbiamo visto delle foto di come è “addobbata” nei weekend di corse ed è allucinante il casino che c’è.. ora è semplicemente un salone deserto!

Mi sono sentito un pochetto idiota, ma stare dove sono stati i grandi campioni del motociclismo solo pochi giorni prima mi ha messo i brividi! =p

Verso mezzogiorno e mezza ci siamo messi in cammino per Melbourne e dopo aver consegnato la macchina ci siamo subito diretti verso l’aeroporto per prendere il volo per la Tasmania.

I 10 giorni di vagabondaggio a nostra disposizione sono già finiti.. ho visto posti più o meno splendidi e mi è spesso capitato di pensare “qui ci verrei con x”, “qui ci vedrei bene y”, “come mi piacerebbe che z fosse qui con me”.

Ora per tre notti dormiremo in un comodo letto ad Hobart per poi riprendere a viaggiare su quattro ruote! Speriamo che non faccia troppo freddo e il tempo sia clemente.. sono mesi che aspetto questo momento (mi ricordo quando ancora ero a Crown Street e per la prima volta sfogliavo la Lonely Planet.. mi ero stra esaltato e avevo iniziato a cercare un sacco di informazioni e notizie in rete).. ho davvero grande aspettative per questo stato.. =)

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Premetto ke ho visto solo le foto ke è veramente troppo lungo!! Se uno lavora, deve prendersi le ferie x leggere tutto :)!!

Anonimo ha detto...

nessun problema nel caricare le foto...spettacolo...:)

crys ha detto...

Sono arrivata fino a Ballarat..chiedo scusa ma devo prendere una pausa!! =)
Fantastica la cassetta della posta.. chi ce l'ha messa è un idolo!!
Il wombat gigante invece è terribile... e lontre marine a me sembrano foche!! =D

Anonimo ha detto...

Noi abbiamo DILIGENTEMENTE letto TUTTO!! cercando sulle mappe di Google i luoghi visitati, ammirando le foto di paesaggi e animali , commentando con riflessioni e risate il vostro bellissimo trip. Kisses
PS:... e la quarta casa x gli amati parents?!? =D

crys ha detto...

Che dire... meno male che non ho niente da fare durante il giorno a parte portare fuori la Jody...
magari la prossima volta meglio dividerlo in due questo post... o anche in tre... =)
Anyway, vedere le foto della Great Ocean Road, mi ha messo i brividi... sembra incredibile che meno di due mesi fa ero là anche io...a cercare la migliore angolazione x fotografare gli Apostoli... =)
I Wilson Prom dalle foto mi è sembrato fantastico... devo inserirlo nel mio prossimo viaggio Melbourne-Tasmania-NewZealand!
Ma la Pinguin Parade a Philip Island??
E poi mi è sorto un dubbio...ma come fate in campeggio senza camping gear??

P.s. anche io e Dani abbiamo lavato "Vagina" (mi arrendo!) prima di venderla con le spazzole x lavare i vetri! =D ...magari è per questo che non la voleva nessuno??!! =S

Luca ha detto...

mi scuso ancora per la lunghezza del post ma se non avessi fatto così avrei finito di scrivere di questi 10 giorni più o meno a Natale (come succederà al bent)! =D

già.. la pinguin parade è a Philip Island.. secondo me è un circo ancora più grande di Monkey Mia (in base a quanto paghi ti "assegnano posti" migliori/peggiori) e non si possono nemmeno fare le foto!
oggi ho visto un agnellino che veniva allattato da mamma pecora.. fantastico.. ti ho immaginata al mio posto! =)

per la camping gear abbiamo la tenda, due moduli (io uso il mio asciugamano da mare con sopra la giacca che mi isola dal freddo deò terreno), il fornelletto lo abbiamo comprato ma mai usato (ovunque c'è una camp kitchen), per gli utensili li abbiamo presi in prestito da hobart! =)

Bent! ha detto...

Un pò da Hobart e un pò da Mebourne.. Ma restituiremo TUTTO!!!:-D

crys ha detto...

immagino...
italian style come al solito...

PESSO ha detto...

Hai speso gli ultimi 2 mesi per scrivere questo post?! Ho iniziato a leggerlo in estate... ormai è inverno!!!
In poche parole stai girando il contintente in 1 mese... :D

Anonimo ha detto...

Non scusarti per la lunghezza del blog: io, (vecchietta in pensione), l'ho letto d'un fiato ed ho ammirato, ancora una volta, le bellissime foto. Ho dovuto studiarne una in particolare (ah...la vista di una volta!!!): sfondo scuro e una sagoma indefinita di carta di alluminio; che cosa poteva significare? Poi un lampo: si tratta di un tratto di mare visto da una fessura fra le rocce. Dopo la scoperta mi sono sentita più tranquilla. Ciao

Dany ha detto...

Il problema è che nn tutti siamo in pensione... ;-)
Io nn l'ho ancora finito...

Anonimo ha detto...

la pensione comporta i suoi vantaggi,ma anche molti svantaggi: tu hai visto l'Australia dal vivo, io la sto vedendo attraverso i vostri blog.Ogni età ha le sue soddisfazioni... Però , a dire il vero, io mi accontento di leggere ciò che scrivete e di vedere le vostre foto. Non preoccuparti: la vita è lunga ! Lo finirai e ne farai un altro!!!

Anonimo ha detto...

Ten days really strenuous. It's a very good idea to write what/who you did, you saw, you met..... it helps not to forget everything. Kisses

Anonimo ha detto...

è lungo, ma non ho mai visto nessuna donna lamentarsi per questo ....